Dalla sconfitta con il Monza alla vittoria di Salerno: in un mese il Benevento ha cambiato pelle

E’ bastato poco più di un mese a Pippo Inzaghi per cancellare i dubbi che erano sorti dopo l’eliminazione in Tim Cup da parte del Monza. Anzi, proprio la sconfitta maturata al Ciro Vigorito contro gli uomini allenati da Cristian Brocchi ha probabilmente rappresentato il punto di svolta della stagione perchè SuperPippo ha optato per un assetto meno spregiudicato, rinunciando al quarto attaccante e inserendo un centrocampista in più. E così, sin dalla trasferta di Pisa, il 4-2-4 iniziale si è sostanzialmente trasformato a tratti in una sorta di 4-3-3 ed è stato definitvamente accantonato un assetto che esponeva la squadra a pericolose ripartenze.

Ma non è stato questo l’unico accorgimento adottato da Inzaghi perchè, a differenza delle prime uscite stagionali, la squadra ha anche rinunciato al sistematico pressing sulle uscite della difesa avversaria e conseguentemente ha abbassato il baricentro riducendo le distanze tra i difensori e Montipò. Il Benevento ha dunque assunto un atteggiamento più equlibrato puntando maggiormente sulla giocata dei singoli anzichè sugli errori degli avversari.

La vittoria di Salerno è dunque frutto del meticoloso lavoro svolto dal tecnico in questi mesi non solo sul piano tattico ma anche dal punto di vista mentale. La squadra è ora consapevole dei propri mezzi, sta in campo con autorevolezza e le incertezze mostrate lo scorso anno nei momenti decisivi sono solo un lontano ricordo. Insomma, il Benevento di Pippo Inzaghi è sulla buona strada per recitare un ruolo da protagonista ma bisogna restare con i piedi ben piantati a terra perchè il campionato di Serie B è lungo e soprattutto ricco d’insidie.

L’euforia di queste ora ci sta, è anzi legittima ma guai a pensare che d’ora in avanti sarà una passeggiata. Sabato allo stadio Ciro Vigorito sarà di scena il Cosenza, squadra tutt’altro che irresistibile ma assolutamente da non sottovalutare. Anche lo scorso anno a settembre, dopo la vittoriosa trasferta di Cittadella, c’era lo stesso clima in città ma poi arrivò la doccia gelata della sconfitta interna con il Foggia. Errare è dunque umano, ma perserverare è diabolico.

C’è un filo giallorosso che lega tanti sanniti che vivono al Nord

C’è un filo giallorosso che lega tanti sanniti che vivono al Nord. Un filo che negli ultimi anni è diventato un vero e proprio simbolo di rivalsa da esibire orgogliosamente nei luoghi di lavoro come nel tempo libero. Quel filo è naturalmente rappresentato dalla passione per il Benevento Calcio.

Gli Stregoni del Nord – spiega il presidente Daniele Pirosono nati ufficialmente nel 2009. C’era anche il presidente Oreste Vigorito all’inaugurazione del club. In realtà l’idea era iniziata a balenare l’anno precedente, quando il Benevento affrontò il Bassano del Grappa in occasione della finale d’andata della Coppa Italia di Serie C.  Da tempo ero in collegamento con altri beneventani residenti al Nord e così venne fuori l’idea di ritrovarci tutti allo stadio per sostenere la nostra squadra del cuore.  E fu proprio in quell’occasione che prese corpo l’idea di dar vita al gruppo, che poi è via via cresciuto nel corso degli anni e oggi annovera affiliati che risiedono in Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna”.

Il compianto Raffaele Pengue

Un gruppo che, oltre a condividere la passione per la squadra del cuore, è impegnato anche in tante iniziative benefiche perché la passione per il calcio, si sa, è anche uno straordinario strumento di socialità. Uno dei pionieri del gruppo, Raffaele Pengue, è deceduto quest’estate. Aveva appena 54 anni e lavorava presso il tribunale di Milano. Una persona mite, generosa e dai modi estremamente gentili che ha lasciato un segno profondo tra quanti lo hanno conosciuto. “Abbiamo deciso di ricordarlo in tutti gli stadi esponendo uno stendardo con la sua immagine accanto al nostro striscione” racconta ancora Daniele Piro.

Ma il filo giallorosso che lega tanti sanniti che vivono al Nord alla propria squadra del cuore è alimentato anche da un altro strumento di aggregazione e confronto dialettico, la web radio Lo Stregone Benevento Calcio. “La radio è nata due anni. L’idea mi è venuta visitando Radio Reset, a Morcone, in occasione di uno dei miei annuali viaggi a Benevento – spiega il fondatore, Vincenzo Chiusolo -. Mi son detto: perché non fare un’iniziativa analoga che coinvolga i tifosi del Benevento che vivono al Nord? E così, grazie all’aiuto degli amici di Radio Reset, ho realizzato un piccolo studio nel mio garage, qui a Novara.  All’inizio ero solo, poi mi hanno affiancato gli amici Vittorio Terella, che è stato fondatore e presidente degli Stregoni del Nord, e Alfredo Soreca. Ci ritroviamo ogni settimana per commentare dalla prospettiva del tifoso le gare del nostro amato Benevento. Spesso ospitiamo telefonicamente anche i giornalisti che seguono la squadra girandogli le domande dei tanti tifosi iscritti alla nostra pagina Facebook. Insomma, è un modo per stare assieme e coltivare la nostra smisurata passione per la Strega”.

Una passione che alimenta quel filo giallorosso che lega dunque i tanti sanniti che vivono al Nord e che finisce per lenire anche il dolore della lontananza perché, come scrisse Euripide, non c’è dolore più grande della perdita della terra natia.

L’agibilità dello stadio Vigorito sta diventando una sorta di gioco dell’oca

Strana terra quella sannita. Mentre continua a crescere il numero dei disoccupati e sempre più giovani sono costretti a emigrare, il problema maggiore sembra essere divenuto quello della sicurezza. Almeno questa è l’impressione che si ricava leggendo le cronache dei giornali in queste ore. E così, in nome della suddetta sicurezza, si disseminano nuovi autovelox sul territorio provinciale, mentre non si fa nulla per migliorare la percorribilità delle strade.

Sempre in nome della suddetta sicurezza, burocrati divenuti improvvisamente zelanti stanno trasformando la questione dell’agibilità dello stadio Ciro Vigorito (e del parcheggio zona distinti) in una sorta di gioco dell’oca: ogni volta che l’ostacolo sembra che sia stato finalmente superato ecco che viene fuori un nuovo inghippo e si torna inevitabilmente al punto di partenza.

Eppure, una volta varcati gli angusti confini del Sannio, la sicurezza assume connotati assai diversi a secondo della maggiore o minore elasticità di chi è chiamato ad applicare le norme. E così, mentre altrove si continua a giocare in stadi praticamente fuorilegge, a Benevento è probabile che si arrivi un giorno a invocare addirittura l’intervento dei caschi blu dell’Onu per garantire la sicurezza degli spettatori.

Il tutto ovviamente dimenticando che, nell’anno in cui il Sannio è la capitale europea del vino, sarebbe stato più opportuno migliorare la viabilità (e magari spegnere gli autovelox già attivi per non respingere potenziali turisti) piuttosto che installarne altri, e soprattutto ignorando che il Benevento Calcio e i suoi pacifici tifosi negli ultimi anni sono stati un efficace e straordinario strumento di marketing territoriale piuttosto che un problema di ordine pubblico.  

Quarant’anni fa l’inaugurazione dello stadio di contrada Santa Colomba

I tifosi meno giovani sicuramente ricorderanno quel pomeriggio di quarant’anni fa, quando fu inaugurato il nuovo stadio di contrada Santa Colomba. Era il 9 settembre 1979 e per l’occasione fu organizzata un’amichevole tra il Benevento e l’Ascoli del presidente Constantino Rozzi, l’imprenditore edile che, subentrato a un impresa siciliana, portò a termine i lavori di costruzione del nuovo impianto destinato a sostituire l’ormai vetusto stadio Meomartini.

L’inaugurazione del nuovo impianto, gremitissimo fino all’inverosimile (lo stadio aveva inizialmente una capienza di circa 25.000 posti), fu preceduta da premiazioni, dal lancio di circa un centinaio di colombi, dall’arrivo di due paracadutisti.

Poi il via al match da parte dell’arbitro Riccardo Lattanzio (all’epoca già internazionale) e la meravigliosa azione, al 26° del primo tempo, della squadra giallorossa che portò in rete il libero Paolo Saviano che, dopo aver dato inizio all’azione, raccolse un cross dalla destra di Patalino e dal limite dell’aria lasciò partire un bolide che si insaccò alle spalle del portiere ascolano Pulici, sotto una curva Nord in delirio.

Fu la prima la rete del Benevento nel nuovo stadio, la prima di una lunga serie culminata due anni nella leggendaria rete di testa del portiere Alberto Brignoli al Milan che proiettò lo stadio beneventano, intitolato nel 2010 al compianto Ciro Vigorito, su tutti i media internazionali.

L’impianto di contrada Santa Colomba, a quarant’anni, dalla sua inaugurazione e soprattutto grazie agli interventi di restyling voluti e attuati in questi anni dal patron giallorosso Oreste Vigorito, rappresenta oggi un vero e proprio gioiellino, come ha più volte sottolineato anche l’attuale tecnico Pippo Inzaghi. Uno che, com’è noto, che in carriera di stadi ne ha conosciuto davvero tanti.

Insomma, come a dire: quarant’anni e non sentirli. Ma la storia continua e l’impianto di contrada Santa Colomba, nonostante gli intralci causati da una burocrazia che a volte appare eccessivamente rigida, è pronto ad ospitare nuovamente lo straordinario spettacolo della Serie A. Buon compleanno stadio Ciro Vigorito!

 

 

Un amore lungo 90 anni: stasera il Benevento celebra l’anniversario della fondazione

Stasera, a partire dalle ore 21, “un brivido speciale percorrerà la schiena di chi prova un sentimento viscerale verso i colori giallorossi”, come ricorda oggi Luigi Trusio su Il Mattino.

A piazza Castello, infatti, migliaia di tifosi festeggieranno il  novantesimo anniversario della fondazione del Benevento Calcio. La società presieduta da Oreste Vigorito ha, infatti, deciso di celebrare l’evento in grande stile proseguendo quel percorso di crescita inaugurato negli scorsi anni.

Nel cuore del centro storico, seduti ai piedi del palco, si ritroveranno tutti i presidenti ancora in vita: da De Nigris a Lampugnale, da Mazzoni a Sparandeo per finire a Cotroneo, Pedicini e Spatola. Assieme a loro ci saranno anche tutti i sindaci sanniti, a testimonianza della volontà del presidente Vigorito di coinvolgere sempre più la provincia.

Nel corso della serata, alla quale parteciperanno la squadra al completo (giungerà in pullman) e lo staff tecnico, sanitario e dirigenziale, saranno proiettate immagini storiche e video su appositi ledwall, ci saranno intermezzi musicali, premiazioni e l’esibizione del comico partenopeo Biagio Izzo. La conduzione sarà affidata al giornalista beneventano del Corriere dello Sport, Ettore Intorcia. L’evento sarà trasmesso in diretta da Ottochannel sul canale 696 del digitale terrestre e sul sito dell’emittente per consentire la partecipazione, sia pure indiretta, dei tanti tifosi che vivono lontano dal Sannio.

Insomma, novant’anni da ricordare tutto d’un fiato soprattutto per chi, come il giornalista Guerino Pietraroia, di anni a gennaio ne compirà 98 e, quando il 6 settembre 1929 don Francesco Minocchia fondò la Società Sportiva Littorio Benevento, ne aveva 7 e mezzo, come ha raccontato oggi a Gianrocco Rossetti de Il Mattino:

Ho seguito tutte le vicende del calcio beneventano, nella buona e nella cattiva sorte. Ho avuto la fortuna di raccontare da giornalista le gesta degli atleti e la metamorfosi della società attraverso lo sport. Ringrazio il Signore di avermi fatto vivere le gioie della scalata dalla C alla A. Adesso però mi piacerebbe che la squadra mi regalasse una nuova emozione, quella di festeggiare il mio centesimo compleanno con la squadra nuovamente in Serie A“.

Un desiderio, quello del ritorno nella massima serie, che sicuramente sarebbe stato condiviso anche da Antonio Buratto e Nicola Russo, giornalisti che come Guerino Pietraroia hanno scritto pagine indimenticabili sulla Strega rappresentando un pezzo importante di questa meravigliosa avventura iniziata novant’anni fa.