Le vicende di Palermo e Spezia rischiano di stravolgere la classifica di Serie B

Dopo la burrascosa partenza a 19 squadre e le code giudiziarie in sede di giustizia amministrativa, la Serie B rischia di subire un ulteriore colpo alla sua credibilità (e alla sua sostanziale regolarità) in conseguenza delle vicende che riguardano lo Spezia e il Palermo.

Il caso Okereke

Come ha sottolineato ieri su Facebook Nicola Binda, giornalista di punta della Gazzetta dello Sport e tra i maggiori conoscitori  della serie cadetta, il caso Okereke rischia di creare un vero e proprio terremoto: “Il Livorno ha fatto ricorso dopo la partita persa 3-0 al Picco. Deciderà il giudice sportivo (in primo grado). L’accusa sostiene che Okereke, arrivato in Italia in una squadra dilettantistica e poi tesserato dallo Spezia, era già stato tesserato in patria. Questa obiezione renderebbe nullo il tesseramento e darebbe ragione al Livorno, che avrebbe il 3-0 a tavolino mentre lo Spezia rischia un punto di penalizzazione per ogni partita giocata da Okereke. Ovviamente lo Spezia si difende invocando la regolarità dell’operazione, sostenendo che l’attaccante quando giocava in Africa non aveva nessun tesseramento ufficiale (come da lui dichiarato al momento di arrivare in Italia). Sullo sfondo c’è un’inchiesta che da settimane ha nel mirino lo Spezia e l’arrivo in Italia di alcuni giocatori extracomunitari: sono state rispettate o no le procedure in materia? Il caso è spinoso, cercheremo di raccontarlo facendo una doverosa anticipazione: qui non si spera nella condanna o nella assoluzione, ma solo nella chiarezza e nei tempi brevi per non rovinare un campionato che è nato male e non merita di finire peggio. Chiaro?“.

I guai del Palermo

Come se non bastasse, c’è anche la questione del Palermo che continua a preoccupare, e non poco, i Palazzi del potere calcistico, perchè il rischio fallimento aleggia come un fantasma non solo sull’attuale campionato di Serie B ma potenzialmente anche sul prossimo campionato di Serie A nel caso che il Palermo dovesse conquistare la promozione ma poi fallire in estate. Un’ipotesi, quest’ultima, che – come già sottolineato – comporterebbe solo due retrocessioni dalla massima Serie, e non tre, in quanto l’attuale regolamento non prevede la possibilità di ripescaggio.

Secondo quanto riportato stamani da Il Giornale di Sicilia, infatti, Dario Mirri sarebbe al lavoro per portare avanti la due diligence con il suo gruppo, ossia quello capitanato da Enrico Preziosi, il quale però non potrà figurare tra i finanziatori di quest’operazione di salvataggio del club di Viale del Fante: “Un ostacolo non indifferente, con così poco tempo a disposizione per il passaggio di quote definitivo. Perché se i contratti mettono in chiaro le date per esercitare la prelazione, le intenzioni dell’attuale proprietà sembrerebbero essere più stringenti: arrivare al fine settimana con un quadro certo su cosa accadrà il 15 marzo è una speranza, più che un obiettivo, sia per la De Angeli che per Foschi, entrambi impegnati anche su altri fronti. Occorre definire le prime linee guida di un affare che tra sette giorni va messo nero su bianco, qualora le intenzioni fossero quelle di rilevare il pacchetto azionario del club rosanero. Allo stato attuale delle cose, però, è evidente come la conclamata presenza di Preziosi nel gruppo abbia fatto accendere i riflettori sul futuro societario. Le riserve sul suo sostegno (più o meno diretto) andranno sciolte in tempi brevissimi, perché Foschi non intende trovarsi costretto a rincorrere alternative all’ultimo minuto, pur avendo già in mano un possibile piano B nel caso di mancato accordo con Damir“.

Inoltre, come racconta stamani anche il sito Mediagol.it,il presidente del club rosanero, Rino Foschi, si trovava ieri a Milano, ma non aveva in agenda alcun incontro con l’imprenditore palermitano Dario Mirri, pur essendo informato su tutti gli sviluppi delle ultime vicende a livello societario. I suoi impegni più urgenti e pressanti erano infatti concentrati in Lega B, luogo in cui starebbe proseguendo con il proprio lavoro di tipo diplomatico per sbloccare i fondi al momento “congelati” dalle istanze di pagamento presentate nelle scorse settimane. Le pendenze verso i procuratori infatti, sempre secondo quanto riferito all’interno dell’ edizione odierna de Il Giornale di Sicilia, resterebbero il nodo cruciale di tutta la massa debitoria della società siciliana, ma già in questi giorni i legali del Palermo Calcio si sarebbero messi all’opera per far sì che alcune di queste richieste venissero ritirate, in prospettiva di un ingresso immediato da parte di un nuovo acquirente all’interno del club“.

Insomma, sul campionato di Serie B incombe nuovamente la spada di Damocle della possibile penalizzazione in classifica del Palermo in conseguenza del mancato pagamento degli stipendi entro la metà del mese di marzo e il rischio fallimento non è ancora scongiurato, a dispetto dell’ottimismo manifestato in queste ore da Rino Foschi.

 

 

 

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