Troppi errori e troppi giocatori in ombra (da Puggioni a Viola). Benevento, che succede?

La sconfitta interna rimediata contro l’Ascoli rappresenta un preoccupante campanello d’allarme per il Benevento, molto più dei precedenti ko rimediati contro Foggia e Pescara.

Ancora una volta, dopo un avvio promettente, la squadra di Bucchi è progressivamente calata lasciando l’iniziativa agli avversari, apparsi tutt’altro che irresistibili.

Gli errori individuali

A pesare sul risultato finale sono stati soprattutto i soliti errori individuali. Sulla prima rete si parte dall’errore di Letizia, che ha consentito a Laverone di crossare agevolmente dalla fascia, per finire all’errore di piazzamento di Billong, Gyamfy e Volta (costretto a intervenire in affanno) e alla mancata reattività di Puggioni nell’area di sua competenza.

Sulla seconda rete, invece, l’errore dell’estremo difensore giallorosso è stato ancora più evidente perché il suo frettoloso rinvio ha colto impreparati i compagni, posizionati male, e ha consentito a Ninkovic di tirare comodamente dal limite dell’area.

Un errore, quello di Puggioni, che ha poi finito per condizionare pesantemente il proseguo dell’incontro e che va ad aggiungersi a quelli già compiuti dall’estremo difensore sannita nelle gare interne con Lecce e Foggia.

Inoltre, il Benevento è apparso, ancora una volta, incapace di trovare una contromisura alle scelte tattiche adottate dagli allenatori avversari per impedire lo sviluppo del gioco sulle fasce. A nulla è valsa la scelta di Bucchi di abbassare Nocerino nel ruolo di play basso e di avanzare Viola per sottrarlo alle asfissianti marcature delle squadre avversarie.

Le difficoltà di Viola

Anche ieri, tra l’altro, Viola è apparso in evidente difficoltà e ha riportato alla mente il giocatore che nella prima parte dello scorso campionato di Serie A faticava non poco. Poi, l’arrivo di Sandro sgravò Viola dai compiti di prima impostazione e il giocatore disputò il resto della stagione a ottimi livelli, tanto da essere richiesto quest’estate da alcune squadre di Serie A.

Un altro dato negativo emerso ieri è quello relativo alla mancanza di ricambi a centrocampo in conseguenza dei problemi muscolari di Bandinelli e dell’infortunio patito da Del Pinto. Bukata fin qui non è stato mai arruolabile e, conseguentemente, i centrocampisti utilizzabili sono stati solo 5, vista l’inesperienza di Volpicelli. Troppo pochi per una formazione che attua il 4-3-3 come modulo base.

Le difficoltà sulle fasce

Tornando, inoltre, alla mancanza di sbocchi sulle fasce vanno sottolineate anche le prestazioni non all’altezza delle aspettative degli esterni d’attacco che, se si eccettua Insigne, hanno finora lasciato solo intravedere le loro potenzialità, così come è mancato il supporto degli esterni difensivi. Gyamfi, ad esempio, non se l’è cavata malissimo nella fase difensiva ma è stato assolutamente inadeguato dal punto di vista della costruzione. Lo stesso Maggio è fin qui apparso arrugginito, al pari dell’altro vecio Nocerino, e Letizia spesso si è intestardito nell’effettuare innocui cross dalla trequarti con il piede destro.

La prevedibilità del gioco

Insomma, sono ancora tanti i problemi che affliggono il Benevento in una fase della stagione in cui non sono più consentiti troppi passi falsi e a preoccupare è soprattutto la prevedibilità della squadra di Bucchi, incapace di trovare delle alternative ad un modulo di gioco ormai facilmente neutralizzabile dagli avversari.

Condividi:

Rispondi