Caos Palermo, pochi giorni per evitare la penalizzazione

Scade oggi l’opzione d’acquisto del 100% delle quote che Dario Mirri ha ottenuto dal Palermo lo scorso 18 febbraio, quando anticipò i soldi per il pagamento di due mesi di stipendi in cambio di un accordo quadriennale per la gestione della pubblicità. L’accordo prevedeva entro il 13 marzo, la possibilità di esercitare la prelazione per sé o un soggetto da nominare, un gruppo imprenditoriale pronto a rilevare la società. I colpi di scena in questa vicenda sono all’ordine del giorno ma l’impressione è che l’opzione non verrà fatta valere“.

La possibile soluzione

A sostenerlo è oggi il Corriere dello Sport che aggiunge: “Per gli stipendi (da saldare entro lunedì 18 marzo – ndr), e dunque per evitare una penalizzazione che rischierebbe di essere letale per la squadra, esiste l’ipotesi prevista dal contratto di un mese fa: il Palermo può chiedere ai Mirri un prolungamento dell’accordo pubblicitario per altri 4 anni ottenendo in anticipo il pagamento (circa 2,3 mln di euro) che allontanerebbe l’incubo fino a fine stagione (gli ultimi stipendi andranno saldati a giugno). I Mirri però non sono obbligati ad accettare e potrebbero anzi tirarsi indietro ritenendo di avere già fatto un sacrificio. Una soluzione va trovata e aumenta l’ansia dei tifosi“.

La preoccupazione di Lega e Federcalcio

Ansia che coinvolge anche le istituzioni calcistiche. “Già dagli organismi federali sono partite le lettere che ricordano al Palermo gli obblighi relativi ai cambi societari. La situazione “transitoria” creatasi dopo l’addio degli inglesi con il duo Foschi-De Angeli al comando non può protrarsi a lungo e certamente non può arrivare fino a fine stagione. Le scadenze – conclude il quotidiano sportivo romano – in questo caso non sono perentorie ma se non si registrassero novità, la Lega avviserebbe dell’anomalia la Federcalcio che dovrebbe poi decidere che tipo di provvedimenti adottare“. Insomma, una bruttissima gatta da pelare anche per le istituzioni calcistiche.

Le vicende di Palermo e Spezia rischiano di stravolgere la classifica di Serie B

Dopo la burrascosa partenza a 19 squadre e le code giudiziarie in sede di giustizia amministrativa, la Serie B rischia di subire un ulteriore colpo alla sua credibilità (e alla sua sostanziale regolarità) in conseguenza delle vicende che riguardano lo Spezia e il Palermo.

Il caso Okereke

Come ha sottolineato ieri su Facebook Nicola Binda, giornalista di punta della Gazzetta dello Sport e tra i maggiori conoscitori  della serie cadetta, il caso Okereke rischia di creare un vero e proprio terremoto: “Il Livorno ha fatto ricorso dopo la partita persa 3-0 al Picco. Deciderà il giudice sportivo (in primo grado). L’accusa sostiene che Okereke, arrivato in Italia in una squadra dilettantistica e poi tesserato dallo Spezia, era già stato tesserato in patria. Questa obiezione renderebbe nullo il tesseramento e darebbe ragione al Livorno, che avrebbe il 3-0 a tavolino mentre lo Spezia rischia un punto di penalizzazione per ogni partita giocata da Okereke. Ovviamente lo Spezia si difende invocando la regolarità dell’operazione, sostenendo che l’attaccante quando giocava in Africa non aveva nessun tesseramento ufficiale (come da lui dichiarato al momento di arrivare in Italia). Sullo sfondo c’è un’inchiesta che da settimane ha nel mirino lo Spezia e l’arrivo in Italia di alcuni giocatori extracomunitari: sono state rispettate o no le procedure in materia? Il caso è spinoso, cercheremo di raccontarlo facendo una doverosa anticipazione: qui non si spera nella condanna o nella assoluzione, ma solo nella chiarezza e nei tempi brevi per non rovinare un campionato che è nato male e non merita di finire peggio. Chiaro?“.

I guai del Palermo

Come se non bastasse, c’è anche la questione del Palermo che continua a preoccupare, e non poco, i Palazzi del potere calcistico, perchè il rischio fallimento aleggia come un fantasma non solo sull’attuale campionato di Serie B ma potenzialmente anche sul prossimo campionato di Serie A nel caso che il Palermo dovesse conquistare la promozione ma poi fallire in estate. Un’ipotesi, quest’ultima, che – come già sottolineato – comporterebbe solo due retrocessioni dalla massima Serie, e non tre, in quanto l’attuale regolamento non prevede la possibilità di ripescaggio.

Secondo quanto riportato stamani da Il Giornale di Sicilia, infatti, Dario Mirri sarebbe al lavoro per portare avanti la due diligence con il suo gruppo, ossia quello capitanato da Enrico Preziosi, il quale però non potrà figurare tra i finanziatori di quest’operazione di salvataggio del club di Viale del Fante: “Un ostacolo non indifferente, con così poco tempo a disposizione per il passaggio di quote definitivo. Perché se i contratti mettono in chiaro le date per esercitare la prelazione, le intenzioni dell’attuale proprietà sembrerebbero essere più stringenti: arrivare al fine settimana con un quadro certo su cosa accadrà il 15 marzo è una speranza, più che un obiettivo, sia per la De Angeli che per Foschi, entrambi impegnati anche su altri fronti. Occorre definire le prime linee guida di un affare che tra sette giorni va messo nero su bianco, qualora le intenzioni fossero quelle di rilevare il pacchetto azionario del club rosanero. Allo stato attuale delle cose, però, è evidente come la conclamata presenza di Preziosi nel gruppo abbia fatto accendere i riflettori sul futuro societario. Le riserve sul suo sostegno (più o meno diretto) andranno sciolte in tempi brevissimi, perché Foschi non intende trovarsi costretto a rincorrere alternative all’ultimo minuto, pur avendo già in mano un possibile piano B nel caso di mancato accordo con Damir“.

Inoltre, come racconta stamani anche il sito Mediagol.it,il presidente del club rosanero, Rino Foschi, si trovava ieri a Milano, ma non aveva in agenda alcun incontro con l’imprenditore palermitano Dario Mirri, pur essendo informato su tutti gli sviluppi delle ultime vicende a livello societario. I suoi impegni più urgenti e pressanti erano infatti concentrati in Lega B, luogo in cui starebbe proseguendo con il proprio lavoro di tipo diplomatico per sbloccare i fondi al momento “congelati” dalle istanze di pagamento presentate nelle scorse settimane. Le pendenze verso i procuratori infatti, sempre secondo quanto riferito all’interno dell’ edizione odierna de Il Giornale di Sicilia, resterebbero il nodo cruciale di tutta la massa debitoria della società siciliana, ma già in questi giorni i legali del Palermo Calcio si sarebbero messi all’opera per far sì che alcune di queste richieste venissero ritirate, in prospettiva di un ingresso immediato da parte di un nuovo acquirente all’interno del club“.

Insomma, sul campionato di Serie B incombe nuovamente la spada di Damocle della possibile penalizzazione in classifica del Palermo in conseguenza del mancato pagamento degli stipendi entro la metà del mese di marzo e il rischio fallimento non è ancora scongiurato, a dispetto dell’ottimismo manifestato in queste ore da Rino Foschi.

 

 

 

Rischio fallimento all’orizzonte, la Figc apre un’indagine sul Palermo

Un’ingiunzione di pagamento complica i piani di salvataggio del Palermo. La richiesta di pignoramento (pare di un agente di calciatori) di 3,5 milioni arriva proprio nel momento in cui il presidente Rino Foschi e i suoi collaboratori si stanno spendendo per salvare il club e riportare la squadra in Serie A.  A svelarlo è oggi l’edizione cartacea della Gazzetta dello Sport, che aggiunge: “Questa del pignoramento non pare l’anticamera a un’istanza di fallimento perché il creditore non sarebbe «privilegiato». Di sicuro però potrebbe portare al blocco della mutualità: i denari distribuiti dalla Lega B sarebbero dovuti arrivare in questi giorni e avrebbero aiutato Foschi a rispettare la scadenza del 16 marzo per il pagamento bimestrale (gennaio e febbraio) di stipendi e contributi. Se la prima era stata risolta con l’intervento in extremis del gruppo Damir, come si può fare adesso?“.

Conseguentemente cresce la preoccupazione di Aic e Lega di Serie B. Quest’ultima ha, infatti, prontamente attivato la Covisoc. “E mentre pare che la Procura Figc stia indagando, ci sarebbero
forse gli estremi per la nomina di un amministratore giudiziario. Ma la soluzione più efficace ­ anche se traumatica ­ sarebbe il fallimento” chiarisce sempre la rosea.

Il precedente del Bari

Fallimento che, se dovesse arrivare adesso, consentirebbe di ottenere l’esercizio provvisorio e quindi di concludere la stagione, in attesa di un’asta per trovare nuovi acquirenti. Se invece il fallimento dovesse arrivare a fine stagione, per il Palermo sarebbe davvero la fine. La Gazzetta ricorda, infatti, a tal proposito l’esempio del Bari: “Il fallimento del 2014 arrivò a campionato in corso e la stagione finì regolarmente, quello dei mesi scorsi arrivò a fine campionato e così si perse il titolo sportivo. E sarebbe clamoroso, per il Palermo, se il titolo sportivo in questione fosse la Serie A. Un’esclusione dopo l’eventuale promozione ­ viste le nuove norme federali ­ non porterebbe in A un’altra squadra di B, bensì terrebbe nella massima serie la terz’ultima“. Insomma, uno scenario da brividi anche per le implicazioni che avrebbe sul prossimo campionato di Serie A, oltre che su quello di Serie B.

Quanto influirà la vicenda Palermo sulla ‘regolarità’ della Serie B?

50 milioni cira di debiti e altri 2,9 milioni da reperire entro il 16 marzo per evitare nuovamente il rischio di una penalizzazione in classifica. E’ questo il dato che emerge stamani dall’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport da Daniele Mirri, l’imprenditore che ha salvato in piena zona Cesarini il Palermo Calcio.

L’unica novità di non poco conto che emerge dalle sue parole è che i dati sulla situazione debitoria del Palermo finalmente saranno resi noti: “Credo che chiunque si avvicini a questo club debba conoscere i dati e la storia dice che Zamparini non li ha mai voluti fornire, solo quando le azioni sono passate in mano a Foschi e alla De Angeli è stato possibile e la prova è l’operazione che abbiamo concluso“.

Insomma, un indubbio passo in avanti rispetto al passato ma non sufficiente a diradare le nubi che continuano ad addensarsi sul futuro dei rosanero, anche alla luce delle vicende giudiziarie in corso.

Lo spettro del caso Parma

Allora il problema di fondo diventa un altro, soprattutto per le  squadre partecipanti al campionato di Serie B (compreso il Benevento): quanto influirà questa vicenda sulla sostanziale regolarità del stagione in corso?

Difficile prevederlo al momento, ma certamente non possono essere ritenute tranquillizzanti le parole pronunciate ieri in conferenza stampa da Rino Foschi: “Non faremo la fine del Parma ma ne usciremo fuori a testa alta”. E’ stato, quindi, proprio il nuovo plenipotenziario del Palermo a evocare lo spettro di una vicenda che ancora provoca brividi di paura al sistema calcistico italiano tant’è vero che lo stesso Foschi ha voluto anche evidenziare che “Balata e la Federazione mi sono stati molto vicini in questi giorni”.

A questo punto è lecito porsi una domanda: Federazione e Lega, mentr’erano alle prese con il papocchio dei ripescaggi e del nuovo format a 19 squadre, hanno davvero esercitato fino in fondo i poteri ispettivi e di controllo sul Palermo prima di dare il via libera all’iscrizione al campionato di Serie B?

Il Palermo trova in extremis i soldi per evitare la penalizzazione

Il Palermo Calcio ha trovato i soldi per gli stipendi proprio sul filo di lana, anche se per avere la certezza assoluta bisognerà comunque attendere ancora qualche ora. Quando c’è di mezzo Zamparini  (che, ricordiamolo, ancora detiene il pacchetto di maggioranza della società), infatti, i colpi di scena sono all’ordine del giorno.

La svolta è arrivata nella tarda serata di ieri, quando nessuno più ci sperava. La confermata è arrivata da un comunicato ufficiale della società: “L’U.S. Città di Palermo e la Damir srl annunciano con soddisfazione di aver raggiunto un’intesa grazie alla quale sarà possibile proseguire con rinnovato entusiasmo il cammino verso la promozione. Si apre così, con l’appassionata partecipazione di un imprenditore locale, una nuova fase della storia del Palermo, che ci si ripromette di portare all’altezza della città e della tifoseria. Il presidente del Palermo, Rino Foschi, ringrazia la famiglia Mirri per lo sforzo e la disponibilità dimostrati in questi giorni, a testimonianza del grande attaccamento ai colori rosanero e alla città di Palermo”.

Enrico Preziosi alla finestra

Nella giornata odierna, quindi, l’azienda palermitana verserà il bonifico da 2,8 milioni di euro, soldi che serviranno a Foschi per pagare gli stipendi di novembre e dicembre ai calciatori ed evitare così i 3 punti di penalizzazione in classifica. Secondo quanto riporta oggi Il Giornale di Sicilia per rilevare nei prossimi giorni l’intero pacchetto azionario ci sarebbe Enrico Preziosiquale nome «forte» della cordata. Restano in ballo York Capital e la holding italiana Carisma, ma ogni discorso relativo alla vendita del pacchetto azionario è rimandato a domani. Oggi bisogna mettere i soldi sul piatto e versare d’urgenza i bonifici per gli stipendi“.

Palermo, timone a Rino Foschi ma è sempre corsa contro il tempo

Ennesimo colpo di scena al Palermo Calcio: Emanuele Facile e gli inglesi escono definitivamente di scena lasciando il timone del club di Viale del Fante all’attuale direttore dell’area tecnica Rino Foschi che, insieme a Daniela De Angeli, dovrà reperire i soldi per pagare gli stipendi entro lunedì 18 febbraio in modo da scongiurare il pericolo di penalizzazione.

Resta, tuttavia, una corsa contro il tempo perchè bisognerà immettere nelle casse della società circa 3,5 milioni di euro. Un’impresa che, se riuscisse, consentirebbe però al Palermo di evitare la scure della penalizzazione e di poter, poi, trovare nuovi acquirenti che rilevino la società i si accollino i debiti accumulati durante la gestione di Maurizio Zamparini.

Quest’ultimo, sempre agli arresti domiciliari, è infatti tornato ad essere il vero proprietario delle quote societarie della società rosanero. Insomma, punto e a capo e con in più la scadenza ormai imminente del pagamento degli stipendi. Lo stesso Rino Foschi, vero artefice dell’operazione, intervenendo ai microfoni di Gds.it ha preferito comunque non sbilanciarsi troppo pur mostrando un cauto ottimismo: “Voglio parlare solo ad operazione completata, speriamo vada tutto bene, oggi sono orgoglioso di me stesso”.