Il patron Vigorito al Mattino: “Pasquale Foggia rimane a Benevento, con Inzaghi parleremo di rinnovo a salvezza acquisita”

Un anno fa, esattamente il 28 febbraio, fu annunciato il rinnovo di Pippo Inzaghi con la promozione in Serie A già in cassaforte. Quest’anno la salvezza è ancora lontana e anche i discorsi relativi al rinnovo del contratto del tecnico piacentino restano in stand by.

A confermarlo nell’intervista rilsaciata oggi a Luigi Trusio sul Mattino è lo stesso presidente del Benevento Oreste Vigorito: “Aspettiamo di vedere cosa succede. Inzaghi e il suo gruppo hanno svolto un ottimo lavoro in questo biennio. Per loro parlano i risultati. Sono consapevole che in un mondo come questo ci sono scie di profumo che conducono lontano. Nella nostra idea di calcio, le persone devono stare insieme in maniera convinta. E’ normale che con l’allenatore prima o poi si parlerà di progetti futuri. Se questi coincideranno, non ci saranno ostacoli a prolungare l’intesa tra due persone che si stimano e, lasciatemelo dire, si sono anche abituate a convivere. Se dovessimo avere divergenze sull’impostazione, allora è evidente che non ci sarà alcun rinnovo. Il confronto, però, avverrà quando avremo più certezze sulle propsettive di sviluppo del progetto Benevento Calcio“.

Dimetralmente opposta, invece, la situazione del direttore sportivo Pasquale Foggia, anche lui in scadenza il prossimo 30 giugno: “Foggia di fatto è stato già rinnovato. Il suo rapporto con il Benevento Calcio non passa necessariamente attraverso lo formalizzazione di un contratto. Non ho necessità di mettermi d’accordo con lui sul progetto, perchè è lui l’autore del progetto, l’incaricato del suo sviluppo a precsindere dalla categoria“. Insomma, il matrimonio tra l’ex calciatore di Lazio e Cagliari e il patron giallorosso appare solidissimo ed è destinato a durare ancora a lungo nel tempo.

 

L’importanza tattica di Artur Ionita e il grande sogno di Aldolfo Gaich: esordire nello stadio intitolato al Pibe de Oro

Il Corriere dello Sport si sofferma oggi sul sogno di Adolfo Gaich di esordire con la maglia giallorossa nello stadio che ospitò le gesta di Diego Armando Maradona: “Come accade sempre più spesso nel Benevento, i nuovi arrivati non avvertono alcun disagio: il gruppo è granitico, il tecnico sembra uno di loro, la città è accogliente“.

Gaich – scrive Franco Santo – ha raccolto tutte le emozioni provate al suo arrivo in giallorosso al canale televisivo argentino TyC Sports: “Qui è tutto da dieci: la città, i compagni, la società, il mister Inzaghi. Mi ha detto che potrebbe sbagliarsi su qualsiasi ruolo, ma mai su un centravanti“.

Il giovane talento argentino sente che il momento dell’esordio si avvicina: “Non vedo l’ora. Sono venuto via da Mosca per questo. Lì non ho avuto molto spazio, in Italia vorrei avere la possibilità di giocare di più e farmi notare“.

E quale occasione migliore per farlo se non nello stadio dedicato al Pibe de Oro e nel quale Carmelo Imbriani (di cui ha voluto il numero di maglia) mosse i primi passi da calciatore di Serie A?

Il Mattino, invece, si sofferma sull’importanza tattica di Artur Ionita, l’uomo chiave di Pippo Inzaghi in grado di abbinare struttura fisica e intelligenza tattica: “Ionita tra le linee – scrive Luigi Trusioha molteplici mansioni: primo pressing, densità sulla trequarti, interdizione, incursioni e, in ultimo, pulizia dei palloni sporchi. Un ruolo fondamentale, che non è solo di raccordo tra i reparti, e per il quale occorrono abnegazione, luciditò e flessibilità. Un lavoraccio che casomai non balza all’occhio, ma è maldettamente importante nell’economica del gioco di Inzaghi“.

Ragione per cui – conclude il Mattino – il tecnico giallorosso sembra orientato a riconfermarlo da falso rifinitore anche nel derby di domenica prossima contro il Napoli.

Inzaghi recupera Barba in vista del match con la Roma, Letizia invece è ancora fermo ai box

Inzaghi può tirare un sospiro di solliveo. Federico Barba sta bene ed è arruolabile per il posticipo serale di domenica con la Roma“. A scriverlo è oggi Luigi Trusio sul Mattino che aggiunge: “Il jolly difensivo ex Vallodolid ieri ha ripreso ad allenarsi insieme al resto dei compagni senza forzare“.

Il dolore alla gamba sinistra, conseguenza della botta rimediata nella trasferta di Bologna, è infatti quasi del tutto svanito. “La parte colpita era abbastanza delicata – prosegue il quotidiano napoletano – ma per fortuna non ci sono state conseguenze al punto che il cauto ottimismo si è trasformato in certezza“.

Ancora fermo ai box, invece, Gaetano Letizia che, come era ampiamente previsto, salterà anche la gara con la Roma. Per lui infatti ieri ancora lavoro in palestra. Se ne riparlerà dunque la settimana prossima, quando il terzino di Scampia potrebbe rientrare in gruppo ed essere convocato per la trasferta di Napoli.

‘Tagliando’ atletico in queste ore per il Benevento: l’obiettivo è quello di riportare i motori al massimo in vista della volata finale

Il progetto triennale varato dal presidente Oreste Vigorito all’indomani della retrocessione in Serie B prevedeva che il Benevento tornasse in massima serie per restarci a lungo e senza l’assillo costante dello spettro retrocessione. Da navigato imprenditore capace di scalare vette inimmaginabili per un uomo del Sud, il patron giallorosso capì che per farlo non bisognava trascurare alcun particolare. Dapprima la scommessa (ampiamente vinta) di puntare su un direttore sportivo di primo pelo (Pasquale Foggia), poi quella di assumere un medico sociale a tempo pieno (l’ex Lazio Stefano Salvatori) e affidare la squadra a un tecnico meticoloso e maniacale nella cura dei particolari come Pippo Inzaghi (consentendogli di utilizzare uno staff economicamente dispendioso ma di grandissima qualità) e via via, pezzettino su pezzettino, ha anche provveduto a potenziare l’organico societario (dalla scelta del responsabile dela comunicazione Antonio Sasso all’ingaggio del fisioterapista ex Napoli Massimo Buono).

Un processo di crescita che dunque non ha lasciato nulla al caso e che, come riferisce oggi Massimiliano Mogavero sul Sannio, ha portato ad un’ulteriore novità: l’introduzione di metodologie all’avanguardia per la valutazione dello stato di forma fisica dei calciatori, e cioè mediante “test cardio-polmonari massimali da sforzo per valutare le capacità organiche e test di forza valutare per gli squilibri muscolari con il sistema power leg. Il tutto con la supervisione dello pneumologo Adriano Di Paco e del dottor Paolo Cigni che da anni hanno messo a punto un sistema innovativo per lo studio delle caratteristiche fisiche di un atleta“. Professionisti che, tanto per intendersi, collaborano anche lo Juventus e che sono stati fortemente voluti a Benevento dal diesse Foggia e dal tecnico Inzaghi.

E così in queste ore Viola e compagni si stanno sottoponendo a una sorta di ‘tagliando’ in modo da ottenere – scrive ancora il quotidiano sannita – “un quadro generale e individuale della situazione atletica della formazione giallorossa e predisporre gli opportuni interventi per riportare tutti al massimo livello di efficienza“. A spiegare meglio l’importanza di questa innovativa metodologia è lo stesso dottor Cigno, sempre al Sannio“In questo modo riusciamo a dare una valutazione integrata dell’apparato cardio-respiratorio e metabolico dell’atleta, individuandone le caratteristcihe del motore e la sua resa, in modo da prevenire infortuni e migliorare la prestazione atletica“.

Un ulteriore passo in avanti verso il futuro, insomma, perchè il Benevento vuole riportare i motori al massimo in vista della volata finale del campionato.

Per la ‘Gazzetta’ Bologna-Benevento sarà soprattutto Sinisa contro Pippo, mentre il ‘CorSport’ sottolinea l’imprescindibilità di Lapadula per Inzaghi

Sinisa contro Inzaghi, è l’ora degli amici“. Titola così la Gazzetta della Sport l’articolo di presentazione di Bologna-Benevento in programma questa sera allo stadio Dall’Ara. “Uno ci ci mise il cuore. L’altro i punti. Pippo torna al Dall’Ara e la sua storia con il Bologna fu un capitolo nato dal Fire & Desire che lentamente si spense fino a diventare un cerino bagnato. Nessuno potrà dire mai che Inzaghi non mise tutto se stesso, in quei 299 giorni di Bologna: non funzionò per vari motivi ma non certo per scarsa motivazione. Poi arrivò Mihajlovic e ai 14 punti in 21 partite di Pippo ne aggiunse 30 fino a sedersi sullo sgabello del decimo posto dal terz’ultimo di partenza“, scrive Matteo Dalla Vite, che poi riporta anche la punzecchiatura di Sinisa a SuperPippo a proposito dell’attuale classifica (che com’è noto vede i due club appaiati): “Ma i conti si fanno alla fine“.

Anche il Corriere dello Sport si sofferma sulle parole pronunciate dal tecnico dei felsinei in conferenza stampa: “Non so in che modo verrà a giocarsela il Benevento, non mi interessa: noi non abbiamo cambiato il nostro modo di giocare e la nostra mentalità contro Juventus e Milan. Non lo faremo nemmeno stavolta. Lavorare su noi stessi, sui dettagli, a prescindere dall’avversario di turno. Guardando le prestazione del Benevento e le nostre, dico che a noi manca qualcosa in classifica, ho qualche perplessità sul fatto che le due squadre abbiano lo stesso valore“. Il quotidiano romano scrive poi che Nico Dominguez potrebbe essere l’unico cambiamento rispetto all’undici titolare della scorsa giornata a Parma. Dovrebbe toccare a lui, infatti, il compito dfi sostituire lo squalificato Svanberg. Altra chance da titolare, dunque, per il danese Skov Olsen.

Sempre sul Corriere dello Sport, Franco Santo definisce imprescindibile per Pippo Inzaghi la presenza in campo di Gianluca Lapadula: “Non badate ai numeri che possono sembrare non quelli di un bomber impalacabile. Dietro c’è la sostanza, il sacrificio, l’abnegazione di Braveheart, che non risparmia una stilla di sudore, che si mette al servizio della squadra anche a costo di reprimere la sua vocazione da goleador. 21 partite, 4 gol, 3 assist e quel gioco sporco che consente a tutti di fare meglio nel proprio ruolo“. Il CorSport ricorda inoltre che domenica scorsa con la Sampdoria, Lapadula è apparso nella top ten dei giocatori che hanno commesso più falli. “Della sua generosità si giova il Benevento, che gli chiede di cantare e portare la croce, segnando possibilmente di più. Perchè lui in zona tiro ci arriva, anche più volte in una stessa partita, ma spesso la scarsa lucidità lo tradisce” conclude l’articolo ricordando anche che il bomber italo-peruviano all’andata mise a segno proprio contro il Bologna la sua prima rete in maglia giallorossa.

La Gazzetta boccia il mercato di Benevento, Bologna, Crotone, Spezia e Udinese

C’è un 5,5 ad accomunare Benevento, Bologna, Crotone, Spezia e Udinese.Tutte insieme hanno fatto poco, se non pochissimo. Va bene risparmiare, ma questa Serie A equilibratissima non lascia sonni tranquilli a nessuno“. E’ questo il giudizio senza appello della Gazzetta dello Sport al termine dell’ultima sessione di calciomercato.

Per quanto riguarda le altre squadre impegnate nella lotta per la retrocessione è, invece, più che positivo il giudizio sulla campagna acquisti condotta da Torino, Parma e Fiorentina: “Il Torino (7), che ha acquistato Sanabria e ha puntato su Mandragora, per puntellare la rincorsa salvezza di Nicola. Ma il Parma (7) di Krause ha speso più di tutti. La scommessa si chiama Man (quotato15 milioni), chiamato a rivoluzionare l’attacco insieme al promettente Zirkzee e al veterano Pellé. Anche la Fiorentina (6,5) ha sborsato 4,5milioni per il russo Kokorin e ha detto no alle offerte per Kouamé e Callejon“.

La Gazzetta ha infine giudicato sufficiente l’operato di Cagliari, Genoa e Sampdoria: “Anche a Cagliari (6) c’è stato un bell’andirivieni: Giulini ha accontentato Di Francesco e spera che Nainggolan trascini i giovani. Sul fronte genovese è un bel pari. Il Genoa (6) ha scelto Strootman per dare peso alla felice gestione Ballardini, invece la Samp (6) vede in Torregrossa l’uomo nuovo del gol”.

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