La Juve cancella il diritto di “recompra” su Tello, insorge la Lega di Serie B

Il Fatto Quotidiano dedica oggi un’inchiesta di due pagine alla bolla delle plusvalenze nel calcio italiano e si sofferma anche sulla cessione di Andres Felipe Tello Munoz dalla Juventus al Benevento, avvenuta quest’estate.

Questa cessione – si legge nell’articolo a firma di Carlo Tecceè oggetto di una controversia regolamentare tra la Juve, la Lega Calcio e, di riflesso, la Figc. È diventato un caso di scuola, suo malgrado. Il cartellino di Andres, cioè la carriera, le ambizioni, la sua stessa vita, è di proprietà dei sanniti, ma il contratto firmato in giugno prevede un’opzione: il “diritto di recompra”, mutuato dai costumi spagnoli, così viene importato in Italia, neppure tradotto. Vuol dire che i bianconeri possono riacquistare Tello per 8 milioni in futuro, riflettere a lungo e poi scegliere dopo il torneo 2018/19, come sostiene l’ultima relazione finanziaria dei bianconeri. Quando la vendita di un calciatore è incompleta, non esistono effetti sul bilancio. In gennaio, però, la Juve rastrella affari per rimpinguare le casse e decide di rinunciare all’opzione per la ‘recompra’ di Tello e così iscrive la plusvalenza in bilancio per 1,89 milioni di euro“.

La posizione della Lega di Serie B

A questo punto insorge la Lega di B, spalleggiata dalla Lega di Serie Aperché – continua l’articolo –  l’accordo ufficiale e depositato col Benevento fissa l’opzione al termine dei campionati 2019/20 o 2020/21 e non 2018/19, e poi rammenta che le norme federali (articolo 1, comma 4, delibera n. 59 del 2018) vietano “modifiche del contratto tranne per indennizzi o premi”. Per aggirare il diniego, la Juve spedisce una lettera in Figc, un gesto che nei casi del genere viene definito “irrituale”, per informare la federazione dell’operazione su Tello“.

Contattati dal Fatto, la Figc fa sapere che ha solo preso atto della comunicazione e la Juve spiega che la rinuncia era una “mera facoltà”, non una alterazione del patto col Benevento. “Per la Lega – conclude l’articolo – il precedente è assai pericoloso, perché crea un lassismo sui contratti con il diritto di ‘recompra’, usati per raccattare plusvalenze all’uopo, e suggerisce ai presidenti di rivolgersi alla Federcalcio per scavalcare le leghe di appartenenza“.

Un bel casotto, insomma, di cui il giocatore colombiano attualmente in forza al Benevento è solo un involontario protagonista.