L’anomalia di una Serie B con meno partite e più soste

Il rinvio a causa del maltempo dell’incontro in programma questa sera a La Spezia rappresenta un ulteriore ostacolo dal punto di vista psicologico per il cammino del Benevento in un campionato, quello di Serie B, che quest’anno è assolutamente diverso dai precedenti.

Le vicende relative a fallimenti, mancati ripescaggi e nuovo format a 19 squadre (ancora non definitivo) hanno in qualche misura già condizionato l’annata poiché hanno innanzitutto introdotto un anomalo turno di riposo. Una sosta forzata che, in alcuni casi, è andata ad aggiungersi allo stop per le Nazionali e che, conseguentemente, ha finito per penalizzare quelle squadre che, come il Benevento, sono state costrette a lunghe pause.

Un elemento, quest’ultimo, che indubbiamente ha spezzato il ritmo ai giocatori, soprattutto dal punto di vista mentale, in una fase della stagione in cui solitamente viene fuori la vera identità di una formazione.

Il pensiero di Bucchi

Del resto, lo stesso tecnico Cristian Bucchi, che pure non è solitamente aduso alla lamentazione, ha più volte sottolineato quest’ulteriore handicap che la sua squadra ha dovuto fin qui incontrare, passando da veri e propri tour de force a lunghe e snervanti pause. Basti pensare, ad esempio, al tempo intercorso tra le due sconfitte consecutive patite con Foggia e Pescara e le successive partite con il Livorno e la Cremonese, che hanno denotato un diverso approccio mentale da parte della squadra.

E non poteva essere diversamente, visto che con il Livorno si è scesi in campo dopo due settimane passate a rimurginare sul precedente doppio passo falso e senza avere la possibilità di cancellare subito le prime critiche della stagione. Di qui il differente approccio e la minore tensione che ha caratterizzato la pur sofferta vittoria di domenica scorsa rispetto alla precedente gara.

Ma a condizionare ulteriormente la stagione, oltre all’aleatorietà di una classifica che non pone tutte le squadre sullo stesso livello a causa della differenza di gare disputate, vi è un altro innegabile dato: il minor numero di gare da affrontare complessivamente (sei in meno se non dovesse essere riammessa l’Entella).

Improvvisi crolli e prodigiosi recuperi

Uno degli aspetti che negli ultimi anni ha reso particolarmente affascinante il campionato di Serie B è stato soprattutto quello degli improvvisi crolli o dei prodigiosi recuperi nel finale di stagione. Un effetto determinato proprio dall’alto numero di gare da disputare, che costringeva i tecnici a mettere in atto particolari accorgimenti dal punto di vista della preparazione o a far leva sulla possibilità di recupero come ulteriore stimolo da utilizzare nei momenti di difficoltà.

Di qui la profonda diversità di un’annata assolutamente anomala e sicuramente più difficile, soprattutto per quelle squadre che aspirano alla promozione in Serie A che, a differenza che in passato, non possono permettersi troppe disattenzioni nella prima parte del campionato.

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