Nocerino al passo d’addio, Vigorito pronto alla svolta

Voltare pagina al più presto. E’ questo l’imperativo categorico che il presidente del Benevento Oreste Vigorito ha rivolto ai suoi collaboratori, a partire dal tecnico Cristian Bucchi, nei numerosi e lunghi colloqui avuti nei giorni successivi al tonfo interno con il Verona e ha ribadito con fermezza anche dopo la non proprio esaltante prestazione sull’acquitrino di Cosenza.

Il primo a farne le spese è Antonio Nocerino, l’ex giocatore di Milan e Juventus accasatosi la scorsa estate al Benevento dopo l’esperienza oltreoceano all’Orlando City di Kakà. Il trentatreenne centrocampista napoletano, secondo quanto riferito ieri pomeriggio dai siti Calciomercato.com e GianlucaDiMarzio.com , in giornata potrebbe incontrare il presidente Vigorito per rescindere il contratto e tornare nella Major League Soccer.

La panchina di Cosenza

Alla base della decisione, secondo i due siti, ci si sarebbero dei motivi personali ma, in realtà, ad indurre all’addio l’ex giocatore della Nazionale dovrebbe essere stato il suo progressivo accantonamento, complice anche l’infortunio occorsogli. Domenica scorsa, ad esempio, Nocerino è rimasto malinconicamente seduto in panchina, nonostante l’assenza di Viola.

Bucchi ha preferito adattare Bandinelli nel ruolo di play e utilizzare, a partita in corso, il rientrante Del Pinto e non l’ex calciatore rossonero. Una scelta che probabilmente ha fatto comprendere all’ex pupillo di Massimiliano Allegri di essere giunto al capolinea della sua avventura sannita.

Una svolta importante, dunque, perché Nocerino, secondo le intenzioni estive di Pasquale Foggia, avrebbe dovuto rappresentare, assieme a Maggio e Puggioni, uno dei perni fondamentali della squadra, soprattutto dal punto di vista della leadership. E, invece, alla prova dei fatti, ha fallito finendo progressivamente ai margini della squadra. Una sorte toccata prima di lui anche a Puggioni, scavalcato nelle gerarchie interne della squadra da un sempre più convincente Montipò.

Lo stesso discorso, per certi versi, vale anche per capitan Maggio che, prima dell’infortunio, ha alternato buone prestazioni ad altre meno esaltanti e al momento non rappresenta certamente il giocatore indispensabile che si riteneva potesse essere la scorsa estate.

La pattuglia dei napoletani

Un altro giocatore finito ai margini della squadra nelle ultime settimane, nonostante abbia recuperato dall’infortunio occorsogli in precedenza, è l’esterno d’attacco Roberto Insigne, schierato per l’ultima volta titolare in occasione della sconfitta esterna con lo Spezia dello scorso 18 novembre.

Anche lui, al pari di Nocerino, a gennaio potrebbe finire in lista di sbarco assottigliando ulteriormente la nutrita pattuglia di calciatori napoletani in forza al Benevento che, attualmente, ha trovato nel generosissimo e volitivo Gaetano Letizia il suo nuovo leader. Non a caso Bucchi gli ha recentemente affidato anche la fascia di capitano.

I dubbi su Antei

E tra i giocatori finiti sotto esame, in vista del mercato di gennaio, c’è infine anche il claudicante Antei. Non è casuale, infatti, che una delle firme di punta di Ottopagine (gruppo editoriale Vigorito), Sonia Lantella, abbia scritto ieri che “gennaio è alle porte e con questo mese glaciale ci sarà anche il mercato di riparazione. Capire ora se Antei è effettivamente un giocatore recuperato è  indispensabile”.

Insomma, il mercato di riparazione incombe e il presidente Vigorito, particolarmente deluso dal rendimento altalenante della squadra, è pronto a fare una vera e propria rivoluzione.

A rischio anche Bucchi

Lo stesso Bucchi, nonostante l’assenza di valide alternative e il perdurante sostegno del patron giallorosso, risulta essere sotto esame. Una vittoria, tre pareggi e tre sconfitte nelle ultime sette partite non rappresentano certamente un ruolino di marcia esaltante e degno di una squadra che punta a risalire in Serie A.  Ulteriori passi falsi, e soprattutto altre prestazioni come quella di Cosenza,  potrebbero mettere a rischio anche la sua panchina.

La riapertura del mercato è vicina, il tempo dell’attesa è finito e d’ora innanzi è assolutamente vietato sbagliare.

Benevento obbligato a vincere per cancellare la sconfitta con l’Hellas Verona

Vincere a Cosenza per cancellare il passo falso casalingo con l’Hellas Verona: è questo l’obiettivo dei giocatori del Benevento che scenderanno in campo questo pomeriggio alle ore 18 sul rettangolo di gioco dello stadio San Vito-Marulla. La sconfitta rimediata sabato scorso contro gli scaligeri, la quinta dall’inizio della stagione, ha inevitabilmente lasciato il segno. Sul banco degli imputati, oltre ai calciatori, sono finiti il tecnico Cristian Bucchi, il direttore sportivo Pasquale Foggia e anche lo staff medico, a cui il presidente Oreste Vigorito ha chiesto chiarimenti in merito alla lunga sequela di infortuni che ha caratterizzato l’inizio di stagione dei giallorossi.

Emergenza in difesa

Infortuni e condizione di forma non ottimale dei giocatori appena recuperati con cui, ancora una volta, l’allenatore dei sanniti dovrà fare i conti anche oggi in un incontro che, in caso di sconfitta, potrebbe anche precludere al suo esonero. L’emergenza riguarderà soprattutto la difesa dove mancheranno anche gli squalificati Volta e Costa mentre dovrebbe essere schierato sin dal primo minuto Antei, che però ancora non si è completamente ripreso dal grave infortunio al tendine d’Achille subito lo scorso anno. Inoltre, Bucchi dovrà fare a meno, ancora una volta, anche degli esperti Maggio e Viola, ancora alle prese con i postumi dei recenti infortuni. Al seguito dei giallorossi, per assistere all’incontro tra due squadre in cui ha militato l’indimenticato Carmelo Imbriani, ci saranno circa 200 tifosi provenienti dal Sannio.

La Salernitana in trasferta a Carpi

Obbligo di vittoria anche per la Salernitana, che è reduce dalle sconfitte rimediate a Cittadella e all’Arechi lunedì scorso contro il Brescia. I granata, che non vincono in trasferta da oltre nove mesi, saranno impegnati domani pomeriggio a Carpi contro una formazione che, a sua volta, in questa stagione non ha ancora vinto tra le mura amiche ma è pur sempre alla disperata ricerca dei punti necessari per tirarsi fuori dalle zone basse della classifica.

Il tecnico dei campani Colantuono è intenzionato ad accantonare il 4-3-1-2 provato contro il Brescia e a puntare nuovamente sul più accorto e collaudato 3-5-2. In rampa di lancio per vestire una maglia da titolare anche l’attaccante bosniaco Djiuric, autore di una splendida rete contro il Carpi di Castori quando vestiva la maglia del Cesena, e l’ex Modena Mazzarani che potrebbe affiancare Akpa Akpro e Di Tacchio nel terzetto di centrocampo.

E’ tutta colpa di Bucchi?

Alla terza sconfitta casalinga della stagione il pubblico del Vigorito ha sonoramente fischiato la squadra.  Una contestazione indirizzata soprattutto nei confronti del tecnico Cristian Bucchi, a cui dalla tribuna inferiore hanno persino lanciato una bottiglietta d’acqua planata fortunatamente sulla copertura del sottopassaggio. Ma è davvero l’allenatore la causa di tutti i mali di questo Benevento?

La sequela d’infortuni

Andiamo con ordine. Innanzitutto, a sua parziale discolpa va ricordato che negli ultimi tempi l’allenatore è stato fortemente condizionato nelle scelte di formazione da una insolita e imprevedibile sequela d’infortuni.

Colpa della preparazione atletica? Non proprio se si pensa che molti infortuni non sono legati a problemi muscolari bensì a traumi subiti in partita o allenamento. Il problema semmai è un altro: siamo sicuri che la rosa messa a disposizione del tecnico romano sia numericamente e qualitativamente adeguata per affrontare le emergenze?

Tuia, Bukata e Antei

A quasi metà del percorso i fatti dimostrano che sono stati commessi degli errori durante la campagna acquisti, il primo dei quali è stato quello di lasciare libera una casella nella rosa. Anzi, tre caselle, perché di Tuia e Bukata si sono perse le tracce sin dal ritiro precampionato. A ciò va aggiunta, poi, l’indisponibilità di Antei a causa dell’iniziale errore di valutazione sui tempi di recupero da parte dei medici di Villa Stuart. E per fortuna non è stato mandato via  Billong nelle ultime ore di mercato, altrimenti la situazione sarebbe stata ben peggiore.

Maggio e Nocerino

Un altro aspetto che merita un approfondimento è quello che riguarda il tesseramento degli svincolati Maggio e Nocerino. Due ultratrentenni che, si sapeva, avevano bisogno di tempo per acquisire una forma fisica accettabile e dare un importante contributo in termini di esperienza. Entrambi, però, hanno iniziato ad avere problemi fisici proprio nel momento in cui avrebbero avuto maggiore bisogno di accumulare minuti nelle gambe. E per Maggio la cosa non è di poco conto se la problematica all’adduttore emersa nelle ultime ore dovesse essere riconducibile ad un inizio di pubalgia. Si poteva prevedere tutto ciò ad inizio di stagione? Sicuramente no.

Campo d’allenamento e staff medico

E sempre a proposito degli infortuni va anche detto che non è possibile tirare in ballo nemmeno alcuni aspetti su cui si è molto dibattuto in passato, perché il Benevento quest’anno ha trasferito la sede degli allenamenti da Paduli all’Antistadio (dove è stato collocato un fondo in erba naturale al posto del sintetico) e ha tesserato per la prima volta un medico sociale a tempo pieno sopperendo in questo modo ad una precedente grave lacuna organizzativa.

Costa, Coda e Di Chiara

Passando alla rosa va poi detto che, al di là delle indubbie responsabilità di Bucchi nel volere giocatori per lo più adatti al ripudiato 4-3-3, va anche ricordato che il tecnico romano ha parzialmente subito anche gli effetti della sciagurata campagna acquisti di due anni fa. Costa ha confermato di essere un “pacco”, mentre Coda ha evidenziato, ancora una volta, i limiti mentali che ne hanno condizionato la carriera. Lo stesso Bucchi non ha esitato a sottolinearlo, anche in modo “colorito”, nel disperato tentativo di pungolarlo. Impresa miseramente fallita, come attesta l’inspiegabile e irresponsabile scelta di optare per lo “scavino” in un momento così delicato della partita e della stagione.

Lo stesso discorso vale per Antei, arrivato nel Sannio due estati fa a suon di milioni dal Sassuolo assieme a Iemmello e, come quest’ultimo, già alle prese con ricorrenti problemi fisici. Se per l’attaccante c’è stata la possibilità di “piazzarlo” altrove nella speranza di poter recuperare parte della somma spesa in sede di mercato, per il difensore sarà difficile recuperare qualcosa viste le sue perduranti “difficoltà psicologiche”, oltre che fisiche. Lo stesso discorso vale per Di Chiara, il cui rendimento non è stato fin qui pari alle aspettative, nonostante lo sforzo economico effettuato dalla società per soffiarlo a suotempo proprio al Sassuolo.

Gli esterni d’attacco

Se qualche colpa si può attribuire a Bucchi (e al direttore sportivo Pasquale Foggia) relativamente alla campagna acquisti effettuata la scorsa estate, bisogna focalizzare l’attenzione sull’acquisto della doppia coppia di esterni d’attacco, ImprotaBuonaiuto e RicciInsigne e sul mancato acquisto del sostituto di Iemmello per il ruolo di terza punta.

Gli esterni d’attacco sono stati infatti la maggiore delusione di quest’inizio di stagione. Il loro rendimento è stato altalenante e molto al di sotto delle attese al punto da indurre lo stesso Bucchi, complice anche la sequela d’infortuni e i tanti gol subiti, ad optare per un cambio tattico (dal 4-3-3 si è passati a un più prudente 3-5-2).

La mancata sostituzione di Iemmello

Scelta che, però, ha fatto emergere la grave lacunadella mancanza di una terza punta da affiancare a Coda e al sin qui deludente Asencio. A parziale discolpa del duo BucchiFoggia c’è anche da dire che, a parte Galano (praticamente acquistato e poi sfuggito a causa dell’inserimento in extremis del Parma) e Ragusa (ormai stabilmente destinato alla panchina nel Verona) il mercato non offriva alternative migliori rispetto ai giocatori acquistati.

Bandinelli, Montipò e Volta

Fortunatamente, però, ci sono state anche alcune noteliete in quest’avvio di stagione, a partire da Bandinelli, fortemente voluto da Bucchi e il cui contributo è stato determinante in molte occasione, e Montipò, che sembra destinato a seguire le orme di Cragno, così come si è rivelato un acquisto molto prezioso anche quello di Volta, anche lui fortemente voluto dall’ex tecnico di Perugia e Sassuolo. Un difensore che probabilmente assieme a Lucioni avrebbe costituito la migliore coppia di centrali della categoria ma che per caratteristiche non si è certamente rivelato il sostituto ideale dell’ex capitano, la cui cessione ha fin qui pesato negativamente anche in termini di leadership.

Gli esoneri in Serie B

Insomma, sono tanti gli aspetti che hanno fin qui determinato il deludente avvio di stagione del Benevento ed appare quindi del tutto riduttivo attribuire le colpe solo a Bucchi, anche perché c’è un altro aspetto che non bisogna assolutamente sottovalutare: con l’imminente esonero di Grassadonia da parte del Foggia saranno ben nove su complessive diciannove le panchine fin qui saltate in Serie B dall’inizio della stagione. Una dato tutt’altro che trascurabile e casuale.

Una vittoria per spingere l’Hellas Verona all’inferno

L’incontro tra Benevento ed Hellas Verona, in programma questa sera alle 21 allo stadio Ciro Vigorito, sarà una sorta di prova d’appello per il tecnico scaligero Fabio Grosso recentemente finito nel mirino dei tifosi al pari del presidente Maurizio Setti. L’ultima vittoria degli scaligeri risale, infatti, al 27 ottobre quando superarono in rimonta per 2-1 il Perugia al Bentegodi. In trasferta l’ultimo colpaccio risale addirittura al lontano 22 settembre (1-2 a Crotone).

L’ultima occasione per Grosso

Risultati che hanno fatto progressivamente scivolare l’Hellas Verona al 9° posto in classifica, fuori dalla zona play off. Per Grosso, che dovrà fare ancora a meno dell’infortunato Colombatti, la sfida del Vigorito rappresenta dunque l’ultima occasione per salvare una stagione che rischia di essere compromessa prima ancora del giro di boa.

L’allenatore del Benevento Cristian Bucchi ne è consapevole. Battere l’Hellas Verona significherebbe spingere verso l’inferno una pericolosa concorrente e soprattutto consolidare la striscia positiva inaugurata con la vittoria sul Perugia. Un’occasione troppo ghiotta per non essere sfruttata.

L’emergenza infortuni

Il Benevento è, però, ancora alle prese con l’emergenza infortuni. Nella gara di Coppa Italia con il Cittadella di martedì scorso il tecnico romano è stato costretto a schierare ben tre prodotti del vivaio (Cuccurullo, Sparandeo e Volpicelli). La formazione dipenderà, quindi, dalle condizioni fisiche dei giocatori (soprattutto Letizia) e dal loro grado di autonomia. L’unica certezza è al momento rappresentata dall’assetto tattico da utilizzare poiché, grazie al passaggio dal 4-3-3 al 3-5-2, il Benevento ha acquistato maggiore solidità difensiva e Coda, grazie alla presenza di un compagno di reparto al suo fianco, è diventato più pericoloso in avanti.

Il pubblico

Otto mesi fa gli scaligeri videro svanire le ultime speranze di salvezza proprio a Benevento, stasera potrebbero ritrovarsi addirittura sull’orlo del baratro in caso di sconfitta. Lo sanno bene anche i tifosi della Strega che stasera avranno un motivo per spingere alla vittoria i propri beniamini.

I tormenti di Fabio Grosso

Escludendo il 3-0 a tavolino con il Cosenza, l’Hellas Verona ha vinto finora solo una partita lontano dal Bentegodi e, tra l’altro, si tratta di un successo ormai datato: sono passati infatti due mesi e mezzo da quando i gialloblù si imposero per 2-1 a Crotone. A seguire, è arrivato solamente un pareggio, a Venezia. Prima e dopo, le sconfitte di Salerno, Ascoli e Brescia. Un ruolino di marcia per nulla incoraggiante, dunque, per il tecnico Fabio Grosso che sa bene che in caso di sconfitta rischierebbe concretamente l’esonero.

Gli ultimi precedenti

E a rendere ancora più difficile la situazione c’è anche il ricordo delle ultime due sconfitte rimediate dagli scaligeri in terra sannita. Otto mesi fa proprio al Ciro Vigorito l’Hellas di Fabio Pecchia vide svanire le ultime speranza di salvezza, mentre due anni fa rimediò  un clamoroso 2-0 contro un Benevento appena promosso in Serie B.

Precedenti che dunque preoccupano non poco l’allenatore dell’Hellas, finito nel mirino dei tifosi, al pari del presidente Maurizio Setti, a causa di alcune scelte rivelatesi quanto meno discutibili (vedi il mancato utilizzo del bomber Pazzini, lo scambio di ruoli tra Marrone e Dawidowicz, etc.).

La trasferta di Benevento rappresenta dunque una tappa fondamentale per il futuro del tecnico scaligero e per lo stesso Verona che, in caso di sconfitta, precipiterebbe a ridosso della zona play out.

Di qui la necessità per l’Hellas di conquistare l’intera posta in palio e dare finalmente una svolta ad una stagione che rischia di diventare fallimentare prima ancora del termine del girone d’andata.

Di contro per il Benevento di Cristian Bucchi la sfida in programma domenica sera al Ciro Vigorito potrebbe essere l’occasione per spiccare definitivamente il volo e lasciarsi alle spalle una concorrente che alla vigilia del campionato veniva considerata, al pari dei giallorossi, tra le formazioni più accreditate alla vittoria finale.

Il Benevento nella storia: sfiderà l’Inter

Sarà il Benevento di Cristian Bucchi a sfidare l’Inter negli ottavi  di finale di Coppa Italia a San Siro il prossimo 13 gennaio. La squadra giallorossa ha infatti battuto ieri per 1-0 il Cittadella grazie ad una rete messa a segno da Filippo Bandinelli ad un quarto d’ora dal termine su assist di Asencio.

Una vittoria meritata quella dei sanniti, che nel primo tempo hanno agevolmente controllato le iniziative del Cittadella e sono poi venuti fuori alla distanza, nonostante le tante assenze per infortunio. Ai nove giocatori indisponibili alla vigilia si è infatti aggiunto all’ultimo momento anche il febbricitante Di Chiara, che non è andato neanche in panchina.

Per il Benevento si tratta di un risultato storico. Finora, infatti, i sanniti non avevano mai raggiunto gli ottavi di finale di Coppa Italia e la sfida di San Siro rappresenterà una sorta di rivincita rispetto alla partita dello scorso anno in Serie A, quando il Benevento fu sconfitto per 2-0 dopo aver lungamente dominato la gara.

(tratto dall’edizione odierna del Corriere del Mezzogiorno)