Vigorito esce allo scoperto e respinge l’ipotesi di annullamento del campionato

Il presidente del Benevento Oreste Vigorito, intervistato dal Corriere dello Sport, esce allo scoperto e respinge l’ipotesi di annullamento del campionato:

Ho avuto dei colloqui con Adriano Galliani e altri presidenti di Serie A e di Serie B, mi hanno informato dei rumors che stanno circolando su un’ipotesi estrema, e cioè che le autorità, non solo sportive, potrebbero annullare i campionati. Naturalmente, come tutti i cittadini italiani, i presidenti e calciatori si allineano alle decisioni del governo rispetto a un bene prioritario come la salute pubblica. Ma una volta ripristinate le condizioni ottimali bisogna giocare perché un eventuale annullamento del campionato comporterebbe per il calcio non dico la scomparsa ma quantomeno ritrovarsi in un baratro dal quale difficilmente tutti noi ci potremo rialzare. Oltre a una richiesta di danni da parte di sponsor e tv, bisogna pensare anche alla credibilità del sistema Italia, che ne risentirebbe non solo dal punto di vista sportivo. Anche i presidenti di calcio sono imprenditori, non si può imaginare di distruggere aziende che non producono beni materiali ma spettacolo, aziende che soffrono come tutte le altre da un punto di vista economico e finanziario”.

Cosa succede al Benevento se il campionato si ferma?

Pippo Inzaghi ieri sera è stato chiaro ai microfoni di Ottochannel: “Fermiamo il calcio, così nulla ha più senso“. E non è il solo a chiedere lo stop dei campionati in questo drammatico momento in cui, a causa dell’emergenza Covid-19, l’Italia sta vivendo una vera e propria emergenza. Una situazione che, domani, potrebbe determinare il momentaneo stop dei campionati di calcio da parte del Consiglio della Federcalcio. E poichè si naviga a vista, anche a livello di istituzioni calcistiche europee, non è possibile ipotizzare  quando, e soprattutto  se i campionati poi riprenderanno.

Ci troviamo, infatti, di fronte a un gioco d’incastri nel calendario internazionale in cui, a questo punto, entra in gioco lo stesso svolgimento o meno dell’Europeo. Di qui il timore, che cresce di ora in ora, tra i tifosi del Benevento che si possa arrivare a uno stop definitivo dei campionati. Cosa succederebbe in quel caso?

E’ bene chiarire preliminarmente che ci troveremmo di fronte a un caso inedito che, tra l’altro, potrebbe coinvolgere anche altri Paesi e che duqnue non ha precedenti se non quelli riferibili agli eventi bellici del secolo scorso, quando il calcio non era assolutamente paragonabile a quello attuale.

Ed è bene anche chiarire che gli attuali regolamenti non prevedono una simile ipotesi con la conseguenza che occorrerà decidere anche sulla scorta di quanto avverrà più in generale a livello europeo e mondiale.

Secondo il sito del quotidiano la Repubblica, gli scenari possibili sono tre: chiedere alla Uefa di valutare lo slittamento a data da destinarsi dell’Europeo per completare il calendario entro la fine di giugno; valutare un calendario alternativo in caso di diniego della Uefa; dichiarare finito il campionato.

In quest’ultimo caso, spiegava ieri sempre Repubblica:

una parte dei presidenti spinge perché si “congeli” la classifica attuale (anche se non tutti avranno giocato lo stesso numero di partite). Cristallizzarla permetterebbe a tutti di mantenere la categoria, ma a nessuno di vincere. Una soluzione per molti inaccettabili ma caldeggiata da altri. Ma come fare poi a stilare una classifica? Toccherebbe, come nel 2006 dopo Calciopoli, al Consiglio federale, che potrebbe anche scegliere di non assegnare uno scudetto, comunicando solo piazzamenti senza titoli per la partecipazione alle coppe europee. Ma la questione è controversa, anche perché di fatto congelare la classifica produrrebbe di cancellare lo straordinario campionato della Lazio, ma pure del Benevento“.

Insomma, un vero e proprio rompicapo che tiene in ansia i supporters sanniti che, a questo punto, iniziano a temere che una stagione da sogno possa trasformarsi improvvisamente in incubo.

La grande lezione della Serie B

Mentre i “grandi” si accapigliano alla ricerca di soluzioni condivise per tutelare, evidentemente, anche interessi diversi, la piccola-grande B dà una lezione di stile (e di valori, appunto) restando aperta e chiudendo al pubblico solo quelle gare ritenute a potenziale rischio contagio coronavirus, attenendosi alle disposizioni delle autorità istituzionali competenti in materia di sicurezza pubblica“.

A scriverlo è oggi sul Corriere dello Sport Tullio Calzone che aggiunge:

La presenza (ieri sera – n.d.r.) del presidente di Lega allo “Zini” non è una questione di strategie d’immagine: il diretto interessato, peraltro, è piuttosto l’uomo delle regole: un giurista prestato allo sport. Esprime, innanzi tutto, la volontà precisa di fornire un esempio di comportamento, oggettivamente, il più possibile responsabile e coerente. Mostrando, così, la concreta vicinanza della Lega e delle società affiliate alla città di Cremona e alle regioni colpite dalla emergenza“.

Le parole pronunciate attraverso una nota dal presidente della Lega di Serie B Balata e la sua presenza ieri sera a Cremona rappresentano dunque un esempio per tutti e soprattutto stridono fortemente con quanto sta avvenendo in queste ore in Serie A: “La coerenza nel proseguire secondo calendario dà certezze e assicura regolarità al nostro campionato e invia un messaggio di positività e fiducia anche alle autorità impegnate quotidianamente sul campo, nel rispetto della linea dettata dalle Istituzioni“.

Insomma, c’è sempre un’Italia migliore che, sia pure a fatica, riesce a emergere nel grigiore generale.

Persi circa 700 spettatori a partita rispetto allo scorso anno, nonostante lo stratosferico cammino della Strega

Dopo i ripetuti appelli a riempire il Ciro Vigorito lanciati in questi mesi dal tecnico Pippo Inzaghi, nel dopo partita di Benevento-Spezia è stato Luca Caldirola, uno degli indiscussi leader dello spogliatoio, a riproprorre la questione senza troppi giri di parola:

Voglio ringraziare di cuore tutti i presenti al Vigorito, i soliti diecimila, ma un po’ sono deluso perché ci aspettiamo uno stadio un po’ più pieno. Vorrei che i gradoni fossero gremiti tutte le volte che scendiamo in campo, sarebbe una soddisfazione meritata“.

Contro lo Spezia si sono infatti registrate 9.406 presenza sugli spalti del Ciro Vigorito. Un dato che lascia perplessi, soprattutto alla luce dello stratosferico cammino dei ragazzi di Inzaghi in un campionato che resterà scolpito per sempre nella memoria dei tifosi giallorossi.

Guardando i dati più in generale, con una media di 9.957 spettatori a partita il Benevento è attualmente al secondo posto della classifica di Serie B alle spalle del Frosinone (che ha una media di 11.022 spettatori a partita).

Lo scorso anno (2018/2019) la media spettatori del Benevento fu di 10.669 a partita, decisamente superiore a quella attuale nonostante l’altalenante campionato disputato dalla squadra allenata da Cristian Bucchi. Meglio della squadra sannita fece solo il Lecce con una media di 12.116. Nell’anno della Serie A (2017/2018) la media a partita fu di 12.132 spettatori.

Nel primo anno di Serie B (2016/2017), invece, la media spettatori fu di 8.130. Un dato che collocò il Benevento al 6° posto alle spalle di Bari, Hellas Verona, Cesena, Salernitana e Perugia.

Da ricordare, infine che nell’ultimo campionato di Lega Pro (2015/2016), il Ciro Vigorito fece registrare una media di 4.166 spettatori a partita, mentre nel 2014/2015 la media fu di 3.477 spettatori a partita (sempre in Lega Pro).

Insomma, alla luce di questi dati appare evidente che lo zoccolo duro del tifo giallorosso ha fatto complessivamente registrare un’impennata rispetto agli anni della Lega Pro e anche rispetto al primo campionato di Serie B, ma nello stesso tempo risulta anche per molti versi inspiegabile il calo di circa 700 spettatori a partita rispetto allo scorso campionato di Serie B.

anno campionato media spettatori
2019/2020 Serie B 9.957
2018/2019 Serie B 10.669
2017/2018 Serie A 12.132
2016/2017 Serie B 8.130
2015/2016 Lega Pro 4.166
2014/2015 Lega Pro 3.477

Fonte: Transfermarkt.it

Benevento, adesso è caccia ai record della Serie B

La Serie A è in tasca, ma la fame dell’allenatore va oltre. Superpippo prepara nei dettagli il suo atto III nella massima serie: dopo il debutto con il Milan e l’amara esperienza al Bologna, il tecnico avrà il contratto rinnovato automaticamente con la promozione del Benevento. E non si vuole limitare al successo finale. Inzaghi vuole anche battere i record e fare la storia. Per ripresentarsi alla grande nel torneo dei big“.

A scriverlo oggi sulla Gazzetta dello Sport è Nicola Binda che aggiunge:

La corsa ai primati è partita da qualche giornata, ma è stata fatta un po’ di confusione. Il riferimento può essere soltanto quello della Serie B a 20 squadre, quindi bisogna andare indietro nel tempo, fino al 2003-04. E la squadra che ha lasciato il segno in questa categoria rimane l’Ascoli di Mimmo Renna, che nel 1977-78 volò in A con un cammino eccezionale. Ma anche gli altri record da battere (a parte uno) risalgono al secolo precedente, quando le vittorie valevano due punti (noi ovviamente le abbiamo parametrate con i tre attuali). Ecco perché la sfida carica parecchio Inzaghi. Che non a caso, pur avendo un vantaggio abissale sugli inseguitori, continua a macinare successi (pur con una rosa decimata) e sabato può fare un significativo «sorpasso»: quell’Ascoli alla 25a giornata pareggiò 1-1 a Palermo, quindi se il Benevento vince a Chiavari sale a 60 punti, uno più dello squadrone di Renna, raggiungendolo anche a quota 18 vittorie. La squadra di Inzaghi ha fatto 2 pareggi in più e 1 sconfitta in meno, ha fatto 6 gol in meno e ne ha presi 3 in meno. Un duello serrato“.

Nel mirino del Benevento ci sono infine anche altri primati da battere.

L’Ascoli 1977-78 conserva il massimo di punti (87), di punti in trasferta (34), di vantaggio sulla seconda (27) e di vittorie (26); il massimo di vittorie esterne invece è del Torino 2000-01 (10), di sconfitte è del Perugia 1984-85 (1, già eguagliato), di gol fatti del Milan 1982-83 (77) e di gol subìti del Genoa 1988-89 (13, pure questo eguagliato e ragionavolmente difficilissimo da migliorare”.

Insomma, Super Pippo può tranquillamente continuare ad appendere i record da battere nello spogliatoio, così come faceva il mitico Helenio Herrera quando guidava la grande Inter degli anni Sessanta.

Il Benevento gioca con la fame addosso, vuole gustarsi ogni vittoria fino alla fine

La forza della Strega può essere racchiusa nelle parole pronunciate nel post gara da Attilio Tesser, il tecnico a cui tra l’altro Pippo Inzaghi segnò l’ultimo gol prima di ritirarsi: “Il Benevento gioca con la fame addosso, vuole sempre vincere “. Caratteristica che, com’è noto, rappresentava il marchio di fabbrica di Super Pippo anche quando indossava gli scarpini da gioco. Era sempre l’ultimo a mollare e la fame di gol si trasformava in ferocia agonistica.

Come ha scritto oggi Tullio Calzone sul Corriere dello Sport,

contro questa Strega non ce n’è per nessuno. Bisogna farsene una ragione. Ha il fuoco dentro e travolge con la sua passione irrefrenabile ogni avversario che incrocia in questa stagione, un ponte perfetto verso il futuro“.

Un futuro da scrivere ricordando anche il passato, quello della lunga rincorsa alla promozione in Serie B. E il simbolo di quegli anni è stato proprio lui, Carmelo Imbriani, il capitano giallorosso scomparso sette anni fa. Ieri, come ha ricordato ancora Calzone,

“il suo sorriso dolce, indelebile nella mente di quanti hanno avuto la fortuna di imbattersi nella sua straordinaria umanità, aleggiava sugli spalti del “Ciro Vigorito”. Eretto non a caso a eroe per sempre del Benevento che è stato e che verrà”.

Un Benevento che stavolta sul palcoscenico della Serie A non ci arriverà da cenerentola, attraverso la lotteria del play off, ma da protagonista assoluto di una stagione che resterà per sempre scolpita negli almanacchi della Serie B. Nel frattempo la torcida giallorossa si gode ogni momento di questa entusiasmante annata perchè, come ha ricordato oggi Nicola Binda sulla Gazzetta dello Sport,

“se è vero che l’attesa del piacere può essere meglio del piacere stesso, il Benevento se la vuole gustare fino in fondo”.