Inzaghi teme possibili cali di tensione più che la forza offensiva del Perugia

Dopo le ‘celebrazioni’ di questi giorni da parte dei media per il primato solitario del Benevento, complice anche la sosta e la conseguente mancanza di argomenti freschi, domani finalmente torna il calcio giocato.

Al Vigorito sarà di scena il Perugia degli ex Iemmello, Di Chiara e Buonaiuto. Cliente tutt’altro che facile, anche alla luce di un dato statistico non trascurabile: la squadra allenata da Massimo Oddo finora è riuscita a recuperare lo svantaggio iniziale per ben tre volte (due vittorie e un pareggio). Insomma, una squadra che ha dimostrato di avere una grande forza caratteriale.

Lo sa bene il tecnico giallorosso Pippo Inzaghi che, durante la sosta, ha lavorato molto anche sull’aspetto tattico, oltre che su quello mentale, perchè il Benevento è alla vigilia di un ciclo importante dovendo affrontare nel giro di quindici giorni Perugia, Cremonese ed Empoli al Vigorito e Pescara in trasferta. Un ciclo in cui la Strega dovrà dunque confermare quanto di buono fin qui emerso nelle prime giornate di campionato.

L’ex campione del mondo, a parte il difensore Volta, ha recuperato i calciatori che avevano accusato problemi fisici (Hetemaj e Kragl) o che erano reduci da infortuni (Schiattarella e Sau).  Quest’ultimi difficilmente saranno in campo dal primo minuto, anche perchè non è consigliabile affrettare il loro recupero, nè vale la pena schierare dall’inizio troppi calciatori bisognosi di sostitituzione perchè non ancora in grado di reggere i novanta minuti.

Inzaghi dovrà, inoltre, fare a meno dello squalificato Maggio e rimodulare quindi l’assetto difensivo tenendo ben presente che Oddo potrebbe rinunciare al consueto schieramento ad albero di natale e optare invece per un attacco a due punte (IemmelloFalcinelli).

Insomma, è probabile che Inzaghi decida la formazione solo in extremis, dovendo considerare anche i movimenti dell’ex Di Chiara, la cui duttilità ha sin qui consentito al Grifo di adottare una variante tattica a partita in corso (dal 4-3-2-1 al 3-4-2-1) che ha spesso disorientato gli avversari.

Al di là del valore del Perugia e degli aspetti tattici, a preoccupare maggiormente Super Pippo in queste ore è però l’aspetto mentale. Bisogna infatti assolutamente scongiurare il pericolo che gli elogi e le celebrazioni di questi giorni possano determinare un calo di tensione nei calciatori.

La forza del Benevento sin qui è stata soprattutto di carattere mentale, oltre che basata sull’impenetribilità difensiva. Guai, quindi, ad abbassare la guardia perchè in Serie B ogni partita è una battaglia all’ultimo sangue e va dunque affrontata con la consapevolezza che non basta la sola superiorità tecnica per vincere le partite e il campionato.

La svolta tattica di Cristian Bucchi

Il calcio, come amava sottolineare Osvaldo Soriano, ha le sue ragioni misteriose che la ragione non conosce. Spesso, infatti, sono i singoli episodi a cambiare le sorti di una partita e sabato scorso di episodi favorevoli il Benevento ne ha avuto ben tre nel giro di pochi minuti: l’errore di Federico Melchiorri che, all’84°, ha sciupato una ghiotta occasione per portare in vantaggio il Perugia; la prodezza balistica di Filippo Bandinelli che al 90° ha sbloccato il risultato e, infine, il miracoloso salvataggio di Lorenzo Montipò sul tiro El Yamiq al 93°.

Grazie a questi tre episodi si è passati da una possibile drammatica sconfitta a una vittoria dal sapore liberatorio, il cui senso è racchiuso tutto nell’insolita esultanza del tecnico Cristian Bucchi dopo il gol di Bandinelli.

Sicuramente la partita con il Perugia non ha cancellato tutti i limiti emersi in questa prima fase della stagione ma è sicuramente un deciso passo in avanti e rappresenta un ottimo viatico in vista dell’insidiosa trasferta di venerdì a Palermo, anche perchè Bucchi, a causa delle numerose assenze, ha dovuto fare di necessità virtù e adottare uno schema (il 3-5-2) che sin qui aveva utilizzato solo nella trasferta di Carpi.

Squadra più compatta

Una scelta tattica che in definitiva si è dimostrata particolarmente efficace, perchè il Benevento sin dalle prime battute ha dato la sensazione di essere finalmente squadra.

Molto più corta e compatta che in passato, la Strega ha quasi sempre  controllato le iniziative del Perugia adottando un pressing più asfissiante del solito ed è riuscita soprattutto a neutralizzare l’arma migliore dei Grifoni: l’inserimento tra le linee del talentuoso Alessandro Verre, la cui pericolosità si è vista in occasione del gol, quando ha approfittato dello spazio venutosi a creare a seguito della caduta di Volta e del posizionamento sbagliato di Billong per mettere a segno una bellissima rete.

La rete di Verre

La compattezza dei giallorossi è risultata evidente anche in fase offensiva, come si può notare nella seconda foto. Sono infatti ben cinque i calciatori del Benevento presenti nell’area avversaria quando Bandinelli ha calciato dal limite.

La rete di Bandinelli

Il nuovo assetto tattico adottato da Bucchi ha inoltre consentito di sfruttare al meglio le fasce laterali con gli impetuosi inserimenti di Letizia e Improta e di sgravare Coda dal peso di dover sostenere da solo il peso dell’attacco.

E’ risultato, infine, positivo anche l’utilizzo di Di Chiara come centrale difensivo perchè l’ex calciatore del Perugia ha dato un importante apporto in fase di prima impostazione e consentito quindi di sopperire ad una lacuna che nelle precedenti partite aveva spesso imposto degli sterili rilanci in profondità del portiere.

Segnali incoraggianti, dunque, da cui il tecnico del Benevento può ripartire in vista della delicata sfida di venerdì con il Palermo.

 

Benevento, con il Perugia tre punti scaccia-crisi

Il Benevento affronterà oggi alle ore 18 allo stadio “Ciro Vigorito” il Perugia di Alessandro Nesta in una gara particolarmente delicata per l’allenatore giallorosso Cristian Bucchi che, in caso di sconfitta, rischia di chiudere anzitempo la sua esperienza in terra sannita. Il presidente Oreste Vigorito e il direttore sportivo Pasquale Foggia hanno fin qui difeso il tecnico romano, nonostante la squadra abbia conquistato un solo punto nelle ultime tre partite, ma un ulteriore passo falso renderebbe quasi inevitabile l’esonero. Di qui l’assoluta necessità di una vittoria scaccia crisi contro un Perugia in grande spolvero: i grifoni infatti, dopo la sconfitta di misura a Verona, hanno inanellato tre vittorie consecutive contro Padova, Livorno e Crotone, raggiungendo proprio i sanniti all’ottavo posto in classifica.

I problemi d’infermeria

Bucchi, ancora una volta, sarà alla prese con i problemi d’infermeria. Maggio, Costa, Del Pinto, Tuia, Bukata e Nocerino sono ancora out mentre Improta tornerà ad essere disponibile ma sarà destinato alla panchina, non avendo ancora i novanta minuti nelle gambe. Fortunatamente il tecnico giallorosso potrà contare sul rientro di Tello, che ha scontato la giornata di squalifica inflittagli dal giudice sportivo. Una presenza che consentirà a Bucchi di rispolverare il collaudato 4-3-3 con Montipò in porta, Letizia e Di Chiara (o Gyamfy) sulle fasce e la coppia VoltaBillong al centro della difesa, Bandinelli, Viola e Tello a centrocampo e il tridente d’attacco composto da Coda, Buonaiuto e Insigne, che appare leggermente in vantaggio rispetto a Ricci.

L’incognita Vido

Il tecnico del Perugia, Alessandro Nesta, attende con ansia il responso dello staff medico sulle possibilità di utilizzo dal primo minuto del centravanti Luca Vido, che finora ha messo a segno 5 reti e che, proprio a causa dei problemi muscolari che lo affliggono, nei giorni scorsi è stato costretto a lasciare il ritiro dell’Under 21. Sarà, invece, sicuramente in campo il trequartista Valerio Verre, fermatosi precauzionalmente nei giorni scorsi, mentre per il ruolo di terzino destro ci sarà ballottaggio fino all’ultimo tra il rientrante Ngawa e Mazzocchi, che si è ben disimpegnato nelle ultime gare.

 

(tratto dall’edizione cartacea del Corriere del Mezzogiorno)