Serie B nel caos: il Tar accoglie il ricorso contro il format a 19 squadre

E’ sempre più caos in Serie B. Il Tar del Lazio ha deciso stamani di sospendere la decisione del Tribunale federale nazionale in merito al format della “nuova” B a 19 squadre, accogliendo di fatto il ricorso di tre delle sei squadre che ambiscono al ripescaggio (Novara, Pro Vercelli e Ternana).

In particolare, gli organismi sportivi competenti devono riesaminare la posizione della Ternana (che ha già disputato 5 partite in Serie C), del Novara Calcio e della Pro Vercelli 1892. La decisione è stata assunta con tre distinte ordinanze cautelari che hanno accolto la «domanda di sospensione di tutti i provvedimenti impugnati, con conseguente obbligo, per le autorità competenti, di riesaminare gli stessi, sulla base della corretta applicazione del quadro normativo di riferimento».

Il primo ottobre il Tfn aveva respinto i ricorsi dei club contro le delibere assunte dal commissario straordinario Roberto Fabbricini, che aveva disposto il cambio di format dopo la decisione della Lega di varare un calendario senza ripescaggi (aumentando, di fatto, la quota di diritti tv di ogni squadra).

Il Tar, a proposito della decisione del Tribunale federale nazionale, ha ritenuto che “i provvedimenti gravati” evidenzino “sotto vari profili rilevanti aspetti di distonia rispetto alla primaria finalità di interesse pubblico alla regolazione e al controllo dell’ordinato svolgimento dei campionati e alla disciplina federale in materia”. E la modifica dei campionati “è stata assunta nell’ambito di una gestione commissariale» e «la riduzione dell’organico del campionato è stata operata nel mese di agosto, a pochi giorni dall’inizio dello stesso”, senza acquisire “il deliberato delle altre Leghe, che senz’altro avrebbero dovuto essere coinvolte, in quanto la determinazione dell’organico del campionato di Serie B incide sugli interessi delle squadre del campionato inferiore interessate ad esservi ammesse”.

In relazione a tutte le argomentazioni svolte, il Tar ha ritenuto sussistere “il fumus boni iuris” sotto i dedotti profili dell’eccesso di potere e della violazione delle norme statutarie dell’ordinamento della Figc”, nonché che “la prosecuzione del campionato avviato sulla base delle modalità previste nei gravati provvedimenti, appare all’evidenza idonea ad arrecare un pregiudizio grave e irreparabile agli interessi della ricorrente di entità difficilmente quantificabile, nelle more della decisione del merito del ricorso, anche tenuto conto della fase meramente iniziale in cui, allo stato, si trova il campionato”.

L’effetto è l’accoglimento della “domanda di sospensione di tutti i provvedimenti impugnati, con conseguente obbligo, per le autorità competenti, di riesaminare gli stessi, sulla base della corretta applicazione del quadro normativo di riferimento”. L’udienza di merito è stata fissata per il 26 marzo 2019.

Appena si è diffusa la notizia, Gravina ha convocato  un summit d’urgenza con gli avvocati della Federazione. A complicare ulteriormente la situazione è il fatto che le società richiedenti sono 5, i posti disponibili invece sono 3. La Figc deve, inoltre, decidere in primo luogo l’organo competente a giudicare: o si completa la procedura al Collegio di Garanzia del CONI, o agisce la Figc con un atto di autotutela o si va al TAR di nuovo. Insomma, un vero e proprio caos!

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