‘Von Karajan’ Viola è pronto a dirigere l’assalto al Palermo

All’inizio della sua carriera pensava di fare il trequartista. Poi, seguendo le orme di Pirlo (a cui ha sempre detto di ispirarsi) ha via via arretrato il suo raggio d’azione assumendo il ruolo di direttore d’orchestra. Oggi Nicolas Viola, finalmente riportato nella sua posizione naturale da Bucchi, è tornato a essere il Von Karajan della Strega

Lì in mezzo detta i tempi di gioco, si sbraccia, affonda i colpi e si è persino preso il lusso di battere i rigori emulando le gesta del grande Andrea Pirlo (ne ha segnato quattro in appena tre partite). L’altra sera, ospite della trasmissione Ottogol, è stato amabilmente pungolato dall’ottimo Antonio Martone e nell’occasione ha dimostrato di essere un vero leader anche fuori dal campo. Proprio lui che solitamente preferisce tenersi lontano dai riflettori e dare il meglio di sè solo sul rettangolo di gioco. “Quello di regista – ha candidamente confessato a OttoChannelè il ruolo che più mi si addice. Non a caso i campioni a cui mi ispiro sono tutti grandi registi, da Pirlo a Redondo e Guti“.

Domenica sera al Vigorito sarà di scena il Palermo ed è inevitabile che il pensiero vada a quella maledetta sera dello scorso 30 novembre, quando il mancino calabrese fu costretto ad abbandonare l’incontro che si stava disputando allo stadio Barbera a causa di un pestone alla caviglia. Sembrava un colpo come tanti altri ricevuti in carriera e, invece, fu l’inizio di un calvario durato tre mesi.

Ho avuto questo problema ma fortunatamente ora è solo un ricordo del passato e sono più carico che mai – ha spiegato con serenità a Martone -. Dopo il lungo stop mi mancavano i novanta minuti ma ora sto decisamente meglio. Queste tre partite di fila mi hanno aiutato moltissimo“.

Fosse stato per lui sarebbe tornato anche prima, ma il tecnico ha preferito attendere prima di riaffidargli le chiavi del centrocampo giallorosso: “Sì, sarei voluto rientrare prima, contro lo Spezia ero pronto a gettarmi nella mischia, volevo aiutare i compagni e ho avuto una reazione nervosa, ma col mister non ci sono stati mai problemi. Tra l’altro, credo che abbia fatto piacere anche a lui che ci tenessi tanto a rientrare“.

La svolta di Ascoli

E giù un sorriso ammiccante, come forse non era mai accaduto prima durante la sua permanenza nel Sannio. Ad Ascoli, dunque, finalmente la svolta e il gol del pareggio al 91° su penalty: “Avevamo deciso che l’eventuale rigore l’avrei battutto io e non mi sono tirato indietro”.

A pochi giorni di distanza, poi, anche il rigore segnato contro il Carpi e la doppietta, sempre dagli undici metri, contro il Perugia. Gol pesantissimi che hanno proiettato nuovamente la Strega a ridosso della zona promozione diretta: “Questo non è il momento dei rimpianti, pensiamo al futuro. Siamo un gruppo fortissimo, che può ancora dare tanto in questo duro campionato di Serie B. Ci sarà da divertirsi ancora, ne sono sicuro“.

Il Palermo è quindi avvisato, anche perchè nel capoluogo siciliano Viola non visse una stagione felice quando, nell’annata 2012-2013, indossò la casacca rosanero. Quell’anno, dopo 9 stagioni di fila in Serie A e nonostante la presenza in squadra di giocatori del calibro di Miccoli, Ilicic, il giovane Dybala e Barreto, il Palermo retrocesse in Serie B e Viola disputò appena sei spezzoni di partita. Un motivo in più, quindi, per dimostrare ai tifosi siciliani che fu un errore privarsi di lui al termine della stagione.

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