Il Benevento ha sprecato l’ennesima occasione favorevole, ma non è tempo di processi

E’ inutile girarci attorno: quello che si avvia a coclusione verrà ricordato come il campionato delle occasioni sprecate. Ieri a Crotone nei secondi quarantacinque minuti si è purtroppo visto nuovamente un Benevento svuotato di energie, quasi rassegnato di fronte all’evidente impotenza della manovra offensiva.

In superiorità numerica per oltre un tempo, come era già capitato a Foggia, la squadra giallorossa – come ha scritto Franco Santo su Ottopagine.it – ha infatti “attaccato a testa bassa, senza mai cercare di imbucare il pallone nei pochi spazi che potevano aprirsi e senza mai una sovrapposizione sulle fasce che in superiorità numerica sarebbe stata opportuna: cross su cross, quasi tutti dalla tre quarti, preda per la maggior parte degli infallibili Spolli e Cordaz. Un dominio monocorde“.

Alla fine lo stesso tecnico Cristian Bucchi con molta onestà lo ha candidamente ammesso: “Non meritiamo la promozione diretta“. Tecnico che sicuramente avrà la sua parte di responsabilità (tante scelte sono apparse incomprensibili), ma che sarebbe riduttivo indicare come unico colpevole di una stagione altalenante, e comunque condizionata anche da innumerevoli infortuni.

La rosa, ritenuta all’inizio della stagione tra le più forti della categoria è, ad esempio, apparsa carente in alcuni ruoli. Contro formazioni arroccate a difesa della propria porta, sarebbe servito un ariete da buttare dentro per sfruttare qualche spizzata. In teoria doveva essere Asencio a interpretare in qualche misura questo ruolo, ma la stagione dello spagnolo è stata deludente, anche a causa dei ricorrenti problemi fisici. Un’altra arma poteva essere un trequartista in grado di creare scompiglio e superiorità numerica al centro. Bucchi in quella zona del campo ha adattato per una parte della stagione Roberto Insigne e negli ultimi tempi Federico Ricci. Giocatori, ricordiamolo, inizialmente acquistati per giocare da esterni nel 4-3-3.

C’è, poi, da sottolineare che alcuni calciatori hanno avuto un rendimento sicuramente inferiore rispetto alle aspettative della vigilia. Antonio Nocerino a dicembre è scappato via, senza peraltro destare particolari rimpianti. Christian Maggio è stato tormentato da continui problemi fisici, mentre Christian Puggioni è finito addirittura fuori rosa. Che dire poi di Gaetano Letizia, che ha alternato periodi di splendida forma ad altri di estrema impalpabilità? O dello stesso Nicolas Viola, che ha ripreso ad essere il calciatore che ben conosciamo dalla partita di Ascoli in poi, ma che – va sempre ricordato – aveva avuto un rendimento alquanto deludente prima dell’infortunio occorsogli a Palermo. E si potrebbe continuare ancora.

Nonostante questi problemi, le tante occasioni sprecate e i conseguenti rimpianti, va però anche sottilineato che la stagione del Benevento non è comunque da buttare via. Nella classifica del girone di ritorno la squadra è 3° alle spalle di Brescia e Lecce. Ed è questa probabilmente la posizione che la squadra merita. Non il massimo, ma nemmeno poco se si pensa al cammino di altre squadre, come ad esempio le altre due retrocesse Verona e Crotone che, al pari del Benevento, venivano annoverate tra le favorite di un campionato che si è rivelato ancora più difficile di quanto si potesse immaginare alla vigilia. Basti pensare ai 18 cambi di panchina registratisi finora.

In ogni caso, nell’imminenza dei paly off, non è ancora tempo di processi. Ora occorre concentrarsi unicamente sull’obiettivo ricordando che, in fondo, il Benevento ha centrato per la seconda volta i paly off nelle sue due uniche partecipazioni al campionato di Serie B. Un traguardo non da poco per una squadra che aveva inseguito per quasi novant’anni il sogno di giocare nel campionato cadetto.

Il Benevento può perdere Lorenzo Montipò nei play off

Il caso Palermo rischia di complicare maledettamente i piani della Lega di Serie B che, com’è noto, questo pomeriggio dovrà fissare le date definitive dei play off per l’accesso alla Serie A.

La scelta è, infatti, molto complicata perchè da un lato occorrerà evitare la sovrapposizione con le gare di Serie A poichè, a causa della mancanza di un numero sufficiente di arbitri, la Can di Serie B dovrà inevitabilmente chiedere aiuto alla Can di Serie A per gestire la tecnologia del Var; dall’altro bisognerà tener conto anche degli impegni delle Nazionali e degli Europei Under 21 che potrebbero costringere la Lega di Serie B a fissare la finale play off entro e non oltre il 2 giugno per non penalizzare le squadre che hanno in rosa giocatori nel giro delle Nazionali.

Il Benevento, ad esempio, potrebbe essere costretto a rinunciare al portiere Lorenzo Montipò se quest’ultimo dovesse vincere la concorrenza con Simone Scuffet ed essere convocato dal ct dell’Under 21 Di Biagio per gli Europei in programma quest’anno in Italia e a San Marino.

Il precedente del Bari

Un problema non di poco conto, quindi, soprattutto se il caso Palermo dovesse costringere la Lega a far slittare le date dei play off, così come accadde lo scorso anno per l’analoga situazione in cui venne a trovarsi il Bari.

L’eventuale slittamento della finale, tra l’altro, finirebbe per penalizzare anche i piani della squadra vincitrice dei play off, costretta a programmare in ritardo la nuova stagione. Un aspetto, quest’ultimo, sottolineato anche dal presidente del Frosinone Maurizio Stipe, nella lunga intervista rilasciata nei giorni scorsi al quotidiano Il Mattino.

 

Il Palermo verso la penalizzazione, si riapre la corsa alla promozione diretta?

Tutto in una notte. La sfida in programma questa sera allo stadio di Via del Mare tra il Lecce e la capolista Brescia potrebbe emettere il primo verdetto della stagione nella corsa alla promozione diretta in Serie A. La squadra di Corini ha tre punti di vantaggio sul Lecce e una gara in più da giocare, se  andasse a +6 potrebbe al massimo essere raggiunta dai giallorossi, che però sarebbero in svantaggio negli scontri diretti. Ma anche la squadra di Liverani è artefice del proprio destino. Per effetto del pareggio del Palermo, il Lecce sarebbe promosso se vincesse i restanti tre incontri con Brescia, Padova e Spezia. Il Benevento è, dunque, alla finestra.

Un’eventuale vittoria del Brescia potrebbe, infatti, riaprire anche il discorso della promozione diretta, soprattutto alla luce di quanto sta accadendo a Palermo dove, al di là della crisi tecnica che nemmeno l’avvento di Delio Rossi è riuscita a risolvere, incombe ora il rischio penalizzazione e commissariamento.

L’aspetto giudiziario

Venerdì prossimo, infatti, si terrà un’udienza presso la quinta sezione civile del Tribunale palermitano in merito alla procedura avviata dalla Procura Federale della Figc, che richiede dei provvedimenti nei confronti degli amministratori del club rosanero e dunque la loro revoca, con l’ipotesi del commissariamento per irregolarità gestionali. Come riportato ieri dal Giornale di Sicilia, “l’avvocato Stanghellini, legale della società, ha richiesto il rinvio dell’udienza di 15 giorni, ma sarà il Tribunale a decidere se concedere o meno questa proroga. Poco più di un mese fa, il procuratore federale Pecoraro ha incontrato i pm palermitani avanzando il sospetto di gravi irregolarità gestionali, proprio come fatto un anno prima col Cesena, per il quale è fu avviata una procedura ex art. 2409 del codice civile per richiedere la nomina di un commissario. Lo stesso Pecoraro nei mesi scorsi ha interrogato Giammarva e ha richiesto (senza successo) di poter ascoltare Zamparini, agli arresti domiciliari per l’inchiesta che lo vede accusato di riciclaggio, autoriciclaggio e falso in bilancio”.

Sia l’imprenditore friulano che il commercialista palermitano, inoltre, nei prossimi giorni dovrebbero essere oggetto di deferimento da parte della Procura Federale per le indagini condotte sui bilanci del Palermo Calcio relativi agli anni 2016, 2017 e 2018, con il club siciliano che sarebbe coinvolto per responsabilità diretta. Sempre secondo quanto riferito ieri dal Giornale di Sicilia e dalla Gazzetta dello Sport, tale deferimento al Tribunale Federale, in caso di accoglimento, potrebbe portare ad una seria penalizzazione nella classifica del torneo cadetto. La decisione potrebbe essere assunta il 10 maggio, ovvero il giorno prima del termine del campionato, e quindi la penalizzazione andrebbe applicata all’attuale campionato.

La cessione del club

Il club rosanero si trova dunque tra due fuochi sul fronte giudiziario e per questo motivo intende concludere in tempi brevissimi l’iter per la cessione definitiva delle quote dalla De Angeli (divenuta proprietaria dopo l’uscita di scena di Sport Capital Group) ad Arkus Network. Ma anche su quest’operazione, come sulle precedenti, incombono però molte ombre.

L’azionista di maggioranza risulterebbe essere infatti Stefano Pistilli, il quale detiene ben l’89,59% delle quote di Arkus tramite la Gepro Investments Partners Limited, una compagnia londinese della quale è entrato a far parte lo scorso 18 ottobre. Pistilli, sempre secondo quanto riportato dal Giornale di Sicilia, è però un personaggio molto discusso a causa dei forti legami e concreti con l’estrema destra italiana ed europea. Di qui, quindi, i timori della Federcalcio che vuole vederci chiaro perchè in ballo c’è la stessa credibilità del sistema calcio italiano su cui potrebbero inevitabilmente accendersi i riflettori dei media europei.

Iachini alla Gazzetta: “Benevento? Non è facile tornare in A dopo una retrocessione”

Perché Verona e Benevento non sono in corsa per i primi due posti? Perché sembra facile e invece… Quando retrocedi sei la squadra da battere, ci sono pressioni, devi vincere e devi trasformare l’amarezza in entusiasmo“. Parola di Beppe Iachini, un allenatore che di promozioni di dalla Serie B alla Serie A ne ha conquistato quattro in carriera: con Chievo 2008, Brescia 2010 (ai playoff), Sampdoria 2012 (ai playoff) e Palermo 2014.

Intervistato oggi dalla Gazzetta dello Sport, l’ex mediano di Ascoli, Fiorentina e Verona si è soffermato anche sull’importanza dell’aspetto psicologico nel finale di stagione: “A questo punto la tattica conta poco, si sa tutto. Adesso contano personalità e condizione, con spensieratezza e concentrazione“.

Iachini, sempre a proposito degli aspetti psicologici, ha parlato anche dello stato d’animo della squadra che, tra Brescia, Palermo e Lecce, resterà fuori dalla promozione diretta: “Il terzo posto è vantaggioso e male che vada sarebbe comunque da difendere. Il grave problema sarà, però, arrivare ai play off da delusi. E poi ci sono squadre con ottimi organici come Benevento e Verona. Sarà una bella lotta“. Il tecnico ascolano si sofferma, infine, sul futuro: “Ho fatto 4 promozioni ma anche salvezze importanti in A. Quindi la A me la sono meritata sul campo, ma a un bel progetto di B non si rinuncia“.

Subentrò a Bucchi alla guida del Sassuolo

E chissà che il suo nome non sia già nella lista dei papabili stilata dal presidente Vigorito. Ora c’è da pensare al finale di stagione, a quella Serie A da conquistare attraverso la lotteria dei play off. Certi discorsi sono quindi sicuramente prematuri. A giugno, però, il contratto di Cristian Bucchi è in scadenza e, qualora non dovesse esserci il rinnovo, ci sarà da scegliere un nuovo allenatore.

Iachini, che già lo scorso anno a Sassuolo subentrò all’attuale tecnico del Benevento, sicuramente non mette in pratica il gioco spettacolare prediletto dal presidente giallorosso, ma in compenso sa vincere i campionati cadetti e sa anche ottenere salvezze miracolose in Serie A. Aspetti tutt’altro che trascurabili, quindi, soprattutto per chi, come Vigorito, nella massima serie vuole tornarci per restarci il più a lungo possibile.

A Verona sarà un esame di maturità in vista dei play off

L’unica certezza nel calcio è quella rappresentata dai numeri, essenzialmente da quelli relativi alle classifiche o ai risultati delle partite. Il resto è solo pourparler e nulla più. E i numeri dicono che il Benevento, nonostante contro il Palermo abbia disputato probabilmente la migliore partita della stagione, è definitivamente tagliato fuori dalla lotta per la promozione diretta in Serie A, ristretta ormai a tre sole squadre: Brescia, Lecce e appunto Palermo.

Marzo fatale per la Strega

Ai sanniti è stata fatale soprattutto la crisi attraversata nel mese di marzo, quello in cui si sono definitivamente delineati gli equilibri in testa alla classifica. Un solo punto rimediato nelle quattro partite disputate contro Livorno, Cremonese, Spezia e Ascoli hanno quasi del tutto compromesso le possibilità  di riagganciare il treno della promozione diretta.

E a infrangere le ultimissime speranze ci hanno pensato, per ironia della sorte, proprio due ex, Puscas e Brignoli, che al pari di altri calciatori transitati in maglia giallorossa (vedi anche i gol messi a segno da Mancosu, Falco, Camporese), hanno consumato la loro vendetta sportiva spingendo defintivamente il Benevento fuori dalla lotta per i primi due posti. A questo punto non resta, quindi, che quello che era considerato sin dall’inizio l’obiettivo minimo della stagione, ovvero il raggiungimento dei play off.

Le favorite d’inizio campionato

I tifosi sicuramente (e legittimamente) speravano in un epilogo diverso, anche alla luce dei pronostici di inizio stagione, allorquando i principali quotidiani sportivi davano per favoriti i giallorossi assieme a Crotone, Verona e Palermo. Le cose, poi, sono andate diversamente e solo il Palermo ha rispettato i pronostici della vigilia ed è tuttora in corsa per la promozione diretta. Il Verona ha, invece, avuto un andamento altalenante come il Benevento, mentre il Crotone si è ritrovato addirittura a lottare per la permanenza in Serie B.

Lunedì prossimo al Bentegodi vi sarà, dunque, uno scontro diretto tra due deluse del campionato e in palio vi sarà soprattutto quel quarto posto in classifica che consentirebbe di evitare il primo turno dei paly off.  Ma, al di là di questo aspetto (che, come dimostrò due anni fa lo stesso Benevento, conta fino ad un certo punto), la Strega si giocherà una posta in palio ben più importante, perchè a oltre un mese dalla roulette russa dei play off la squadra di Bucchi dovrà necessariamente dare continuità alle ultime convicenti prestazioni.

L’importanza della trasferta di Verona

Oltre ad essere una sorta di anticipo degli spareggi finali, la trasferta di Verona servirà infatti a capire se la sconfitta interna ad opera del Palermo abbia intaccato o meno la ritrovata sicurezza e compattezza d’intenti dei sanniti. Un eventuale passo indietro (sia in termini di gioco che di risultato) rischierebbe di far riapparire all’orizzonte quei fantasmi che hanno finora ciclicamente funestato la stagione dei giallorossi e potrebbe soprattutto minare quelle sicurezze faticosamente acquisite nelle ultime gare.

Di qui l’importanza di un match che, se affrontato senza la necessaria consapevolezza, rischierebbe di pesare negativamente anche in chiave play off ben più dello stesso piazzamento finale in classifica.

Chi si ferma è perduto, contro il Carpi la vittoria è d’obbligo

Chi si ferma è perduto” non è solo il titolo di un celebre film di Sergio Corbucci ma anche l’imperativo categorico da tenere bene in mente questa sera prima di scendere in campo per affrontare la seconda partita in quattro giorni. Il turno infrasettimanale della Serie B, che si concluderà domani sera, oltre a Benevento-Carpi, presenta infatti anche due importantissime sfide in chiave promozione, e cioè Verona­-Brescia e Pescara-Palermo.

Come scrive oggi la Gazzetta dello Sport, le squadre che giocano in casa hanno due obiettivi comuni: riscattare le sconfitte dell’andata (il peggior Verona della stagione, uno dei più brutti Pescara della dell’intera annata) e dare una bella spallata alle certezze di chi sta più in alto. E alla finestra c’è il Lecce dei miracoli di mister Liverani, che domani sera affronterà il Cosenza in casa e teoricamente ha quindi la possibilità di agguantare il vertice della classifica. Insomma, il campionato cadetto è entrato nella fase decisiva della stagione e non sono più ammessi errori.

Una vittoria per svoltare definitivamente

Lo sanno bene anche Cristian Bucchi e i suoi ragazzi che, stasera, al Ciro Vigorito affronteranno il fanalino di coda Carpi, squadra alla disperata ricerca di punti per non spegnere definitivamente l’ultima fiammella di speranza in chiave salvezza. E sanno bene anche che in questo momento nessun risultato è scontato. Di qui l’importanza di un match che il Benevento deve assolutamente vincere per sperare di riavvicinarsi alla vetta della classifica, e soprattutto per mettere definitivamente alle spalle il periodo nero attraversato nelle ultime settimane (tre sconfitte consecutive e il rocambolesco pareggio di Ascoli).

All’andata fu proprio la trasferta di Carpi a segnare la svolta, grazie alla novità tattica introdotta dal tecnico con il 3-5-2. Dopo quella trasferta la Strega iniziò a volare, prima di incappare nelle tre sconfitte consecutive rimediate contro Livorno, Cremonese e Spezia. Un’inaspettata debacle che ha indotto il tecnico giallorosso a svoltare nuovamente ad Ascoli con il passaggio a un inedito 4-3-1-2. Assetto tattico, quest’ultimo, che Bucchi confermerà anche questa sera contro la squadra di Castori nella speranza di poter riagguantare quella vittoria che manca da circa un mese e di poter dare il via a una nuova striscia vincente proprio nel momento decisivo della stagione.

L’allenatore sarà in un certo senso anche avvantaggiato dalle numerose assenze (Caldirola e Tuia squalificati e Letizia e Bandinelli infortunati) perché paradossalmente la squadra ha dato il meglio di sé proprio nei momenti in cui il tecnico romano ha avuto gli uomini contati ed è stato costretto ad arrangiarsi. Al di là delle scelte di formazioni, c’è dunque una sola certezza che il tecnico ribadirà anche stasera ai suoi ragazzi prima di scendere in campo: chi si ferma è perduto, d’ora in avanti ogni incertezza o passo falso può definitivamente compromettere una stagione che, vincendo questa sera, potrebbe nuovamente riaprire il discorso della promozione diretta in Serie A.