Ecco perchè il Benevento ha rallentato la marcia nel girone di ritorno

Dopo la sosta e il mercato invernale è iniziato un altro campionato di Serie B. Lo ha ricordato ieri sulla Gazzetta dello Sport anche Nicola Binda, uno dei maggiori esperti del campionato cadetto:

Non è più il torneo dei tecnici giovani e ambiziosi, pronti a far vedere un un bel calcio propositivo… Contano i risultati, e non è sbagliato. Vanno bene le idee, ma poi si deve portare anche la ciccia… Serve la sostanza, il tempo per il bel calcio e le novità è finito“.

Quella sostanza su cui il tecnico del Benevento Pippo Inzaghi ha puntato con estremo pragamtismo sin dall’esordio a Pisa. Dopo l’eliminazione in Tim Cup ad opera del Monza e la successiva amichevole di Vasto, Super Pippo ha virato decisamente su un assetto più equilibrato, un baricentro più basso rispetto a quello visto nelle amichevoli estive e soprattutto ha rinunciato al progetto iniziale di una squadra con ben quattro attaccanti in campo.

Accorgimenti che il tecnico giallorosso ha sostanzialmente mantenuto anche quando è passato dal 4-4-2 al 4-3-2-1 e che hanno portato il Benevento ad avere una marcia in più rispetto alla dirette concorrenti proprio in virtù della maggiore solidità difensiva. Insomma, Inzaghi lo ha capito con un girone d’anticipo rispetto a tanti altri colleghi.

Ma, oltre a questo aspetto, c’è anche un altro dato che aiuta a comprendere il cambio di marcia della Strega in queste prime tre partite del girone di ritorno. Pisa, Cittadella e Salernitana sono le squadre più aggressive e fallose della Serie B, come testimoniano i dati del Matchcentre di Tuttosport: la Salernitana è infatti la squadra che finora ha commesso più falli in assoluto (422), seguita a ruota dal Cittadella (393), mentre il Pisa (con 60 ammonizioni subite) si colloca al quarto posto nella classifica dei cartellini gialli, alle spalle di Cittadella (69), Trapani (65) e Salernitana (63), e guida la classifica dei cartellini rossi (8).

Squadre, quelle affrontate sinora dalla Strega nel girone di ritorno, che aggrediscono alte, attuano un pressing asfissiante sui poratori di palla e ricorrono spesso al fallo tattico per impedire le ripartenze degli avversari, come dimostrano anche le statistiche. Squadre difficili da affrontare, dunque, almeno fino a quando hanno sufficienti energie nelle gambe. Non a caso il Benevento le cose migliori le ha fatte vedere nei finali di partita, allorquando si è allentata la pressione degli avversari.

Ecco perchè il tecnico Inzaghi con la consueta saggezza ricorda spesso che bisogna dimenticare il girone d’andata e calarsi invece nella nuova dimensione.

Il Benevento frena la corsa, ma conferma le certezze dell’andata

Ci sono due aspetti che, dopo la non eccellente prestazione di ieri contro il Pisa, inducono all’ottimismo: la determinazione con cui è stato condotto l’assedio finale e il sano pragmatismo di capitan Cristian Maggio che, al termine della partita, ai microfoni di DAZN ha dichiarato: “Si tratta di un punto guadagnato“.

Certo, non è stato il Benevento che, prima della sosta, aveva inanellato 7 vittorie consecutive, ma neanche quello che a Pescara in pratica non era proprio sceso in campo. Questa squadra, grazie al certosino lavoro mentale di mister Inzaghi e all’accresciuta autostima dei calciatori, è ora in grado di reagire anche quando, come ieri, nel primo tempo è sembrata lontana parente della corazzata che ha invece stradominato il giorne d’andata.

In pratica, è conscia dell’importanza del vantaggio fin qui accumulato ma, nello stesso tempo, è anche consapevole che il girone di ritorno non sarà certo una passegggiata. La saggezza di capitan Maggio ne è la riprova. Del resto, proprio Superbike nei mesi scorsi aveva candidamente ammesso che lo scorso anno non immaginava che il campionato cadetto fosse così diverso e difficile rispetto alla Serie A.

Nella gara interna con il Pisa è anche emersa l’importanza del colpo in extremis messo a segno nell’ultimo mercato estivo dal diesse Pasquale Foggia, ovvero quello di Pierparim Hetemaj. Un calciatore che, buttato subito nella mischia, ha dato al Benevento quell’equilibrio che era mancato lo scorso anno e, a tratti, anche nelle prime uscite stagionali. Ieri la sua assenza ha pesato moltissimo e, oltre ai compagni di reparto, se ne sono accorti anche i difensori, a cui è mancato il consueto sostegno  del finnico-kossovaro.

Un’ultima nota va, infine, riservata a Massimo Coda. Anche ieri l’attaccante di Cava dei Tirreni, al di là del gol segnato e di quello divorato, ha stretto i denti e offerto il consueto apporto in termini di generosità. Le questioni relative al suo futuro sono rimaste negli spogliatoi, a conferma della sua indiscutibile serietà. Inzaghi, per far spazio al nuovo acquisto Gabriele Moncini, ha tolto Sau (il migliore in assoluto) e tenuto in campo Coda che pure, al pari del fromboliere sardo, aveva speso tantissimo sul piano fisico. Per Super Pippo l’Ispanico resta un punto fermo sino al termine della stagione.

Ora il Benevento dovrà affrontare la difficile trasferta di Cittadella. Partita tutt’altro che facile perchè la squadra di Venturato attua un pressing asfissiante sui portatori di palla simile per intensità a quello attuato ieri dagli uomini di D’Angelo. Non a caso ci troviamo al cospetto di due tra le formazioni che commettono il maggior numero di falli in Serie B (Davide Diaw del Cittadella guida la classifica stilata dalla Lega con 61 falli commessi).

Sicuramente, però, sarà un Benevento meno imballato rispetto a quello visto contro il Pisa (soprattutto nel primo tempo) perchè, nel frattempo, saranno in parte scemati gli effetti del richiamo di preparazione fatto nel mini ritiro del Mancini Park Hotel. Non va dimenticato, infatti, che la preparazione è stata programmata per avere la migliore condizione atletica in primavera, nel momento in cui generalmente si decidono i campionati. L’anomalia, quindi, è rappresentata dal fatto che la Strega in classifica è molto più avanti di quanto si potesse prevedere in estate. Ragion per cui, al di là della momentanea frenata di ieri, tutto lascia presagire che questa squadra ha tutte le carte in regola per condurre in porto una stagione da favola.

Inzaghi al Corsera: “Per evitare cali di tensione appendo i primati da battere nello spogliatoio”

Come farò a evitare che i miei giocatori si distraggano con 15 punti di vantaggio sulla terza in classifica? Con questi”. Apre il telefono, mostra un file, si chiama “Records”: ci sono tutti i primati nella storia della B. “Li stampo e li appendo negli spogliatoi, uno per volta. Dobbiamo batterne quanti più è possibile“.

E’ un Pippo Inzaghi deciso a non mollare di un centimetro quello che emerge dall’intervista concessa oggi all’edizione online del Corriere della Sera. Intervista che parte proprio dall’analisi dei risultati sin qui conseguiti dal Benevento nel corso della stagione:

L’anno dopo Calciopoli, la Juve giocò in serie B con quattro campioni del mondo: Buffon, Del Piero, Camoranesi e Trezeguet, che il titolo l’aveva vinto nel ’98. C’erano anche il Pallone d’oro Nedved, Marchisio, Chiellini. Nelle prime 19 giornate, al netto della penalizzazione, conquistò 44 punti. Il Benevento, che domenica riparte dopo la sosta, ne ha fatti 46: un record. Anche i campani hanno un campione del mondo, però in panchina.

Un Super Pippo deciso a stracciare tutti i record, insomma, ma che nello stesso tempo mostra apertamente anche tutta la sua gratitudine ad una società che lo ha messo nelle migliori condizioni per lavorare:

Questa è una gran bella società, di categoria superiore. Organizzata, seria, con un presidente eccezionale: Vigorito è una specie di papà. E con calciatori forti, ovviamente, perché senza quelli non vai da nessuna parte. Ma la Juve era di un altro pianeta, ci mancherebbe“.

Di seguito il link per leggere l’intervista completa al tecnico giallorosso:

https://www.corriere.it/sport/20_gennaio_14/filippo-inzaghi-io-malato-calcio-ibra-rilancera-milan-mio-fratello-modello-seguire-6e679668-3640-11ea-a772-b07894fd2c68.shtml

Coda sempre più lontano dal rinnovo, il Benevento vira decisamente su Donnarumma del Brescia

La deadline in un certo senso l’aveva delineata il direttore sportivo Pasquale Foggia a Ottogol lo scorso 11 novembre: “Abbiamo avanzato una proposta a Massimo Coda e ai suoi procuratori, adesso toccherà a lui decidere. Sono fiducioso perché fa parte di un progetto a lungo termine, però i matrimoni si fanno in due. Noi ci siamo presentati con le fedi”.

Probabilmente le ‘fedi’ presentate dal Benevento (si badi bene: accordo triennale, e non biennale come pure è stato scritto) non sono bastate a convincere l’attaccante di Cava dei Tirreni perchè il suo agente Beppe Galli nelle scorse ore ai microfoni di Tuttomercatoweb  ha dichiarato: Massimo avrebbe piacere di rimanere a Benevento, ma per trovare gli accordi bisogna essere in due. Abbiamo fatto la nostra richiesta e il Benevento la sua offerta, al momento non siamo d’accordo”.

A questo punto, con l’apertura ufficiale del mercato invernale, il direttore sportivo Foggia ha iniziato a guardarsi attorno per trovare un eventuale sostituto del vice cannoniere della scorsa stagione. E quale migliore profilo se non colui che lo scorso anno di reti ne aveva messo a segno qualcuna in più di Coda, confermandosi per il secondo anno consecutivo il bomber più prolifico della serie cadetta.

Stiamo parlando naturalmente di Alfredo Donnarumma il cui rendimento nel Brescia, in questa prima parte del campionato di Serie A non è stato strabiliante:  4 reti in complessive 16 presenza. L’attaccante di Torre Annunziata ha pagato probabilmente lo scotto dell’arrivo di Mario Balotelli ed è quindi alla ricerca di maggiore minutaggio. Sulle sue tracce vi sono molte squadre, soprattutto di Serie B.

I contatti tra Pasquale Foggia e il suo procuratore Mario Giuffrida nelle ultime ore si sono quindi intensificati e non è escluso che sia proprio il bomber del Brescia il prescelto per sostituire eventualmente Massimo Coda che, ricordiamolo, a febbraio potrà firmare il contratto con una nuova società (si parla di un forte interessamento da parte del Monza di Berlusconi).

Insomma, il Benevento, nonostante l’enorme vantaggio accumulato nella prima metà del campionato, non si è fatto trovare impreparato e continua a pensare in grande. Salvo improbabili ripensamenti dell’ultima ora (soprattutto da parte del procuratore), la società giallorossa virerà decisamente su Donnarumma, perchè un vice capocannoniere si può sostituire solo con il capocannoniere degli utlimi due campionati cadetti. Il Benevento punta sempre al massimo, parola di Pasquale Foggia.

 

Gazzetta: “Benevento da favola, poker e record”

“Il Benevento è la grande bellezza. Metà campionato da primato, numeri mai visti e i complimenti si sprecano: il tifo giallorosso può esserne orgoglioso, a fine anno la squadra di Inzaghi brinda aprendo il conto alla rovescia per il ritorno in Serie A.”

A scriverlo oggi è la Gazzetta dello Sport che, a commento della partita di ieri con l’Ascoli, aggiunge:

“Una squadra padrona della situazione, cinica, spietata, capace di sprazzi di grande calcio e di una gestione efficace del risultato. Una orchestra perfetta, plasmata in maniera impeccabile da Inzaghi, osannato a gran voce dal pubblico al fischio finale. Nemmeno il cambio di alcuni interpreti (ieri riposo per Maggio e Hetemaj) provoca scossoni alla macchina di gioco e di gol messa in piedi da Pippo. Il record di punti è la punta di diamante di un rendimento da antologia: miglior difesa (13 clean sheets), miglior attacco, rullo compressore in casa (9 vittorie e un pari). E vantaggio sulla terza che sale a 15 punti. Ma il pregio maggiore dei giallorossi è di non sentirsi mai appagati e di tenere sempre alta la concentrazione, proprio quello che chiede il suo tecnico. Insomma fine anno da favola, inficiato solo dall’infortunio al ginocchio sinistro di Antei“.

Non basta la vittoria, il Benevento è ora a caccia di record

La misura dello straordinario cammino compiuto dal Benevento in questa prima metà del campionato emerge dalle parole pronunciate ieri da Nicolas Viola davanti ai microfoni di Ottochannel: l’obiettivo – ha spiegato il centrocampista – è quello di vincere il campionato. Dunque, sei mesi fa si parlava di promozione diretta in Serie A, ora invece di vincere (o meglio stravincere) il campionato.

E a suggellare lo straordinario balzo in avanti delle ambizioni giallorosse ci ha poi pensato lo stesso Pippo Inzaghi che, anche per tenere sulla corda i suoi ragazzi, ha lasciato intendere che a lui i vari record in ballo stanno particolarmente a cuore. Non a caso ha ricordato che il suo Benevento ha la miglior difesa d’Europa e che il cammino della Strega è assimilabile a quello della Juventus dei record del 2006/2007, squadra che annoverava campioni del calibro di Del Piero, Buffon, Camonaresi, Nedved e Trezeguet. Non la semplice vittoria del campionato, dunque, ma una cavalcata a suon di record, un’impresa storica insomma.

E’ racchiusa tutta in questo deciso scatto in avanti, quindi, la misura della straordinaria crescita di una squadra che, puntellata al punto giusto in estate dal diesse Pasquale Foggia, ha saputo trasformare l’amarezza della cocente eliminazione ai play off dello scorso anno in una feroce voglia di riscatto.

In fondo il più grande merito di Super Pippo, e lo si era intuito sin dalle prime amichevoli estive, è stato proprio quello di ‘entrare’ nella testa dei suoi calciatori. L’esempio più evidente è rappresentato proprio dalla grinta di Nicolas Viola e dal suo preziosissimo apporto in termini di sacrificio.

Questa squadra ha un’anima. La stessa che aveva il tecnico piacentino quando terrorizzava le difese avversarie. E, come il suo tecnico, vuole ritagliarsi un posto nella storia.