Ballottaggio Sau-Lapadula per sostituire Moncini, il Benevento vira sull’attacco leggero

In attesa del rientro di Ionita, Glik e Dabo, c’è  soprattutto un dubbio che continua ad assillare il tecnico del Benevento Pippo Inzaghi, e cioè a chi affidare inizialmente il ruolo di centravanti nella difficile trasferta di domenica sera all’Olimpico contro la Roma di Fonseca.

Con Moncini fermo ai box per infortunio e Lapadula ancora alle prese con il fastidio alla caviglia che lo tormenta dalla scorsa stagione (ieri, l’ex Lecce ha ripreso ad allenarsi con il gruppo), sembrano essere in forte ascesa le quotazioni di Marco Sau che, ricordiamolo, ha già ricoperto tante volte il ruolo di punta centrale nel corso della sua carriera.

L’ipotesi più probabile è quella di una staffetta con l’attaccante italo-peruviano poichè entrambi i calciatori ancora non hanno nelle gambe i novanta minuti.

Con Pattolino in campo mancherà ovviamente la fisicità fin qui assicurata da Moncini, ma in compenso il Benevento potrà contare sulla maggiore fantasia, velocità ed estrosità dell’attaccante sardo. Un aspetto quest’ultimo che potrebbe mettere in difficoltà la difesa a tre della Roma, che rimane molto fisica e poco agile nonostante l’arrivo di Smalling (gli altri difensori a disposizione di Fonseca sono i corazzieri Mancini, Kumbulla e Ibanez).

Con Sau al centro dell’attacco e la coppia di mezze punte formata da Caprari e Iago Falque (o Roberto Insigne) la Strega mettrebbe dunque in campo un trio d’attacco leggero, tecnico, mobile e veloce e non darebbe punti di riferimento alla difesa romanista. Con Lapadula sarebbe sicuramente meno tecnico e veloce, ma in ogni caso resterebbe un attacco leggero nonostante la maggiore fisicità e capacità di attaccare la profondità dell’ex calciatore del Lecce.

Il Benevento punterà dunque sulla soluzione del trio d’attacco cosiddetto leggero, certamente non una novità nella storia del calcio italiano: basti pensare, ad esempio, agli interpreti del famoso 4-3-3 utilizzato da Zeman nel “Foggia dei miracoli” (che in attacco schierava Rambaudi, Baiano e Signori) o a quelli del suo Foggia 2010/2011 (che stabilì il record dei gol in Serie C e che schierava il trio formato da Sau, Farias e Lorenzo Insigne) o, in tempi più recenti, agli interpreti del 4-3-2-1 di Oddo del campionato 2015/2016 che, si badi bene, in attacco schierava proprio Lapadula e Caprari (30 gol per il primo  e 13 per il secondoa fine stagione).

Come si vede, dunque, Inzaghi può contare su interpreti come Sau, Lapadula e Caprari che hanno già giocato, e con ottimi risultati, in un attacco leggero. Senza dimenticare, inoltre, i trascorsi di Iago Falque e Roberto Insigne, che pure sono stati utilizzati in passato in attacchi leggeri.

Il dubbio principale resta dunque quello legato al nome di chi verrà schierato inizialmente al centro dell’attacco. Un dubbio che Inzaghi scioglierà solo al termine dell’allenamento di rifinitura, anche alla luce dello stato di forma atletica dei suoi attaccanti.

 

 

Benevento attento ai conti, Roma e Milan invece a rischio default

Nell’intervista rilasciata nei giorni scorsi al Corriere dello Sport dal direttore sportivo del Benevento, Pasquale Foggia, c’è un passaggio molto significativo su cui dovrebbero riflettere i tanti appassionati che, entusiasmati dall’iniziale acquisto di Kamil Glik, speravano nell’arrivo di qualche altro nome altisonante nelle battute finali del calciomercato. Il diesse giallorosso ha infatti spiegato a chiare lettere che “gli investimenti milionari sono fuori luogo” in questo momento storico, non solo nel nostro Paese.

Come ha ricordato Massimiliano Gallo sul sito IlNapolista.it:

“il calcio francese è stato (recentemente) sconvolto dall’annuncio di Mediapro: il vincitore della gara dei diritti tv, che dovrà trasmettere la Ligue1 fino al 2025, ha lasciato che passasse la scadenza del 5 ottobre senza versare la rata dovuta di 172 milioni (in totale ogni anno devono versarne 780)… Mediapro vuole rinegoziare la cifra pattuita perchè, nel frattempo, il mondo, e quindi anche il calcio, è stato travolto dal coronavirus… Mediapro puntava alla sottoscrizione di 3,5 milioni di abbonamenti. Al momento, secondo alcuni report francesi, soltanto 278 mila francesi avrebbero sottoscritto l’abbonamento da 25,90 euro al mese”.

Come ricorda ancora il sito IlNapolista.it, qualcosa del genere sta avvenendo anche nel Regno Unito:

“Prima del virus, gli inglesi avevano altre abitudini. Lì non tutte le partite erano trasmesse in diretta tv: andare allo stadio era ed è considerato sacro. Ma adesso non si può. In un primo momento, i tifosi hanno ottenuto che tutte le partite della Premier venissero trasmesse in diretta tv. Ora, però, dopo quattro giornate di campionato, i club hanno deciso che questo servizio non può più essere fornito gratis. Ogni partita va pagata 15 sterline. Apriti cielo”.

In Italia Sky ancora non ha versato l’ultima rata dei diritti televisivi della stagione 2019-20 per un totale di 131 milioni di euro e le società fanno registrare perdite rilevanti, come sottolinea lo stesso Massimiliano Gallo:

“In settimana abbiamo letto dei bilanci di Juventus, Roma e Milan. Tre aziende che, se fossero “normalmente” sul mercato, dovrebbe solo portare i libri in tribunale. Il Milan ha chiuso il bilancio con una perdita di 195 milioni. Il rosso della Roma è di 242,5 milioni. La Juventus ha chiuso con un passivo di 71,4 milioni. Il club più importante del calcio italiano ha condotto una campagna acquisti all’insegna del “pagherò”, come al supermercato: prendi oggi, paghi domani e a rate. Vale per Chiesa (50 milioni) e l’americano McKennie (25,5). E ha persino varato una novità quasi assoluta per il calcio: l’acquisto in leasing, avvenuto per Morata… Tutte operazioni all’insegna della disperazione, nella speranza che qualcosa possa cambiare… Fin qui il calcio ha fatto finta che il mercato non esistesse. Il calcio si presume azienda quando si tratta di incassare e di far valere i propri privilegi; ma la conduzione di un’azienda impone anche il rispetto delle regole. Da anni, invece, i bilanci delle società di calcio sono alterati dal fenomeno delle plusvalenze”.

Una situazione allarmante, come conferma anche il sito Calcioefinanza.it:

“Il deficit strutturale della Serie A tra ricavi e costi corre verso i 350 milioni e si regge sulle plusvalenze, che negli ultimi tre anni hanno generato 2,1 miliardi. Il solo costo della rosa, vale a dire gli ingaggi lordi dei tesserati (1,6 miliardi) più gli ammortamenti (650 milioni) assorbe l’85% dei proventi ordinari dei club (diritti tv, stadi e sponsor) che quindi devono ricorrere alle entrate del calciomercato o indebitarsi per far fronte agli altri costi operativi (1,3 miliardi)”.

E qui si torna al punto di partenza, alla frase pronunciata dal diesse Pasquale Foggia: gli investimenti milionari sono fuori luogo in questo momento storico, soprattutto per una società come il Benevento alla cui guida c’è un imprenditore vero come Oreste Vigorito, da sempre molto attento ai numeri e alle regole sui bilanci. Si tratta dunque di sano pragmatismo, quel sano pragmatismo che è invece clamorosamente mancato negli ultimi anni a tanti protagonisti del calcio italiano spingendo il sistema a un passo dal baratro economico.

Esiguità della rosa? Per il diesse Pasquale Foggia il Benevento si è attrezzato al meglio

L’infortunio di Gabriele Moncini ha dato il via a un serrato dibattito tra i tifosi sulla presunta esiguità della rosa del Benevento. Una tesi assolutamente non condivisa dal diesse Pasquale Foggia che, ieri, in un’intervista al Corriere dello Sport, ha spiegato:

“Da centrocampo in su abbiamo due giocatori per ogni ruolo. Qualcuno ha obiettato che non abbiamo un sostituto per Schiattarella, io dico che possono giocare in quel ruolo Viola, Basit e lo stesso Dabo che in qualche circostanza lo ha già fatto. Forse in difesa c’è un’unità mancante, ma abbiamo Letizia e Maggio a destra, Glik, Caldirola e Tuia al centro e Foulon a sinistra, con Barba che può fare sia il centrale che l’esterno a sinistra. Dunque…”.

L’assenza di Moncini non creerà quindi grossi problemi perché c’è sempre Lapadula che, in teoria, sarebbe dovuto essere il titolare se non avesse saltato la preparazione estiva e non avvertisse ancora qualche postumo dell’infortunio alla caviglia patito lo scorso anno con la casacca del Lecce. Un centravanti che, ricordiamolo, lo scorso anno è andato in doppia cifra nella massima serie.

In ogni caso il ruolo di centravanti potrebbe essere ricoperto anche da Sau, che in quella posizione ha giocato spesso in carriera. A chi obietta che la squadra non avrebbe un centravanti di peso si può tranquillamente ricordare che lo stesso Caputo non ha un fisico da corazziere, eppure ha conquistato la Nazionale a suon di gol. E, poi, c’è sempre il giovane e promettente Di Serio a cui certo la forza fisica non difetta. Insomma, il Benevento potrà tranquillamente ovviare anche all’infortunio di Moncini senza risentirne più di tanto.  E a Franco Santo che gli faceva notare che poteva far comodo qualche under in più Pasquale Foggia ha così risposto:

“Bè, neanche quelli mancano: abbiamo Di Serio, Basit, Pastina, Masella, che è fortissimo, e Lucatelli, che ha solo 17 anni ma che diventerà un portiere di Serie A. Se poi parliamo di under già affermati, allora bisogna pensare a investimenti milionari che in questo momento sarebbero stati fuori luogo. Come struttura in due anni abbiamo fatto passi importanti”.

Un ragionamento improntato a un sano pragmatismo, insomma. A chi lamenta il mancato acquisto di un Llorente, ad esempio, bisognerebbe ricordare che il Benevento, a fronte dei mancati introiti derivanti dal Covid-19 (incassi, sponsorizzazioni, etc), deve comunque sostenere le maggiori spese derivanti dal protocollo adottato dalla Federcalcio d’intesa con il Ministero della Salute (tamponi, necessità di spazi maggiori nei ritiri, etc.).

E non traggano in inganno le enormi potenzialità economiche del presidente Oreste Vigorito perché i controlli sui bilanci sono diventati più stringenti proprio in conseguenza della crisi che ha investito il mondo del calcio in questi mesi. Basti pensare al controllo sulla sostenibilità economica dell’acquisto di un giocatore da parte della Federcalcio, senza il quale non si può perfezionare il trasferimento (eclatante in questo senso il caso di Smalling, che ha tenuto in ansia dirigenti e tifosi della Roma nel concitato finale del calciomercato).

Forse sarebbe anche il caso di ricordare dallo scorso gennaio, quando circolarono i nomi di Ibrahimovic e Mandzukic, il mondo è profondamente cambiato, non solo nel calcio, e che anche le cosiddette “sette sorelle” sono state costrette a fare i conti con la grave crisi economica in atto e non hanno potuto fare gli acquistati desiderati perchè bloccate dalla mancata cessione degli esuberi.

Insomma, in questa situazione il Benevento ha probabilmente fatto la migliore campagna acquisti possibile. La risposta la si potrà comunque avere solo nei prossimi mesi. E, poi, c’è sempre il mercato di riparazione di gennaio per correre eventualmente ai ripari. Stavolta di sicuro non saranno 4 i punti che il Benevento avrà rimediato alla fine del giorne d’andata.

Forza Moncini, Benevento ti vuole rivedere presto in campo

Lesione all’adduttore: è questa la diagnosi stilata dallo staff medico del Benevento dopo la risonanza a cui è stato sottoposto Gabriele Moncini, infortunatosi domenica scorsa nelle battute iniziali del match casalingo con il Bologna.

Un vero peccato perchè l’attaccante ex Spal, Cittadella e Cesena in questo avvio di stagione è parso tutt’altro giocatore rispetto a quello della passata stagione. Consapevole della necessità di sfruttare l’ennesima occasione e smentire definitivamente chi non lo ritiene all’altezza della massima serie, Moncini si è presentato nel ritiro austriaco dichiarando:

“Non ho fatto neanche le vacanze, nei quindici giorni che ci ha concesso il mister dopo la conclusione del campionato di B, mi sono solo allenato”.

A Seefeld ha iniziato un nuovo percorso e si è concentrato soprattutto sui movimenti che Pippo Inzaghi richiede ai suoi attaccanti centrali, oltre che sul miglioramento della condizione atletica:

“Il mister, sin dall’inizio, mi ha detto che dovevo migliorare nell’aiutare la squadra, nel venire incontro ai centrocampisti e giocare con gli altri. Ho cominciato un percorso diverso e ora sto continuando su quella strada”.

Un deciso cambio di passo, insomma, che è emerso sin dall’esordio stagionale con la Reggina, amichevole in cui è andato subito in rete, e nella successiva amichevole all’Olimpico con la Lazio. E che le cose fossero cambiate rispetto allo scorso anno l’hanno capito anche i tifosi vedendolo all’opera nell’esordio di campionato a Marassi contro la Sampdoria e nel recupero infrasettimanale con l’Inter al Ciro Vigorito.

Insomma, un altro calciatore rispetto al passato e soprattutto tanta voglia di spaccare il mondo. Una smisurata voglia che, domenica scorsa, lo ha spinto a sfidare in velocità Gary Medel. Un generoso tentativo di andare oltre i suoi limiti perchè di fronte aveva un brevilineo sicuramente dotato di maggiore velocità, uno che – come dimostra il suo passato nerazzurro – non è certamente tra quelli che si lascia sfidare senza reagire.

E così quel testa a testa in velocità, quello sprint che nei meno giovani ha riportato alla mente i leggendari duelli tra Pietro Mennea e Valeriy Borzov, ha finito per mettere fuori gioco entrambi gli atleti, costretti ad abbandonare il campo.

Lesione all’adduttore per il centravanti originario di Pistoia, come detto, e lesione di primo grado del semimembranoso destro per il capitano della Nazionale cilena: questo il responso dei medici a distanza di quarantotto ore dall’infortunio. In pratica almeno tre settimane di stop per entrambi.

Ma Gabriele Moncini, superata l’iniziale disperazione, è già proiettato mentalmente verso il ritorno in campo. Farà di tutto per recuperare il prima possibile, anche perchè quello attuale è un altro calciatore rispetto ai mesi scorsi soprattutto dal punto vista mentale. Lo si è capito anche dopo la vittoria di Marassi, quando ha scritto su Instagram che

la reisilienza è la capacità di persistere, di far durare la motivazione nonostante gli ostacoli e le difficoltà“.

E stavolta non sarà solo nell’affronatre quest’ennesima sfida perchè anche i tifosi giallorossi hanno compreso, e soprattutto apprezzato, la sua voglia matta di contibuire alla salvezza della Strega. Forza Moncio, Benevento ti vuole rivedere presto in campo.

Benevento-Bologna, curiosità e statistiche del match in programma al Ciro Vigorito

Benevento

Bologna

04/10/2020 15:00 – CIRO VIGORITO

  • Il Benevento ha disputato la sua prima storica gara interna in Serie A TIM proprio contro il Bologna nell’agosto 2017, con una vittoria dei rossoblù per 0-1 grazie alla rete di Godfred Donsah.
  • Il Benevento ha perso entrambi i precedenti in Serie A TIM contro il Bologna (0-1 in casa e 3-0 intrasferta): il Bologna è una delle cinque squadre contro cui il Benevento non ha trovato il gol nella sua unica precedente stagione nel massimo campionato – assieme a Fiorentina, Napoli, Atalanta e Torino.
  • Il Benevento ha subito sette gol nelle prime due partite di campionato, mentre nella propriaprima stagione di Serie A TIM ne aveva concessi tre – tuttavia i campani hanno segnato bencinque gol, cifra raggiunta dopo 12 partite nella stagione 2017/18.
  • Il Bologna è reduce da quattro sconfitte esterne consecutive in Serie A TIM e potrebbe perderecinque gare di fila fuori casa in campionato per la prima volta da ottobre 2015.
  • Il Bologna non trova inoltre il gol da tre trasferte di fila in campionato: l’ultima formazione adaver avuto una striscia più lunga nella competizione è stata la SPAL nelle prime sei gare esterne della Serie A TIM 2019/20.
  • Il Bologna subisce gol da 35 partite di fila in Serie A TIM, record negativo nella competizione, nella storia dei top-5 campionati europei solo quattro squadre hanno avuto delle serie più lunghe con gol al passivo – Bordeaux nel 1960 (42), Gimnàstic de Tarragona nel 1950 (41), Racing Santander nel 1960 (39) e Duisburg nel 1975 (38).
  • Nell’estate 2015, Sinisa Mihajlovic è subentrato a Filippo Inzaghi sulla panchina del Milan: per l’attuale allenatore del Bologna, 50% di successi in tutte le competizioni con i rossoneri(19V, 10N, 9P), contro il 35% dell’allenatore del Benevento (14V, 13N, 13P).
  • L’attaccante del Benevento Gianluca Caprari ha segnato due gol e fornito un assist nelle prime due partite di questo campionato; nella seconda parte della scorsa stagione, con la maglia del Parma, aveva realizzato due reti in 12 gare.
  • Il difensore del Benevento Gaetano Letizia, in gol all’esordio stagionale contro la Sampdoria, ha trovato la sua prima rete in Serie A TIM contro il Bologna nell’ottobre 2015, quando vestiva la maglia del Carpi.
  • L’attaccante del Bologna Musa Barrow ha realizzato la sua prima rete in Serie A TIM proprio contro il Benevento ad aprile 2018 con la maglia dell’Atalanta: nell’anno solare 2020 ha segnato nove reti in campionato, più del doppio di qualsiasi compagno di squadra.

FONTE: Lega di Serie A