Gazzetta: “Benevento da favola, poker e record”

“Il Benevento è la grande bellezza. Metà campionato da primato, numeri mai visti e i complimenti si sprecano: il tifo giallorosso può esserne orgoglioso, a fine anno la squadra di Inzaghi brinda aprendo il conto alla rovescia per il ritorno in Serie A.”

A scriverlo oggi è la Gazzetta dello Sport che, a commento della partita di ieri con l’Ascoli, aggiunge:

“Una squadra padrona della situazione, cinica, spietata, capace di sprazzi di grande calcio e di una gestione efficace del risultato. Una orchestra perfetta, plasmata in maniera impeccabile da Inzaghi, osannato a gran voce dal pubblico al fischio finale. Nemmeno il cambio di alcuni interpreti (ieri riposo per Maggio e Hetemaj) provoca scossoni alla macchina di gioco e di gol messa in piedi da Pippo. Il record di punti è la punta di diamante di un rendimento da antologia: miglior difesa (13 clean sheets), miglior attacco, rullo compressore in casa (9 vittorie e un pari). E vantaggio sulla terza che sale a 15 punti. Ma il pregio maggiore dei giallorossi è di non sentirsi mai appagati e di tenere sempre alta la concentrazione, proprio quello che chiede il suo tecnico. Insomma fine anno da favola, inficiato solo dall’infortunio al ginocchio sinistro di Antei“.

Non basta la vittoria, il Benevento è ora a caccia di record

La misura dello straordinario cammino compiuto dal Benevento in questa prima metà del campionato emerge dalle parole pronunciate ieri da Nicolas Viola davanti ai microfoni di Ottochannel: l’obiettivo – ha spiegato il centrocampista – è quello di vincere il campionato. Dunque, sei mesi fa si parlava di promozione diretta in Serie A, ora invece di vincere (o meglio stravincere) il campionato.

E a suggellare lo straordinario balzo in avanti delle ambizioni giallorosse ci ha poi pensato lo stesso Pippo Inzaghi che, anche per tenere sulla corda i suoi ragazzi, ha lasciato intendere che a lui i vari record in ballo stanno particolarmente a cuore. Non a caso ha ricordato che il suo Benevento ha la miglior difesa d’Europa e che il cammino della Strega è assimilabile a quello della Juventus dei record del 2006/2007, squadra che annoverava campioni del calibro di Del Piero, Buffon, Camonaresi, Nedved e Trezeguet. Non la semplice vittoria del campionato, dunque, ma una cavalcata a suon di record, un’impresa storica insomma.

E’ racchiusa tutta in questo deciso scatto in avanti, quindi, la misura della straordinaria crescita di una squadra che, puntellata al punto giusto in estate dal diesse Pasquale Foggia, ha saputo trasformare l’amarezza della cocente eliminazione ai play off dello scorso anno in una feroce voglia di riscatto.

In fondo il più grande merito di Super Pippo, e lo si era intuito sin dalle prime amichevoli estive, è stato proprio quello di ‘entrare’ nella testa dei suoi calciatori. L’esempio più evidente è rappresentato proprio dalla grinta di Nicolas Viola e dal suo preziosissimo apporto in termini di sacrificio.

Questa squadra ha un’anima. La stessa che aveva il tecnico piacentino quando terrorizzava le difese avversarie. E, come il suo tecnico, vuole ritagliarsi un posto nella storia.

 

Le inseguitrici del Benevento sono ormai prossime alla rassegnazione

“Dopo l’ennesima vittoria, le inseguitrici del Benevento sono prossime alla rassegnazione: non siamo ancora al giro di boa e l’unica lotta che pare ancora aperta, in chiave promozione diretta, è quella per il secondo posto, che il Pordenone (in ritardo di 9 punti) ha blindato battendo ieri sera l’Ascoli (2-1, gol friulani di Burrai e Strizzolo e rete marchigiana nel finale di Cavion) lasciando che il vantaggio dei giallorossi sul terzo posto restasse di 14 lunghezze. Le parole di Nesta («Il Benevento ormai è andato») pesano come macigni sulla traiettoria del torneo cadetto, un campionato che finora ha avuto una sola, indiscussa padrona. La Strega quel 2 ce l’ha stampato a caratteri cubitali dietro la veste, ha inforcato la scopa ed è decollata alla velocità della luce verso il pianeta serie A. Sarà difficile riprenderla: sotto il braccio ha un pallottoliere, le serve come promemoria per i record che sta inanellando”.

A scriverlo è oggi Luigi Trusio sul Mattino che, poi, ricorda i tanti record agguantati dalla Strega:

“Come i 40 punti dopo 17 giornate che offrono una proiezione finale vicina a quota 90, meglio del record del Como nel torneo a 20 squadre (74 nel 2001/02), ma anche del Palermo in quello a 22 (86 nel 2013/14) e dell’accoppiata Palermo-Cagliari in quello a 24 (83 nel 2003/04). O come le sole 8 reti al passivo (una soltanto nelle ultime 8 gare), col 12esimo clean-sheet (quinto di fila), la porta di Montipò inviolata da 512 minuti. O come gli 8 successi su 9 in casa, con appena due gol subiti e 25 punti conquistati sui 27 a disposizione in quel «Ciro Vigorito» divenuto più impenetrabile di Fort Knox. Si potrebbe continuare all’infinito per decantare le gesta di questo Benevento, del capolavoro della triade Vigorito-Foggia-Inzaghi e di uomini e azioni che gli orbitano intorno, ma la verità è che non siamo ancora al traguardo di metà stagione e bisogna rimanere distaccati dalle emozioni, inchiodati sul pezzo”.

Un cammino travolgente, insomma, ma che ancora non basta per sentirsi già in Serie A.

“Forse non ci sono nemmeno più parole per narrare i primi 17 capitoli di un’impresa epica, ma la seconda parte e il finale sono ancora tutti da scrivere. Tante battaglie non fanno una guerra, ed è per questo che il generale Pippo si gode l’attimo, sorride compiaciuto, ma un istante dopo è già calato nello step successivo”.