Il calcio al tempo del Covid-19 e il futuro del Benevento

Tra possibili tagli di stipendio, mancati introiti, fughe e paure, anche lo sport più popolare sta vivendo un momento difficile. Come scriveva nei giorni scorsi il quotidiano Avvenire,

il calcio al tempo del Coronavirus è un pallone che fa strani rimbalzi, in Europa e ormai in tutto il mondo. C’è chi come in Uzbekistan continua a giocare come se non ci fosse un domani e chi invece ha capito che è tempo di «stare a casa» e di fermarsi“.

E’ difficile in questo momento fare previsioni. Non è da escludere nemmeno l’ipotesi più drastica, e cioè che i campionati e le coppe non possano essere portati a termine. Di qui la preoccupazione dei tifosi, soprattutto di quelli delle squadre che stavano dispuntando un’annata indimenticabile. Si pensi, ad esempio, ai tifosi della Lazio, dell’Atalanta, del Benevento o del Monza.

Molti si chiedono cosa accadrà, ad esempio, in Serie B qualora si verificasse una simile ipotesi. Difficile dirlo in questo momento, ma c’è una dato che potrebbe indurre all’ottimismo. Squadre come il Benevento nella serie cadetta o il Monza in Serie C avevano avevano già la promozione in tasca e sarebbe ingiusto penalizzarle ulteriormente. Nè va dimenticato che ci troviamo al cospetto di sue società molto solide economicamente. Aspetto quest’ultimo da non sottovalutare se si pensa alle disastrose conseguenze che il Covid-19 comporterà per molte società già alle prese con gravi problemi di bilancio.

Di qui la convinzione che alla fine si troverà il modo per non infliggere un’ulteriore penalizzazione a squadre che la promozione l’avevano già conquistata sul campo, magari anche allargando il numero delle partecipanti ai prossimi campionati di Serie A e Serie B. Siamo ovviamente nel campo delle ipotesi, anche perchè i più ottimisti sperano ancora di salvare la stagione. Staremo a vedere incrociando le dita e sperando che quest’incubo termini quanto prima.

Vigorito esce allo scoperto e respinge l’ipotesi di annullamento del campionato

Il presidente del Benevento Oreste Vigorito, intervistato dal Corriere dello Sport, esce allo scoperto e respinge l’ipotesi di annullamento del campionato:

Ho avuto dei colloqui con Adriano Galliani e altri presidenti di Serie A e di Serie B, mi hanno informato dei rumors che stanno circolando su un’ipotesi estrema, e cioè che le autorità, non solo sportive, potrebbero annullare i campionati. Naturalmente, come tutti i cittadini italiani, i presidenti e calciatori si allineano alle decisioni del governo rispetto a un bene prioritario come la salute pubblica. Ma una volta ripristinate le condizioni ottimali bisogna giocare perché un eventuale annullamento del campionato comporterebbe per il calcio non dico la scomparsa ma quantomeno ritrovarsi in un baratro dal quale difficilmente tutti noi ci potremo rialzare. Oltre a una richiesta di danni da parte di sponsor e tv, bisogna pensare anche alla credibilità del sistema Italia, che ne risentirebbe non solo dal punto di vista sportivo. Anche i presidenti di calcio sono imprenditori, non si può imaginare di distruggere aziende che non producono beni materiali ma spettacolo, aziende che soffrono come tutte le altre da un punto di vista economico e finanziario”.

Cosa succede al Benevento se il campionato si ferma?

Pippo Inzaghi ieri sera è stato chiaro ai microfoni di Ottochannel: “Fermiamo il calcio, così nulla ha più senso“. E non è il solo a chiedere lo stop dei campionati in questo drammatico momento in cui, a causa dell’emergenza Covid-19, l’Italia sta vivendo una vera e propria emergenza. Una situazione che, domani, potrebbe determinare il momentaneo stop dei campionati di calcio da parte del Consiglio della Federcalcio. E poichè si naviga a vista, anche a livello di istituzioni calcistiche europee, non è possibile ipotizzare  quando, e soprattutto  se i campionati poi riprenderanno.

Ci troviamo, infatti, di fronte a un gioco d’incastri nel calendario internazionale in cui, a questo punto, entra in gioco lo stesso svolgimento o meno dell’Europeo. Di qui il timore, che cresce di ora in ora, tra i tifosi del Benevento che si possa arrivare a uno stop definitivo dei campionati. Cosa succederebbe in quel caso?

E’ bene chiarire preliminarmente che ci troveremmo di fronte a un caso inedito che, tra l’altro, potrebbe coinvolgere anche altri Paesi e che duqnue non ha precedenti se non quelli riferibili agli eventi bellici del secolo scorso, quando il calcio non era assolutamente paragonabile a quello attuale.

Ed è bene anche chiarire che gli attuali regolamenti non prevedono una simile ipotesi con la conseguenza che occorrerà decidere anche sulla scorta di quanto avverrà più in generale a livello europeo e mondiale.

Secondo il sito del quotidiano la Repubblica, gli scenari possibili sono tre: chiedere alla Uefa di valutare lo slittamento a data da destinarsi dell’Europeo per completare il calendario entro la fine di giugno; valutare un calendario alternativo in caso di diniego della Uefa; dichiarare finito il campionato.

In quest’ultimo caso, spiegava ieri sempre Repubblica:

una parte dei presidenti spinge perché si “congeli” la classifica attuale (anche se non tutti avranno giocato lo stesso numero di partite). Cristallizzarla permetterebbe a tutti di mantenere la categoria, ma a nessuno di vincere. Una soluzione per molti inaccettabili ma caldeggiata da altri. Ma come fare poi a stilare una classifica? Toccherebbe, come nel 2006 dopo Calciopoli, al Consiglio federale, che potrebbe anche scegliere di non assegnare uno scudetto, comunicando solo piazzamenti senza titoli per la partecipazione alle coppe europee. Ma la questione è controversa, anche perché di fatto congelare la classifica produrrebbe di cancellare lo straordinario campionato della Lazio, ma pure del Benevento“.

Insomma, un vero e proprio rompicapo che tiene in ansia i supporters sanniti che, a questo punto, iniziano a temere che una stagione da sogno possa trasformarsi improvvisamente in incubo.

La grande lezione della Serie B

Mentre i “grandi” si accapigliano alla ricerca di soluzioni condivise per tutelare, evidentemente, anche interessi diversi, la piccola-grande B dà una lezione di stile (e di valori, appunto) restando aperta e chiudendo al pubblico solo quelle gare ritenute a potenziale rischio contagio coronavirus, attenendosi alle disposizioni delle autorità istituzionali competenti in materia di sicurezza pubblica“.

A scriverlo è oggi sul Corriere dello Sport Tullio Calzone che aggiunge:

La presenza (ieri sera – n.d.r.) del presidente di Lega allo “Zini” non è una questione di strategie d’immagine: il diretto interessato, peraltro, è piuttosto l’uomo delle regole: un giurista prestato allo sport. Esprime, innanzi tutto, la volontà precisa di fornire un esempio di comportamento, oggettivamente, il più possibile responsabile e coerente. Mostrando, così, la concreta vicinanza della Lega e delle società affiliate alla città di Cremona e alle regioni colpite dalla emergenza“.

Le parole pronunciate attraverso una nota dal presidente della Lega di Serie B Balata e la sua presenza ieri sera a Cremona rappresentano dunque un esempio per tutti e soprattutto stridono fortemente con quanto sta avvenendo in queste ore in Serie A: “La coerenza nel proseguire secondo calendario dà certezze e assicura regolarità al nostro campionato e invia un messaggio di positività e fiducia anche alle autorità impegnate quotidianamente sul campo, nel rispetto della linea dettata dalle Istituzioni“.

Insomma, c’è sempre un’Italia migliore che, sia pure a fatica, riesce a emergere nel grigiore generale.