La Gazzetta dello Sport conferma: “La Procura chiederà la C per il Palermo”

Tre anni di finanza molto creativa, dal 2014 al 2017; tre bilanci gonfiati con crediti di milioni di euro «inesistenti»; tre iscrizioni ai campionati (due di A, uno di B) indebitamente ottenute, col risultato di falsare la competizione. Le accuse a Maurizio Zamparini e al Palermo contenute nei deferimenti emessi ieri dalla Procura federale – destinatari anche l’ex presidente del Collegio sindacale Anastasio Morosi e l’ex presidente del club Giovanni Giammarva –, sono pesantissime“. A scriverlo è l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport.

Nell’articolo a firma di Alessandro Catapano e Fabrizio Vitale viene evidenziato che “i ripetuti illeciti amministrativi contestati all’ex patron rosanero  sono così gravi da restringere il campo delle possibili richieste sanzionatorie: nella migliore delle ipotesi, infatti, la Procura federale chiederà ai giudici di 1° grado la retrocessione all’ultimo posto in classifica del campionato di competenza; nella peggiore l’esclusione dal campionato (con conseguente  assegnazione del Consiglio federale ad una categoria minore)“.

Il procuratore ha chiesto al Tribunale federale di fissare l’udienza nella prima data utile, entro due settimane. Si ipotizza il 10 maggio. Per l’eventuale appello ci vorranno altri venti giorni. Il processo federale rischia, quindi, di concludersi dopo playoff e playout, dunque a verdetti già pronunciati. Se il Palermo dovesse “cavarsela”
con una penalizzazione, quando dovrebbe scontarla perché
sia davvero afflittiva?

Il presidente dei rosanero Foschi,  che ieri era a Milano per la riunione della Lega di Serie B, ha tentato di minimizzare : “Penalizzazione in questo campionato? Ammesso che arrivi il provvedimento, si va ben oltre la data dei play off e dunque scatterebbe il prossimo anno“.

Lo scenario

La Lega ieri ha, infatti, fissato le date dei play off. Inizieranno con il turno preliminare in partita unica venerdì 17 maggio (alle 21) e
sabato 18 (sempre alle 21), per concludersi con la finale che deciderà la terza promossa in A: andata giovedì 30 maggio, ritorno domenica 2 giugno. La doppia sfida di semifinale si giocherà con andata martedì 21 e mercoledì 22 maggio (ore 21) con ritorno sabato 25 e domenica 26 maggio, sempre alle 21. Il playout per la quarta retrocessione domenica 19 e domenica 26 maggio, alle 18.

Sulla scelta ha pesato la necessità di concludere la stagione entro il 3 giugno per non penalizzare le società che hanno giocatori nel giro delle Nazionali (a Benevento c’è il solo Montipò che potrebbe rientrare tra i convocati di Di Biagio per gli Europei Under 21).

Ma cosa succederà nell’ipotesi che il Tribunale federale dovesse emettere una sentenza di condanna per il Palermo già nell’udienza del 10 maggio? A tal proposito va ricordato che lo scorso anno la Lega di Serie B decise di far slittare l’inizio dei play off per attendere la decisione dei giudici sul Bari. Accadrà lo stesso anche quest’anno o si deciderà di andare avanti senza attendere i successivi gradi di giudizio, visto che si rischierebbe di disputare la finale dei play off ben oltre il 3 giugno? E se a vincere i play off dovesse eventualmente essere proprio il Palermo e successivamente dovesse essere confermata l’eventuale condanna alla retrocessione all’ultimo posto in calssifica, cosa accadrebbe?

Un vero guazzabuglio, insomma, per un campionato, quello di Serie B, che è iniziato tra mille polemiche e che rischia di finire ancora peggio….

Il Palermo rischia persino l’esclusione dal campionato di Serie B

La notizia era nell’aria da giorni e stamani si è definitivamente concretizzata: il Palermo è stato deferito al Tribunale Federale Nazionale-Sezione Disciplinare per una serie di presunte irregolarità gestionali.

Il procuratore federale ed il procuratore federale aggiunto, dopo aver esaminato gli atti di indagine posti in essere dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo ed aver espletato la conseguente attività istruttoria in sede disciplinare, hanno infatti deferito Zamparini, l’ex presidente Giammarva, l’ex presidente del collegio sindacale Anastasio Morosi e la società per responsabilità oggettiva e diretta. Le presunte irregolarità contestate dalla Procura Federale riguardano le operazioni di cessione del marchio e della controllata a cui era stato conferito (Mepal), ora rientrata sotto il controllo del Palermo dopo essere stata ceduta alla holding lussemburghese Alyssa, facente riferimento a Zamparini.

Le violazioni, secondo la Procura Federale, sarebbero legate a quattro bilanci e sarebbero state commesse “al fine di ottenere la ammissione al campionato di serie A 2015/2016 e 2016/2017; e al fine di ottenere la ammissione al campionato di Serie B 2017/2018“.

Le sanzioni previste dalla Giustizia Sportiva

A questo punto sorge spontanea la domanda: cosa rischia concretamente la società rosanero qualora venissero riscontrati gli illeciti contestati?

Secondo quanto riferisce Tuttomercatoweb.com, “al Palermo viene contestata, tra le altre, la violazione dell’articolo 8. Di conseguenza si applica la procedura in abbreviazione dei termini ai sensi del comunicato ufficiale 35/A del 24/01/2019. Poco tempo al Palermo per produrre memorie difensive e la sensazione è che già entro il 15 maggio possa svolgersi l’udienza che, se tutti i reati venissero confermati, comporterebbe nella migliore della ipotesi una penalizzazione in classifica per la squadra rosanero. Penalizzazione da scontare, è bene precisarlo, durante la stagione in corso. Di conseguenza, se la squadra di Delio Rossi dovesse disputare i playoff, la classifica andrebbe rivista al netto della penalizzazione che in base all’entità potrebbe o far scendere posizioni oppure addirittura comportare l’esclusione dagli stessi“.

Ma non è tutto perchè, sempre secondo Tuttomercatoweb.com, “la sanzione massima per il tipo di reati contestati è l’esclusione dal campionato o la revoca del titolo sportivo in applicazione dell’articolo 18 comma 1 del Codice di Giustizia Sportiva. Altresì vengono contestate delle alterazioni nelle scritture contabili e nei rapporti con la Covisoc, e ciò comporterebbe una squalifica per gli eventuali autori del reato e un’ammenda alla società“.

Insomma, una situazione esplosiva che rischia di infliggere un altro duro colpo all’immagine del calcio italiano. Ragion per cui la Federcalcio è intenzionata ad affrontare la questione il prima possibile.

 

> Per ulteriori approfondimenti: Art. 18 del CGS (Sanzioni a carico delle società)

Il Benevento può perdere Lorenzo Montipò nei play off

Il caso Palermo rischia di complicare maledettamente i piani della Lega di Serie B che, com’è noto, questo pomeriggio dovrà fissare le date definitive dei play off per l’accesso alla Serie A.

La scelta è, infatti, molto complicata perchè da un lato occorrerà evitare la sovrapposizione con le gare di Serie A poichè, a causa della mancanza di un numero sufficiente di arbitri, la Can di Serie B dovrà inevitabilmente chiedere aiuto alla Can di Serie A per gestire la tecnologia del Var; dall’altro bisognerà tener conto anche degli impegni delle Nazionali e degli Europei Under 21 che potrebbero costringere la Lega di Serie B a fissare la finale play off entro e non oltre il 2 giugno per non penalizzare le squadre che hanno in rosa giocatori nel giro delle Nazionali.

Il Benevento, ad esempio, potrebbe essere costretto a rinunciare al portiere Lorenzo Montipò se quest’ultimo dovesse vincere la concorrenza con Simone Scuffet ed essere convocato dal ct dell’Under 21 Di Biagio per gli Europei in programma quest’anno in Italia e a San Marino.

Il precedente del Bari

Un problema non di poco conto, quindi, soprattutto se il caso Palermo dovesse costringere la Lega a far slittare le date dei play off, così come accadde lo scorso anno per l’analoga situazione in cui venne a trovarsi il Bari.

L’eventuale slittamento della finale, tra l’altro, finirebbe per penalizzare anche i piani della squadra vincitrice dei play off, costretta a programmare in ritardo la nuova stagione. Un aspetto, quest’ultimo, sottolineato anche dal presidente del Frosinone Maurizio Stipe, nella lunga intervista rilasciata nei giorni scorsi al quotidiano Il Mattino.

 

Il Palermo verso la penalizzazione, si riapre la corsa alla promozione diretta?

Tutto in una notte. La sfida in programma questa sera allo stadio di Via del Mare tra il Lecce e la capolista Brescia potrebbe emettere il primo verdetto della stagione nella corsa alla promozione diretta in Serie A. La squadra di Corini ha tre punti di vantaggio sul Lecce e una gara in più da giocare, se  andasse a +6 potrebbe al massimo essere raggiunta dai giallorossi, che però sarebbero in svantaggio negli scontri diretti. Ma anche la squadra di Liverani è artefice del proprio destino. Per effetto del pareggio del Palermo, il Lecce sarebbe promosso se vincesse i restanti tre incontri con Brescia, Padova e Spezia. Il Benevento è, dunque, alla finestra.

Un’eventuale vittoria del Brescia potrebbe, infatti, riaprire anche il discorso della promozione diretta, soprattutto alla luce di quanto sta accadendo a Palermo dove, al di là della crisi tecnica che nemmeno l’avvento di Delio Rossi è riuscita a risolvere, incombe ora il rischio penalizzazione e commissariamento.

L’aspetto giudiziario

Venerdì prossimo, infatti, si terrà un’udienza presso la quinta sezione civile del Tribunale palermitano in merito alla procedura avviata dalla Procura Federale della Figc, che richiede dei provvedimenti nei confronti degli amministratori del club rosanero e dunque la loro revoca, con l’ipotesi del commissariamento per irregolarità gestionali. Come riportato ieri dal Giornale di Sicilia, “l’avvocato Stanghellini, legale della società, ha richiesto il rinvio dell’udienza di 15 giorni, ma sarà il Tribunale a decidere se concedere o meno questa proroga. Poco più di un mese fa, il procuratore federale Pecoraro ha incontrato i pm palermitani avanzando il sospetto di gravi irregolarità gestionali, proprio come fatto un anno prima col Cesena, per il quale è fu avviata una procedura ex art. 2409 del codice civile per richiedere la nomina di un commissario. Lo stesso Pecoraro nei mesi scorsi ha interrogato Giammarva e ha richiesto (senza successo) di poter ascoltare Zamparini, agli arresti domiciliari per l’inchiesta che lo vede accusato di riciclaggio, autoriciclaggio e falso in bilancio”.

Sia l’imprenditore friulano che il commercialista palermitano, inoltre, nei prossimi giorni dovrebbero essere oggetto di deferimento da parte della Procura Federale per le indagini condotte sui bilanci del Palermo Calcio relativi agli anni 2016, 2017 e 2018, con il club siciliano che sarebbe coinvolto per responsabilità diretta. Sempre secondo quanto riferito ieri dal Giornale di Sicilia e dalla Gazzetta dello Sport, tale deferimento al Tribunale Federale, in caso di accoglimento, potrebbe portare ad una seria penalizzazione nella classifica del torneo cadetto. La decisione potrebbe essere assunta il 10 maggio, ovvero il giorno prima del termine del campionato, e quindi la penalizzazione andrebbe applicata all’attuale campionato.

La cessione del club

Il club rosanero si trova dunque tra due fuochi sul fronte giudiziario e per questo motivo intende concludere in tempi brevissimi l’iter per la cessione definitiva delle quote dalla De Angeli (divenuta proprietaria dopo l’uscita di scena di Sport Capital Group) ad Arkus Network. Ma anche su quest’operazione, come sulle precedenti, incombono però molte ombre.

L’azionista di maggioranza risulterebbe essere infatti Stefano Pistilli, il quale detiene ben l’89,59% delle quote di Arkus tramite la Gepro Investments Partners Limited, una compagnia londinese della quale è entrato a far parte lo scorso 18 ottobre. Pistilli, sempre secondo quanto riportato dal Giornale di Sicilia, è però un personaggio molto discusso a causa dei forti legami e concreti con l’estrema destra italiana ed europea. Di qui, quindi, i timori della Federcalcio che vuole vederci chiaro perchè in ballo c’è la stessa credibilità del sistema calcio italiano su cui potrebbero inevitabilmente accendersi i riflettori dei media europei.

Uniti per conquistare la Serie A, Benevento pronto al rush finale

Come diceva Confucio, un’immagine vale più di mille parole. E quella del saluto tra il presidente Oreste Vigorito e Nicolas Viola immortalata l’altro ieri nell’Antistadio Carmelo Imbriani dall’ottimo Mario Taddeo, al pari delle altre pubblicate dal sito Ottopagine.it, ben immortalano il momento positivo che sta vivendo il Benevento.

Messo alle spalle il “marzo da horror che tagliato fuori la Strega dalla corsa alla promozione diretta, nel secondo tempo di Ascoli è scattato qualcosa. Di fronte al baratro della quarta sconfitta di fila, gli uomini di Cristian Bucchi hanno deciso di scacciare via i fantasmi e di riprendere in mano il proprio destino.

Nicolas Viola

Il camaleontico cambio di modulo (4-3-1-2 o 4-4-2) e l’apporto di due pedine fino a quel momento impalpabili, come Del Pinto e Armenteros, hanno consenito alla squadra di rilanciare due uomini fondamentali come Nicolas Viola e Massimo Coda. Il regista calabrese, ritrovata una conidizone fisica ottimale e rinfrancato dalla presenza al suo fianco di Anema e core Del Pinto, ha finalmente ripreso in mano le redini del gioco e sfoderato prestazioni superlative condite anche dalla trasformazione di 4 penalty in 3 partite.

Massimo Coda

L’Hispanico, che invece di rigori in precedenza ne aveva sbagliato ben 3, è improvvisamente rifiorito grazie alla presenza del nuovo di compagno di reparto Samuel Armenteros. Non più costretto a dimenarsi in solitudine contro i centrali difensivi avversari (a Livorno ne erano ben tre!), Massimo Coda ha riacquistato lucidità ed è tornato a segnare gol pesanti, soprattutto in trasferta, realizzando a Verona la prima tripletta della sua carriera.

Federico Ricci

Ma ci sono anche due altri giocatori che hanno dato un contributo importante dopo la svolta di Ascoli: Federico Ricci e Christian Maggio. Il primo a gennaio era stato sul punto di partire, ma poi aveva deciso di rimanere grazie alle rassicurazioni ricevute dal tecnico circa un maggiore utilizzo. E lo spazio il gemello di Matteo dello Spezia se l’è conquistato sul campo a suon di guizzi ed eccellenti prestazioni. Si è persino adattato al ruolo di esterno di centrocampo, spazzando via per il momento anche la concorrenza del pur scalpitante Roberto Insigne Un giocatore quest’ultimo che, va ricordato, nel corso della stagione ha confezionato 10 assist (che hanno fruttato ben 22 punti) e segnato 6 reti.

Christian Maggio

Christian Maggio, dopo aver risolto i problemi muscolari che lo hanno tormentato per gran parte della stagione, ha reagito alla sua maniera  mettendosi definitivamente alle spalle anche la mini contestazione subita contro il Carpi. A Verona ha probabilmente disputato la migliore prestaziona in assoluto con la maglia giallorossa e soprattutto ha onorato la fascia di capitano dimostrandosi un vero leader in campo.

Il patto per la A

Tutti ingredienti che, aggiunti alla ritrovata compatezza, hanno ridato speranza alla tifoseria, accorsa in massa l’altro ieri all’antistadio per assistere all’allenamento a porte aperte. Un segnale importante, al pari della presenza del patron giallorosso che, da buon padre di famiglia, ha voluto testimoniare la sua vicinanza alla squadra nel momento decisivo della stagione.

E l’immagine della stretta di mano tra Vigorito e Viola raffigura metaforicamente una sorta di patto tra il presidente, l’allenatore e i calciatori per il raggiungimento dell’agognato traguardo della promozione in Serie A. Da qui ai play off mancano, però, ancora quattro turni di campionato, un periodo durante il quale la squadra dovrà rafforzare l’aspetto mentale in vista del rush finale. Un mese in cui occorrerà lanciare un segnale forte anche alle future avversarie, iniziando da stasera contro il Cosenza. Il Benevento c’è e vuole assolutamente conquistare la promozione.

La rinascita di Massimo Coda è targata Samuel Armenteros

A gennaio dello scorso anno Massimo Coda aveva deciso di lasciare il Sannio. Con l’addio di Baroni era infatti tristemente scivolato ai margini della squadra. Il suo agente, Beppe Galli, intervistato da TMW, aveva preparato il terreno scagliandosi contro il nuovo tecnico: “De Zerbi gli dice di essere un giocatore da alta classifica, di essere uno da top club e poi… Poi non lo fa giocare. Lo ignora. Non lo capisco. De Zerbi potrebbe non dirgli certe cose, se poi deve tenerlo come quarto attaccante. In B molti club lo stimano.  Massimo se ne andrà“.

Poi De Zerbi, prima della chiusura del mercato, cambiò idea e gli concesse due occasioni che l’Hispanico sfruttò al meglio realizzando tre gol in due partite contro Chievo e Sampdoria. “E ora non parto più, ovvio – spiegò l’attacante di Cava dei Tirreni al quotidiano la Repubblica all’indomani delle due superbe prestazioni-. Il calcio è strano. Ero sicuro di andarmene, quando De Zerbi mi ha dato un’altra possibilità. Sono uno che lavora tanto per la squadra. Prendo botte, presso l’avversario, torno a difendere. Chi mi vede giocare lo sa. Magari sotto porta arrivo stanco, poco lucido. Ma sapeste come brucia, per un attaccante, essere giudicato solo dal numero di gol. Che poi io neanche volevo fare il centravanti: ero un centrocampista, ma proprio perché segnavo tanto gli allenatori mi hanno spostato in avanti. Trequartista, seconda punta, poi punta centrale”.

Il cucchiaio dell’andata

Anche quest’anno, nonostante i tanti gol messi a segno, è finito nel mirino di una parte della tifoseria e il tecnico Cristian Bucchi ha tentato di pungolarlo in mille modi, definendolo scherzosamente persino “testa di cazzo”. Una definizione tornata prepotentemente alla ribalta un girone fa quando, era il 9 dicembre, Coda sciupò maldestramente con un cucchiaio il rigore del possibile pareggio contro il Verona al Ciro Vigorito.

Ma Massimo Coda non è il tipo da arrendersi. Ha continuato a battersi come un leone, ha ignorato i fischi del pubblico e soprattutto ha continuato a segnare: una rete ad Ascoli, un’altra a Perugia e ieri a Verona una tripletta, la prima in carriera, messa a segno proprio contro la squadra che gli aveva splancato le porte dell’inferno, l’Hellas Verona.

Il bottino stagionale

Il suo bottino stagionale è ora di 18 reti, il massimo in carriera L’obiettivo che si era posto a inizio stagione, ovvero quello di superare quota 20, è ormai ad un passo dall’essere raggiunto, e poi ora c’è Samuel Armenteros al suo fianco e non è più solo a lottare contro le difese avversarie. Grazie alla fisicità e profondità dell’attaccante svedese, Coda è dunque tornato a volare al… Massimo! E non è finita, perchè fino al termine della regolar season mancano ancora quattro gare e poi ci saranno anche i play off.

Insomma, l’Ispanico è pronto a lasciare il segno nel cuore dei tifosi giallorossi ed è anche consapevole che per farlo dovrà contribuire a suon di gol al raggiungimento dell’agognato traguardo della promozione in Serie A. Ma ora c’è il caraibico Samuel al suo fianco e nessun traguardo è precluso, anche perchè calcisticamente i due parlano la stessa lingua.