Benevento alle prese con il problema attacco: manca un’alternativa di peso e Coda non è al top

Il pareggio interno con l’Entella ha inevitabilmente lasciato molto amaro in bocca e non poteva essere diversamente vista la ghiotta occasione sciupata per lanciare un segnale importante al campionato. Sul piano del gioco e dell’impegno nulla si può rimproverare ai ragazzi di mister Inzaghi che però, ancora una volta, sono mancati sul piano della finalizzazione.

Sicuramente sulla prestazione della squadra ha inciso l’assenza di Marco Sau, un vero e proprio top player per la categoria. Il tecnico, a causa dell’assenza dell’attaccante sardo e delle non perfette conizioni fisiche di Samuel Armenteros, è stato costretto a utilizzare Roberto Insigne in posizione più avanzata ma, così come emerse lo scorso anno, il calciatore napoletano ha confermato di non avere la freddezza dell’attaccante di ruolo e pur creando pericoli alle difese avversarie con le sue improvvise accelerazioni neanche ieri è riuscito a finalizzare.

Inoltre, la partita con l’Entella ha riproposto un’altro limite già emerso lo scorso anno a causa della lunghissima indisponibilità di Asencio, e cioè la mancanza di un attaccante di peso in rosa. La società e il tecnico quest’estate hanno deciso di puntare sul giovane e sicuramente promettente Giuseppe Di Serio anzichè intervenire sul mercato. Finora però il diciottenne attaccante di Trento non è stato mai utilizzato da Inzaghi perchè probabilmente ritenuto ancora non pronto per la categoria.

Nella rosa del Benevento c’è dunque un vulnus, aggravato anche dalle prestazioni non certamente esaltanti del centravanti titolare Massimo Coda che, a parte il gol da antologia realizzato contro il Cittadella, si è finora distinto soprattutto per le clamorose occasioni sciupate. Coda è un centravanti atipico, molto generoso e per questo spesso poco lucido sotto porta. Nonostante ciò, la scorsa stagione ha messo a segno 23 reti e confezionato anche 5 assist.

Un calciatore a cui è quindi difficile rinunciare. Di qui la lunga querelle sul rinnovo che va avanti da quest’estate. Il giocatore è in scadenza e a gennaio potrebbe accordarsi con una nuova squadra. Chiede un triennale a cifre non certamente trascurabili perchè, vista l’età, è l’ultima occasione per spuntare un buon contratto. La società dal canto suo frena perchè deve necessariamente rapportare il costo complessivo dell’investimento all’età del calciatore in modo da evitare possibili zavorre contrattuali in futuro.  La questione resta dunque tuttora aperta e probabilmente sta influendo anche sulle prestazioni dell’Hispanico condizionandone in qualche misura il rendimento.

Il nodo attaccanti va quindi affrontato al più presto, anche perchè un conto è intervenire sul mercato invernale per acquistare eventualmente un attaccante fisico ed esperto che serva a completare il reparto, altra cosa invece è intervenire anche per trovare una punta prolifica in grado di sostituire Coda.

Contro il Pordenone un Benevento solido ma poco incisivo: Inzaghi studia nuove soluzioni

E’ inutile negarlo: il gol di testa di Michele Camporese ha lasciato l’amaro in bocca a tanti tifosi. Senza quella distrazione, l’unica della squadra giallorossa nell’arco dei novanta minuti, probabilmente il Benevento avrebbe centrato il quarto successo consecutivo e sarebbe ora in testa alla classifica in solitudine.

Ma, come ha giustamente sottolineato il tecnico dei sanniti Pippo Inzaghi al termine dell’incontro, non bisogna commettere l’errore di pensare di vincerle tutte. Il campionato è solo alle battute iniziali e di questi tempi portare via un risultato utile dal campo del Pordenone – peraltro senza soffrire – non è cosa da poco, soprattutto se si pensa a quanto accaduto a Frosinone e Spezia, entrambe uscite sconfitte alla Dacia Arena.

Dalla trasferta friulana emerge comunque un dato molto confortante: pur senza brillare come nella precedente trasferta di Salerno, il Benevento ha dimostrato ancora una volta di essere una squadra solida. Gli accorgimenti adottati da Super Pippo dopo i quattro gol subiti in Tim Cup contro il Monza sono fin qui risultati vincenti, come confermano anche le statistiche: dopo cinque giornate di campionato la Strega è la squadra che ha subito meno gol (appena 2) e quella che ha concesso meno conclusioni nella propria porta (17). Inoltre, al pari di Empoli e Perugia, è ancora imbattuta e, come l’Empoli, fa registrare un +2 in media inglese (la capolista Ascoli è a +1 mentre il Perugia è in perfetta media inglese).

Insomma, numeri che testimoniano grande solidità difensiva e lasciano quindi ben sperare per il prosièguo del campionato, anche perchè suffragati dall’atteggiamento da big che i giallorossi hanno tenuto nelle ultime tre gare disputate contro Salernitana, Cosenza e Pordenone: mai in affanno e sempre convinti di poter cogliere il risultato pieno. In pratica un’altra squadra rispetto a quella dello scorso anno, quando il limite maggiore era apparso proprio quello caratteriale.

La trasferta friulana di contro ha anche evidenziato un limite che in verità era già emerso contro il Cosenza, e cioè la difficoltà a scardinare le difese chiuse in assenza dei guizzi di Sau e Insigne. Un aspetto su cui Inzaghi e il suo staff stanno lavorando parecchio, anche perchè in rosa, come lo scorso anno, manca un ariete da inserire a partita in corso per dare più peso all’attacco.

Finora gli schemi sulle palle inattive hanno consentito di realizzare ben quattro reti e si sono rivelati quindi un ottimo antidoto a quello che una volta si chiamava catenaccio, ma non bastano. Occorrerà studiare anche qualche altro accorgimento perchè gli allenatori, grazie alle tante opportunità offerte dalla tecnologia, oggigiorno vivisezionano le precedenti partite degli avversari. Il calcio si è in pratica trasformato in una sorta di partita a scacchi e Super Pippo, che com’è noto non trascura assolutamente i dettagli, sta già studiando la mossa del cavallo da mettere in atto a partire dalla prossima partita contro l’Entella.

Il Benevento non ha più paura di volare

La vittoria di sabato contro il Cosenza, ottenuta in piena zona Cesarini, ha proiettato il Benevento in testa alla classifica assieme all’Entella, che domenica prossima sarà di scena al Ciro Vigorito.

La squadra di Pippo Inzaghi ha faticato non poco per strappare i tre punti ai calabresi e certamente non ha brillato come nella vittoriosa trasferta di Salerno, tutt’altro. Un pò il caldo quasi estivo (25 gradi all’inizio) e un pò lo schieramento ultradifensivo adottato dal Cosenza per portare via almeno un punto dal Vigorito, hanno impedito al Benevento di sviluppare trame di gioco in grado di impensierire gli uomini di mister Braglia per buona parte della gara.

Nonostante ciò la Strega non ha perso mai la calma, ha sprecato un paio di ghiotte occasioni per andare in vantaggio e ha trovato la vittoria nei minuti di recupero approfittando dell’unica distrazione difensiva dei rossoblu e sfruttando soprattutto la maggiore freschezza atletica dei suoi giocatori nelle battute finali. Un dato, quest’ultimo, che testimonia la crescita della squadra anche sul piano della forma fisica, oltre che sul piano mentale e dell’assimilazione degli schemi.

Inzaghi l’aveva detto alla viglia che temeva un possibile calo di concetrazione dei suoi ragazzi, dopo l’imperiosa prestazione dell’Arechi, e aveva anche previsto le difficoltà che la sua squadra avrebbe incontrato a causa del prevedibile assetto ultradifensivo del Cosenza, schierato per l’occasione con un inedito e abbottonatissimo 3-5-2. Per questo motivo il tecnico giallorosso ha coraggiosamente optato per uno schieramento più offensivo inserendo il quarto attaccante Improta al posto di Tello sulla fascia sinistra.

Una mossa che se da un lato non ha prodotto gli effetti sperati da un punto di vista della manovra, dall’altro non ha però esposto la squadra a eccessivi pericoli in fase difensiva. Insomma, i meccanismi si vanno man mano affinando e soprattutto la condizione atletica dei calciatori, unita alla preziosa presenza di Hetemmaj in mezzo al campo, consente ora la possibilità di adottare un assetto più offensivo.

E così se a Salerno era stata evidente l’autorevolezza con cui la Strega era scesa in campo assumendo un atteggiamento da big, contro il Cosenza il Benevento ha dimostrato anche di saper aspettare il momento giusto per colpire, senza lasciarsi trascinare dalla frenesia di spingersi alla disperata ricerca del gol.

Si tratta di un evidente passo in avanti rispetto alla scorsa stagione quando il Ciro Vigorito fu violato per ben cinque volte nella regular season soprattutto a causa dell’eccessiva emotività della squadra. La stessa eccessiva emotività che, tra l’altro, impedì alla Strega di spiccare il volo nei momenti topici della stagione, allorquando la vetta era a portata di mano.

Insomma, il Benevento quest’anno non ha più paura di volare e questo rappresenta il principale merito di Super Pippo che, al di là degli aspetti tattici, ha lavorato in questi mesi soprattutto sull’aspetto mentale per scacciare i fantasmi della scorsa stagione.

La strada da percorrere per raggiungere l’agognata meta è ovviamente ancora lunga, ci saranno gli inevitabili passi falsi che da sempre contraddistinguono il cammino delle squadre di vertice in Serie B. La stessa trasferta di domani sera sul campo del Pordenone si presenta tutt’altro che agevole contro una formazione che finora ha vinto entrambi gli incontri casalinghi contro Frosinone e Spezia e, pur sconfitto di misura, non ha assolutamente demeritato nemmeno a Livorno.

Ma c’è un dato che lascia ben sperare: questo Benevento è tutt’altra cosa rispetto a quello dello scorso anno perchè, dopo appena due mesi, ha già metabolizzato la mentalità vincente del suo allenatore, quella forza mentale che ha reso Pippo Inzaghi uno degli attaccanti più forti e prolifici di sempre.