A rischio la trasferta dei tifosi dello Spezia, stanotte un nuovo caso sospetto di Coronavirus

A La Spezia i tifosi attendono con ansia di sapere se ci saranno restrizioni o meno per la trasferta di Benevento a causa del caso di Coronavirus registratisi ieri nello spezzino e del nuovo caso sospetto di stanotte. Il pullman della Curva Ferrovia, com’è noto, dovrebbe partire alla volta del Sannio sabato mattina alle 4.30.

Resta dunque l’incognita delle decisioni che saranno eventualmente adottate alla luce del nuovo caso sospetto registratosi stanotte. Come riferisce il sito Città della Spezia:

alle 3.30 un uomo proveniente dallo spezzino è entrato in contatto con alcuni profili operativi presso il Pronto Soccorso del policlinico genovese, denunciando un forte dolore toracico. A dichiararlo è la direzione sanitaria dell’Ospedale Policlinico San Martino che chiarisce i dettagli dell’accaduto: “Gli operatori sono subito intervenuti, prendendo in gestione l’uomo che però, durante l’anamnesi, ha dichiarato di essere venuto in contatto a sua volta con il paziente 1 della Spezia. A questo punto il paziente è stato trasportato nel reparto di Malattie Infettive e contestualmente 19 operatori del Pronto Soccorso sono stati accompagnati in isolamento fiduciario precauzionale, come da protocollo operativo, nei nuovi ambienti dedicati e sono in attesa dei risultati del tampone a cui è stato sottoposto il paziente sospetto“.

La magica ‘armonia’ del Benevento seduce anche il Festival filosofico del Sannio

Quando è stata annunciata la partecipazione del presidente del Benevento, Oreste Vigorito, e del tecnico Pippo Inzaghi alla sesta edizione del Festival filosofico del Sannio organizzato dall’associazione Stregati da Sophia in molti si sono chiesti che attinenza avesse il calcio con la filosofia.

Eppure sarebbe bastato ricordare la celeberrima frase “Chi sa solo di calcio, non sa niente di calcio” pronunciata da Josè Mourinho (non a caso definito il filosofo di Setubal) per comprendere che l’accostamento non è poi così blasfemo e che anche il calcio finisce per intersecarsi con la filosofia.

Inoltre non va dimenticato che Camus fu un gran portiere e che Heidegger da ragazzo fu una discreta ala sinistra, mentre Sartre addirittura affermò in più occasioni che il calcio non è altro che una metafora della vita.

E che la scelta di invitare Vigorito e Inzaghi al festival operata dall’animatrice del festival Carmela D’Aronzo fosse più che azzeccata se n’è avuta la conferma l’altra sera quando la platea del teatro San Marco, composta quasi esclusivamente da studenti, ha ascoltato con grande interesse e partecipazione gli interventi del patron giallorosso (che – va ricordato – è laureato in Filosofia oltre che in Giurisprudenza) e dell’ex campione del mondo.

Il tema della serata era l’armonia e il presidente della Strega non si è lasciato sfuggire l’occasione per sottolineare che proprio questo elemento costituisce uno dei principali segreti alla base della magica annata che sta disputando la squadra giallorossa: “Nel Benevento l’armonia è costituita da tutti le componenti della società, dalla tifoseria, dall’allenatore allo staff tecnico, ai giocatori e alla dirigenza. Quando si gioca, meglio quando si vince, si applaudono solo quelli che stanno in campo. Ma l’applauso va esteso anche a tutti coloro che lavorano nell’ombra: da chi prepara le maglie dei calciatori prima delle gare a quelli che puliscono gli spogliatoi alla fine. È il successo di tutti“.

Un concetto ribadito anche da Pippo Inzaghi che, al pari del filosofo di Setubal, ha dimostrato in questi mesi quanto sia importante trasmettere una filosofia vincente ai propri calciatori lavorando quotidianamente sulla loro testa, oltre che sul fisico, perchè senza il supporto del pensiero l’azione risulterebbe meno efficace.

C’è, infine, anche un altro dato che va senz’altro sottolineato a proposito della partecipazione di Vigorito e Inzaghi al Festival filosofico del Sannio, e cioè il rapporto sempre più stretto tra il Benevento Calcio e l’ambiente circostante. E’ infatti la seconda volta nel giro di pochi mesi che il patron e l’allenatore partecipano a eventi pubblici (a ottobre presenziarono all’evento benefico promosso dal Rotary Club Valle Telesina presso il Grand Hotel di Telese Terme).

La Strega insomma esce dai confini del Ciro Vigorito per proiettarsi nell’ambiente circostante e contaminarlo. Un bel segnale per l’intero Sannio perchè il Benevento in questo momento è il simbolo di un Sud vincente che non ha nulla da invidiare a realtà ben più importanti e consolidate del paese.

Benevento, adesso è caccia ai record della Serie B

La Serie A è in tasca, ma la fame dell’allenatore va oltre. Superpippo prepara nei dettagli il suo atto III nella massima serie: dopo il debutto con il Milan e l’amara esperienza al Bologna, il tecnico avrà il contratto rinnovato automaticamente con la promozione del Benevento. E non si vuole limitare al successo finale. Inzaghi vuole anche battere i record e fare la storia. Per ripresentarsi alla grande nel torneo dei big“.

A scriverlo oggi sulla Gazzetta dello Sport è Nicola Binda che aggiunge:

La corsa ai primati è partita da qualche giornata, ma è stata fatta un po’ di confusione. Il riferimento può essere soltanto quello della Serie B a 20 squadre, quindi bisogna andare indietro nel tempo, fino al 2003-04. E la squadra che ha lasciato il segno in questa categoria rimane l’Ascoli di Mimmo Renna, che nel 1977-78 volò in A con un cammino eccezionale. Ma anche gli altri record da battere (a parte uno) risalgono al secolo precedente, quando le vittorie valevano due punti (noi ovviamente le abbiamo parametrate con i tre attuali). Ecco perché la sfida carica parecchio Inzaghi. Che non a caso, pur avendo un vantaggio abissale sugli inseguitori, continua a macinare successi (pur con una rosa decimata) e sabato può fare un significativo «sorpasso»: quell’Ascoli alla 25a giornata pareggiò 1-1 a Palermo, quindi se il Benevento vince a Chiavari sale a 60 punti, uno più dello squadrone di Renna, raggiungendolo anche a quota 18 vittorie. La squadra di Inzaghi ha fatto 2 pareggi in più e 1 sconfitta in meno, ha fatto 6 gol in meno e ne ha presi 3 in meno. Un duello serrato“.

Nel mirino del Benevento ci sono infine anche altri primati da battere.

L’Ascoli 1977-78 conserva il massimo di punti (87), di punti in trasferta (34), di vantaggio sulla seconda (27) e di vittorie (26); il massimo di vittorie esterne invece è del Torino 2000-01 (10), di sconfitte è del Perugia 1984-85 (1, già eguagliato), di gol fatti del Milan 1982-83 (77) e di gol subìti del Genoa 1988-89 (13, pure questo eguagliato e ragionavolmente difficilissimo da migliorare”.

Insomma, Super Pippo può tranquillamente continuare ad appendere i record da battere nello spogliatoio, così come faceva il mitico Helenio Herrera quando guidava la grande Inter degli anni Sessanta.

Il Benevento gioca con la fame addosso, vuole gustarsi ogni vittoria fino alla fine

La forza della Strega può essere racchiusa nelle parole pronunciate nel post gara da Attilio Tesser, il tecnico a cui tra l’altro Pippo Inzaghi segnò l’ultimo gol prima di ritirarsi: “Il Benevento gioca con la fame addosso, vuole sempre vincere “. Caratteristica che, com’è noto, rappresentava il marchio di fabbrica di Super Pippo anche quando indossava gli scarpini da gioco. Era sempre l’ultimo a mollare e la fame di gol si trasformava in ferocia agonistica.

Come ha scritto oggi Tullio Calzone sul Corriere dello Sport,

contro questa Strega non ce n’è per nessuno. Bisogna farsene una ragione. Ha il fuoco dentro e travolge con la sua passione irrefrenabile ogni avversario che incrocia in questa stagione, un ponte perfetto verso il futuro“.

Un futuro da scrivere ricordando anche il passato, quello della lunga rincorsa alla promozione in Serie B. E il simbolo di quegli anni è stato proprio lui, Carmelo Imbriani, il capitano giallorosso scomparso sette anni fa. Ieri, come ha ricordato ancora Calzone,

“il suo sorriso dolce, indelebile nella mente di quanti hanno avuto la fortuna di imbattersi nella sua straordinaria umanità, aleggiava sugli spalti del “Ciro Vigorito”. Eretto non a caso a eroe per sempre del Benevento che è stato e che verrà”.

Un Benevento che stavolta sul palcoscenico della Serie A non ci arriverà da cenerentola, attraverso la lotteria del play off, ma da protagonista assoluto di una stagione che resterà per sempre scolpita negli almanacchi della Serie B. Nel frattempo la torcida giallorossa si gode ogni momento di questa entusiasmante annata perchè, come ha ricordato oggi Nicola Binda sulla Gazzetta dello Sport,

“se è vero che l’attesa del piacere può essere meglio del piacere stesso, il Benevento se la vuole gustare fino in fondo”.