Il Benevento vince il derby con il Napoli sul piano della comunicazione

La vicenda della positività al Covid-19 del presidente Aurelio De Laurentiis e il contestuale indiretto coinvolgimento del presidente del Benevento Oreste Vigorito (che, ignaro di quanto sarebbe poi emerso, era rientrato in aereo assieme al massimo dirigente del Napoli) offrono lo spunto per evidenziare la diversa gestione comunicativa dell’evento da parte delle due società campane.

Se da un lato, infatti, il Napoli nella prima mattinata si è limitato a emettere un comunicato di poche righe per confermare lo scoop del Napolista (che aveva individuato in De Laurentiis il presidente di Serie A che, secondo il sito di Repubblica, era risultato positivo al Covid-19), dall’altro il Benevento ha invece provveduto tempestivamente a chiarire la vicenda con una comunicazione esaustiva e ricca di particolari in modo da evitare possibili ricostruzioni fantasiose o malintesi.

Il risultato del diverso approccio comunicativo è apparso subito evidente poiché il Napoli, di fronte alla ridda di ricostruzioni rilanciate dai vari siti d’informazione, è stato costretto a intervenire nuovamente, attraverso l’Ansa (che ha utilizzato la formula “secondo quanto si apprende da fonti del Napoli”), per smentire alcune di queste ipotesi.

Ipotesi che, secondo quanto riportato nel frattempo da alcuni organi di informazione, avrebbero addirittura indotto la Procura Federale ad aprire un’indagine per accertare la correttezza di comportamento del patron azzurro.

Una differenza di strategia comunicativa che ha dunque prodotto risultati diversi, se non proprio opposti, e che ha sostanzialmente evidenziato la crescita del Benevento anche dal punto di vista dell’organizzazione societaria. Non a caso, infatti, quest’estate il patron giallorosso Oreste Vigorito aveva provveduto a rafforzare la già eccellente struttura comunicativa della società affidandone la responsabilità a un giornalista di lungo corso come Antonio Sasso, molto avvezzo a districarsi tra gli oscuri meandri del mondo dell’informazione.

Insomma, un’ulteriore dimostrazione del fatto che, questa volta, il Benevento all’appuntamento con la Serie A ci arriva preparato e con l’intenzione di restarci a lungo.

 

Roberto Insigne alla Gazzetta: “Se vado in A voglio esibirmi come cantante neomelodico”

Lunga intervista di ‘Lorenzinho’ Insigne oggi alla Gazzetta dello Sport. Un calciatore che, come ricorda la rosea in apertura, ha realizzato finora 8 reti e 12 assist, compresi quelli che hanno steso il Cittadella all’andata: “Sono contento di aver messo il piedino in 20 gol tra reti e assist, ma punto a fare ancora meglio. Mi trovo bene e ho al mio fianco mia moglie Elisabetta e mia figlia Patrizia“.

E a proposito dell’esultanza con il pollice in bocca ha spiegato: “Lo faccio per la bimba. Sono un papà giovane e la vizio. Passiamo le sere a vedere i suoi cartoni preferiti. Da Masha e Orso a 44 gatti fino a Peppa Pig, ormai sono uno specialista“.

Non è mancato, poi, un passaggio sul presidente Oreste Vigorito: “Il pres è una persona meravigliosa. Mi ha voluto a tutti i costi. Che macello ha combinato per portarmi a BeneventoDe Laurentiis chiedeva tanto (obbligo di riscatto a 1,5 milioni in caso di A, ndr). A un certo punto Vigorito gli ha detto battendo i pugni sul tavolo: “Aurelio, guarda che sto comprando Roberto mica Lorenzo!”. E giù tutti a ridere“.

Parole di riconoscenza anche verso il direttore sportivo Pasquale Foggia e il suo agente Sandro Martone: “Il direttore mi riempie di consigli. A 35 anni lotta per la A: farà una grande carriera. Ci assomigliamo, ma lui aveva un dribbling pazzesco. Mi martella e tiene sul pezzo. Sandro, invece, più che un procuratore è un fratello maggiore: certi giorni sento più lui di mia moglie“.

L’obiettivo di ‘Robertinho‘ è ovviamente quello di riagguantare la Serie A con il Benevento: “Sarebbe fantastico sfidare Lorenzo al San Paolo nel derby campano. Cosa mi dice? Di stare tranquillo, che sono forte e di giocare spensierato“.

E, infine, un passaggio sulla sua passione per le canzoni neomelodiche: “«La mia preferita è Chiove di
Gigi D’Alessio. Prima di ogni gara non mancano mai L’infermiera di notte di Gianni Celeste e quelle di Luciano Caldore. Se andiamo in A, sono pronto a cantarne una davanti a tutto lo stadio“.

Calcio e vino, il connubio proposto da De Laurentiis a Solopaca

Il Sannio, con i suoi borghi (Castelvenere, Guardia Sanframondi, Sant’Agata dei Goti, Solopaca e Torrecuso), il prossimo anno sarà la Capitale europea del Vino. L’obiettivo dichiarato dei sindaci che hanno promosso la candidatura al Recevin è quello di valorizzare i territori dove si realizza il 40% della produzione vitivinicola della Campania.

La visita di ieri a Solopaca del presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, può essere considerata una sorta di prologo di quello che accadrà il prossimo anno, grazie anche al richiamo fatto più volte dal patron azzurro alla locale produzione di vini: “Questa è una terra straordinaria, dovete puntare sulle produzioni biologiche, ne avete tutte le capacità”.

La visita al Museo Eno-Gastronomico

De Laurentiis, oltre ad aver inaugurato il Napoli Club a lui intitolato, ha anche visitato il Museo Eno-Gastronomico e degustato i vini offerti da Vigne Vecchie, Santi Martini e Cantina di Solopaca, ricevendo in dono la collezione “Sporche ma buone” contenente le bottiglie sopravvissute all’alluvione del 2015. Un cadeau che per il suo valore altamente simbolico probabilmente andrà ad arricchire la cantina del presidente, composta da oltre 4.000 etichette. In fondo, la storia di quelle bottiglie, sopravvissute alla furia dell’acqua e divenute successivamente oggetto di collezione, somiglia molto a quella del suo Napoli, ripartito dal fallimento e arrivato oggi nel gotha del calcio europeo.

La passione per il vino

“Il vino è la mia grande passione – ha spiegato il presidente del Napoli ai produttori – e, come ho già detto, ho un debole per le produzioni naturali, biologiche e biodinamiche. Credo che questa possa essere la vostra vocazione. Il futuro, a mio avviso, è questo. E, poi, si possono fare grandi iniziative con il vino”.

Una considerazione, quest’ultima, che è stata accolta con grande entusiamo ed ha aperto nuovi scenari perchè il connubio tra calcio e vino potrebbe rappresentare un ulteriore elemento, soprattutto dal punto di vista mediatico, per arricchire il contesto di iniziative che si andranno ad organizzare il prossimo anno.

Aurelio De Laurentiis a Solopaca: “Ancelotti è il top”

E’ stato un Aurelio De Laurentiis particolarmente sereno e ben disposto quello che ieri a Solopaca ha colloquiato con tifosi e giornalisti a margine dell’inaugurazione del Napoli Club a lui dedicato. Ha ammesso i contatti con il Genoa per Piatek e confermato la riapertura del canale di comunicazione con il Comune, ma soprattutto ha annunciato la volontà di raddoppiare la durata del contratto di Ancelotti, a conferma del grande feeling esistente con il tecnico di Reggiolo.

La tappa nel Beneventano è iniziata nel primo pomeriggio all’insegna del folclore. Oltre a un centinaio di tifosi festanti, il patron del Napoli ha trovato ad accoglierlo anche un ciuccio avvolto in una bandiera del Napoli. Un ritorno al passato che De Laurentiis ha mostrato di gradire particolarmente. Nella dedica su pergamena al presidente del club, Claudio Pau, ha infatti scritto: “Grazie per l’accoglienza che non è solo classica manfrina partenopea, ma che vedo essere sinceramente sentita e quindi particolarmente coinvolgente!”

Nel successivo incontro svoltosi a Palazzo Cutillo, sede del Museo Eno-Gastronomico, De Laurentiis ha parlato della sua passione per i vini e del suo interesse per un territorio, quello di Solopaca, che rappresenta una delle eccellenze della produzione campana. Ma soprattutto ha parlato del futuro del Napoli.

A chi gli chiedeva se la squadra potesse diventare in futuro una sorta di “Napolonia”, con chiaro riferimento al bomber polacco del Genoa, ha candidamente ammesso che ci sono contatti in corso sia con Preziosi che con l’agente di Krzysztof Piatek. “Non bisogna correre troppo, però, perché l’ultima parola spetta ad Ancelotti. E’ lui che dovrà valutare se il calciatore può essere utile o meno alla squadra”.

Ha poi raccontato della telefonata con Ancelotti la mattina dell’incontro con il Liverpool. “Gli ho dato nove partite per ambientarsi e lo ha fatto perfettamente. La mattina prima della partita con il Liverpool ci siamo sentiti al telefono per scambiarci delle idee su chi sarebbe sceso in campo. Lui ha tagliato corto e mi ha detto ‘presidente, questa sera la vinciamo’. All’87’ ero lì allo stadio che aspettavo il gol, ed è arrivato. Ho goduto da matti. Ancelotti, come sapete, ha un contratto triennale e ci stiamo confrontando per portarlo a sei anni”.

Il patron azzurro si è poi soffermato sul San Paolo: “Le Universiadi rallenteranno i tempi di lavoro. Verranno aggiustati i sediolini, rifatti bagni, spogliatoi e impianti elettrici. A quel punto bisognerà capire se vorranno assegnarlo per i prossimi 100 anni oppure per una durata più breve. È tutto da vedere e sistemare. Nel frattempo sono, comunque, in contatto con l’assessore e il capo di gabinetto per capire come andare avanti”.

Non è mancato, infine, un cenno alla presunta combine tra PSG e Stella Rossa: “Come la vogliamo mettere questa storia delle scommesse? Cosa diranno i responsabili? Non escludo che si possa azzerare tutto”.

 

(tratto dall’edizione cartacea del Corriere del Mezzogiorno)