Anche Gaich e Moncini nell’elenco dei convocati per Bologna

Al termine della seduta di rifinitura, il tecnico Filippo Inzaghi ha diramato l’elenco dei 24 calciatori convocati per la gara di domani 12 febbraio, ore 20.45, presso lo stadio “Dall’Ara” contro il Bologna:

PORTIERI: Lucatelli, Manfredini, Montipò, Gori. DIFENSORI: Caldirola, Glik, Tuia, Depaoli, Barba, Foulon, Pastina. CENTROCAMPISTI: Viola, Dabo, Tello, Hetemaj, R. Insigne, Schiattarella. ATTACCANTI: Iago Falque, Di Serio, Gaich, Caprari, Lapadula, Sau, Moncini.

Oltre agli squalificati Improta e Ionita, non sarà quindi della gara neanche l’infortunato Letizia.

Domani Inzaghi torna per la prima volta da avversario al Dall’Ara: “A Bologna ho lasciato un pezzo di cuore”

L’ultima volta che Pippo Inzaghi mise piede nello stadio Dall’Ara fu il 27 gennaio 2019. Quel giorno contro il Frosinone allenato da Baroni si registrò un vero e proprio tracollo per i colori rossoblu. “E’ ai titoli di coda l’avventura di Inzaghi, col nome di Mihajlovic che prende quota. Senza idee, senza guida, senza gioco, tradita da tutti, a partire da Mattiello che si fa improvvidamente cacciare dopo 14′ lasciando il Bologna in balia della confusione” scrisse lapidariamente Luca Bortolotti su Repubblica. Il tutto sotto gli occhi del patron Joey Saputo che, sia pure a malincuore, si vide costretto a dare il benservito a SuperPippo.

L’unico esonero della sua carriera e una cicatrice che il papà Giancarlo ancora ricorda con dolore, come ha confessato nei giorni scorsi all’edizione bolognese di Repubblica: “Bologna ce l’ho nel cuore. Siamo emiliani e viviamo a due passi da Piacenza. A Bologna e ai rossoblu vorrò sempre bene, nonostante quell’epilogo. Fa parte del gioco purtroppo. Sappiamo tutti che che quando è andato via Pippo, la rosa è cambiata molto. Però non starei a fare polemiche: i dirigenti sono tutte persone perbene. E poi conosco Sinisa Mihajlovic dai tempi in cui giocava assieme a Simone alla Lazio, non posso che avere piacere per lui. E poi, ripeto, a Bologna sarò sempre legato“. Parole che aiutano a comprendere anche perchè l’ex bomber del Milan e della Nazionale rifugge sempre dalle polemiche, anche quando viene tirato dentro per i capelli. Questione di educazione, valori e modelli comportamentali ereditati dal genitore.

E anche ieri, nel corso della conferenza stampa di presentazione della partita, Pippo Inzaghi non è venuto meno al suo proverbiale stile: “Penso spesso che senza Bologna non ci sarebbe stato neanche Benevento. E allora tornare lì è sempre un piacere per me, al di là di come andò a finire. D’altro canto dirigenti e tifosi mi hanno voluto bene, ho sempre avvertito il loro affetto e la loro vicinanza incondizionata. Al di là della sfida di venerdì sera, ognuno è contento se l’altro fa bene“. Parole al miele SuperPippo le ha riservate anche al tecnico felsineo Mihajlovic che, nel gioco degli incroci che la vita spesso riserva, qualche anno prima era stato il suo successore anche sulla panchina del Milan: “E’ un grande allenatore e loro stanno facendo bene. Presentarci al Dall’Ara con gli stessi punti del Bologna è per noi motivo di soddisfazione, oltre che uno stimolo in più  per cercare di fare risultato“.

E peccato che domani sera non ci saranno i tifosi rossoblu sugli spalti a causa delle restrizioni imposte dal Covid. Sicuramente lo avrebbero accolto con lo stesso affetto di quando era alla guida della loro squadra. Un feeling che non verrebbe intaccato nemmeno se, come si augurano i tifosi giallorossi, il Benevento dovesse bissare la vittoria dell’andata, perchè quello fra  SuperPippo e tifosi emiliani c’è un legame solido e permeato anche dalla comune appartenenza geografica.

Il Benevento tra i club che hanno speso di più negli ultimi 5 anni: a certificarlo è il Cies Football Observatory

La notizia è passata quasi inosservata, eppure rappresenta la certificazione dell’enorme sforzo compito negli ultimi anni dal presidente Oreste Vigorito: il Benevento è all’ottavo posto in Italia e al quarantesimo in Europa (considerando i cinque principali campionati: Serie A, Liga, Premier, Ligue 1 e Bundesliga) nella classifica dei club che hanno speso di più sul mercato con una cifra stimata di 40 milioni di euro investiti. Cifra quest’ultima che, secondo il prestigioso Cies Football Observatory, sarebbe determinata dai 55 milioni spesi per gli acquisti effettuati nelle ultime 10 finestre di mercato a fronte dei 15 milioni complessivamente incassati per le cessioni.

“Il Manchester City – scrive Calcio & Finanza – è il club che ha generato il saldo peggiore in questi anni (-631 milioni di euro) con oltre un miliardo di investimenti e cessioni per 375 milioni. Anche sull’altra sponda di Manchester, quella dello United, i conti dicono -586 milioni e secondo posto in classifica. Ribaltando la graduatoria, sono due club francesi quelli che vantano il saldo migliore nelle operazioni tra entrate e uscite. Il Lille ha fatto registrare un +191 milioni grazie a diversi affari, mentre il Lione si è fermato a +151 milioni. Spostando lo sguardo sulla Serie A, è l’Inter la società che ha il saldo negativo peggiore dal 2016 a oggi. Il club nerazzurro ha speso 664 milioni di euro incassandone 278 milioni per un saldo di -386 milioni di euro (quinto posto tra i club considerando anche gli altri campionati). Segue al secondo posto il Milan (- 311 milioni di euro) con spese per 577 milioni e cessioni che hanno fruttato 266 milioni. Chiude il podio dei saldi peggiori la Juventus (-249 milioni) che è il club che ha speso di più in Serie A (999 milioni) incassando però 700 milioni dalle cessioni negli ultimi quattro anni”.

Sono otto i club che hanno un saldo positivo e il migliore in assoluto è quello dell’Atalanta. I bergamaschi hanno infatti investito 241 milioni in questi anni, registrando però cessioni per 374 milioni di euro. La Sampdoria registra un saldo di +76 milioni, mentre quello del Genoa è di +75 milioni.

Costruzione dal basso o rilancio lungo? Con l’arrivo di Gaich aumentano le soluzioni tattiche a disposizione di Inzaghi

Tra gli accorgimenti adottati dal Benevento contro la Sampdoria per migliorare l’impenetrabilità difensiva è emerso anche quello relativo al minor ricorso della costruzione da parte del portiere. Se n’è parlato anche nel post partita su Ottochannel con l’estremo difensore giallorosso Lorenzo Montipò, autore di un paio di interventi decisivi  e sicuramente tra i migliori in campo assieme a Gianluca Caprari e Riccardo Improta.

All’argomento oggi il Corriere dello Sport dedica un’intera pagina a firma di Alberto Polverosi. Emblematico il titolo del quotidiano romano: “La distruzione da dietro“. Polverosi ricorda che “il calcio del nuovo del nuovo decennio e il calcio del vecchio decennio (e anche del vecchio secolo) sono divisi dalla partenza geografica dell’azione. Se inizi a palleggiare dal portiere, dentro o al limite della tua area di rigore, allora appartieni al calcio d’oggi e soprattutto di domani, sei amante del bel gioco e hai un pensiero evoluto. Se invece il tuo portiere prende la palla e rilancia oltre la linea di metà campo allora sei vecchio e superato“.

Una sintesi perfetta di quei confronti filosofici (ricordate la diatriba tra giochisti e risultatisti?) che da sempre caratterizzano le discussioni calcistiche e che, in fondo in fondo, rappresentano uno di quegli ingredienti che fanno del calcio lo sport più amato dalla gente. Poi, come ricorda sempre il quotidiano romano, capitano giornate dove fioccano i gol presi partendo appunto dal basso e i critici di questo sistema di gioco appaiono meno paleolitici che in precedenza.

Ovviamente, come sempre, la verità sta nel mezzo: “Ci sono delle situazioni, dei momenti e degli atteggiamenti della squadra avversaria, in cui puoi iniziare a costruire dal fondo  – scrive sempre Polverosie altre in cui è preferibile il rilancio lungo“. Un aspetto che del resto conosce molto bene un tecnico come Pippo Inzaghi, che del pragmatismo ha fatto un marchio di fabbrica sia come calciatore che come allenatore.

Il problema, però, è che se non hai un lungagnone lì davanti sei costretto a rilanciare sulle fasce, dove l’intercetto degli avversari diventa meno pericoloso. Una soluzione quest’ultima che però è anche più difficile perchè c’è bisogno di maggiore precisione per evitare di regalare la rimessa agli avversari. Senza dimenticare che, al di là delle qualità balistiche del portiere, con il terreno scivoloso l’impresa diventa ancora più ardua, come ha legittimamente sottolineato lo stesso Montipò nel dopo partita.

Ecco perchè Inzaghi ha chiesto e ottenuto dalla società l’acquisto di un attaccante di notevole stazza fisica (in patria Adolfo Gaich è soprannominato el tanque). L’argentino è un elemento con caratteristiche completamente diverse dagli altri attaccanti presenti in rosa e, una volta in condizione, consentirà di poter ampliare (anche a gara in corso) il pacchetto di soluzioni a disposizione di SuperPippo, dei difensori e dello stesso Montipò (che, come si vede nella tabella, è tra i portieri che gioca maggiori palloni con i piedi) quando ci sarà bisogno di rinviare la sfera in avanti.

 

Tabella pubblicata dal Corriere dello Sport

 

Per Benevento e Sassuolo 5 punti in 7 gare nel 2021, mentre il Genoa targato Ballardini è da zona Champions

Il finale della gara di ieri con la Sampdoria ha riproposto lo stesso copione del precedente match interno con il Torino: il Benevento, pur essendo in vantaggio e in  totale controllo della partita, si è fatto raggiungere in zona Cesarini rischiando addirittura la beffa finale. Se da un lato si tratta di un risultato positivo che serve comunque a smuovere una classifica che ancora arride alla truppa di Pippo Inzaghi, dall’altro resta il legittimo rammarico per aver sciupato una ghiotta occasione per respingere l’assalto delle squadre che inseguono minacciosamente la Strega in classifica.

Tabella elaborata dal sito Fcstats.com

La vittoria manca dunque dalla trasferta di Cagliari e in queste prime 7 gare del nuovo anno la Strega ha racimolato appena 5 punti (come il Sassuolo dell’ex tecnico giallorosso De Zerbi), facendo meglio solo di Parma, Cagliari (che di punti ne hanno raccolto solo 1) e Crotone (che di punti ne ha raccolti 3).

In questo lasso di tempo si è registrato soprattutto il prepotente exploit del Genoa targato Ballardini (che di punti ne ha conquistati addirittura 14) e c’è stata la progressiva ripresa di Spezia, Sampdoria (10 punti), Udinese (9), Torino, Bologna e Fiorentina (8 punti).

Nulla di particolarmente drammatico, sia chiaro, anche perchè è normale (e addirittura scontato) che nel corso di una stagione si registrino dei cali di rendimento e si inanellino delle strisce non particolarmente esaltanti (basta guardare all’iniziale rendimento della Lazio, e cioè della formazione che nelle ultime 7 gare ha fatto meglio di tutti).

A ciò va aggiunta l’emergenza infortuni che ha privato il Benevento di pedine importanti (Gaetano Letizia su tutti) e di alcuni ricambi che avrebbero potuto far rifiatare i titolari.

Per questo motivo, dunque, sarebbe estremamente sbagliato abbandonarsi a inutili pessimismi, anche perchè se Atene piange, Sparta non ride: il Parma non vince da 13 gare (risale al 30 novembre l’1-2 di Marassi contro il Genoa), mentre il Cagliari non vince addirittura da 14 partite (il 2-0 rifilato alla Sampdoria alla Sardinia Arena lo scorso 7 novembre). Senza dimenticare che il Crotone ha perso 6 delle ultime 7 partite (vincendo, ahimè, solo con il Benevento).

Insomma, testa rivolta all’importante trasferta di Bologna di venerdì sera e pedalare. La partita della salvezza è ancora tutta da giocare.

La Sampdoria potrebbe diventare la prima squadra contro cui il Benevento vince tre sfide in Serie A TIM

֎ La Sampdoria potrebbe diventare la prima squadra contro cui il Benevento vince tre sfide in Serie A TIM; dopo aver perso infatti il primo confronto nel massimo campionato, i giallorossi hanno trovato il successo in entrambe le successive gare.

֎ Il match d’andata contro la Sampdoria è stata l’unica volta che il Benevento ha vinto una gara di Serie A TIM dopo essere andato in svantaggio di due gol; quello è stato anche il primo match di Filippo Inzaghi alla guida dei campani in Serie A TIM.

֎ Il Benevento ha guadagnato finora 22 punti, uno in più di quanto fatto nell’intera stagione 2017/18 in Serie A TIM (21).

֎ Il Benevento ha guadagnato solo il 41% dei propri punti (nove su 22) in casa in questo campionato, mentre nell’unica stagione precedente di Serie A TIM aveva conquistato addirittura l’81% dei punti in gare interne (17 su 21).

֎ La Sampdoria è la squadra che da più partite aspetta il pareggio in questo campionato: nelle ultime 11 gare per i blucerchiati cinque vittorie e sei sconfitte, inclusa la più recente contro la Juventus.

֎ La Sampdoria ha vinto 2-0 l’ultima trasferta di campionato, contro il Parma, e non ottiene due successi esterni di fila in Serie A TIM senza subire reti da dicembre 2006, contro Messina e Reggina.

֎ Nessuna squadra ha segnato meno gol di testa del Benevento in questo campionato (due), mentre solo Inter (10) e Milan (sette) ne hanno realizzati più della Sampdoria (sei) con questo fondamentale.

֎ Gli unici due gol di Luca Caldirola in Serie A TIM sono arrivati nella gara di andata, vinta dal Benevento con un punteggio di 3-2 sulla Sampdoria; quella è stata una delle uniche tre doppiette di un difensore in questo campionato (assieme a Hernández contro il Parma e Hakimi contro il Bologna).

֎ Gianluca Caprari del Benevento, che ha siglato un gol contro la Sampdoria in Serie A TIM nel settembre 2012 con la maglia del Pescara, ha disputato 73 partite e realizzato 14 gol con i blucerchiati nel massimo campionato.

֎ Fabio Quagliarella della Sampdoria ha segnato 19 reti nelle ultime 23 sfide contro squadre neopromosse in Serie A TIM, tre di queste sono state realizzate contro il Benevento.

Fonte: Lega Serie A