Benevento primo nella classifica degli ingaggi, ma più parsimonioso rispetto allo scorso anno

La Gazzetta dello Sport pubblica oggi la classifica degli ingaggi della Serie B. Classifica che vede il Benevento al primo posto con un monte ingaggio complessivo di 14.235.093 euro.

Scrive Nicola Binda sulla rosea:

Oreste Vigorito è un presidente tanto munifico quanto appassionato. Da anni investe tanto per il suo Benevento e l’ha fatto anche quest’anno per tornare in A, rinforzando una squadra già forte. Con stipendi da categoria superiore, vedi quelli di Sau, Hetemaj e Schiattarella che si sono aggiunti ai vari Maggio, Viola, Coda e gli altri. Vigorito spende, Inzaghi fa volare la squadra. E lo stesso sta facendo Nesta con il Frosinone, secondo monte ingaggi della B, ora terzo in classifica e rivale sabato della capolista. Facile vero? Non sempre, perché i flop non mancano: Cremonese ed Empoli svettano come stipendi ma non come rendimento sul campo”.

A tal proposito va ricordato però che anche lo scorso anno il Benevento, secondo i dati pubblicati dal quotidiano online Cittadellaspezia.com, aveva il monte ingaggi più alto della serie cadetta (17.393.000 euro), senza che ciò determinasse lo straordinario cammino di questa prima parte della stagione.

Facendo, inoltre, un raffronto tra le due classifiche emerge chiaramente che la società del patron Oreste Vigorito, nonostante l’arrivo di calciatori svincolati come Sau, Hetemaj, Kragl e Schiattarella (che non hanno comportato alcun esborso economico da parte della società ma solo l’elargizione di un adeguato ingaggio per superare la concorrenza delle rivali), ha comunque operato un taglio del monte ingaggi rispetto alla passata stagione.

Segno tangibile, quindi, della nuova era inaugurata dal club giallorosso con la promozione di Pasquale Foggia al ruolo di direttore sportivo. Un’era contrassegnata da un occhio più attento ai bilanci e al fair play finanziario, senza perdere di vista però l’obiettivo della promozione in Serie A e del contestuale consolidamento societario, perchè stavolta il Benevento, in caso di promozione, vorrà recitare un ruolo da protagonista anche nella massima serie.

Ricordate la diffidenza di tanti tifosi quando Vigorito parlò di progetto triennale?

Quando due estati fa il presidente Oreste Vigorito parlò di progetto triennale furono in molti a storcere il naso. Il Benevento era appena retrocesso e nella mente di molti era ancora troppo vivo il ricordo della doppia storica promozione per accontentarsi di un progetto a lungo termine.

La voglia di rivincita era tanta, come del resto solitamente accade nelle piazze appena retrocesse, e in tanti avevano sottovalutato le parole di De Zerbi a proposito delle inevitabili difficoltà ambientali che incontrano le squadre dopo una retocessione.

Il patron giallorosso, invece, aveva fatto tesoro delle parole del  tecnico uscente ed aveva anche capito che occorreva creare le condizioni per tornare in Serie A, ma soprattutto per rimanerci il più a lungo possibile.

Del resto la prima pietra della nuova costruzione l’aveva già sistemata a fine gennaio promuovendo lo ‘sbarbatello’ Pasquale Foggia nel ruolo di direttore sportivo. Una scelta rivelatasi azzeccatissima perchè proprio l’ex funambolo di Soccavo in estate mise in atto un vera e propria rivoluzione ingaggiando ben 16 nuovi giocatori. E nel successivo mercato di gennaio andò a pescare in Germania il ‘desaparecidos’ Luca Caldirola, divenuto oggi una delle colonne portanti della squadra.

Costruita la base, nell’ultima sessione di mercato estiva l’ex attaccante di Lazio e Cagliari ha infine puntellato ulteriormente la rosa con l’ingaggio di giocatori del calibro di Kragl, Sau, Schiattarella ed Hetemaj, molto ambiti anche da squadre di Serie A e arrivati nel Sannio senza alcun esborso economico da parte della società. In pratica un vero e proprio capolavoro di mercato.

Ed è stata proprio l’amicizia tra Foggia e Pippo Inzaghi, nata nei ritiri della Nazionale, che ha anche consentito al presidente Vigorito di ingaggiare Super Pippo come allenatore. Un’altra felicissima intuizione del “re del vento”, insomma, come attesta l’inarrestabile cammino del Benevento in questa prima parte del torneo cadetto.

Inzaghi in questi pochi mesi alla guida della Strega ha infatti convinto anche i più scettici rivelandosi un grande motivatore oltre che un attento conoscitore dei meccanismi tattici. Ha innanzitutto iniettato grande positività in un ambiente incupito dall’amaro epilogo dei play off dello scorso anno. Ha poi dedicato grandissima attenzione alla fase difensiva che, lo scorso anno, era stata il tallone d’Achille della formazione allenata da Cristian Bucchi ed ha infine forgiato un gruppo molto unito. Aspetti, quest’ultimi, che in caso di promozione nella massima serie rappresenteranno un’ottima base da cui partire per affrontare adeguatamente il torneo.

Basterà, quindi, operare i giusti innesti, e il buon Pasquale Foggia è già silenziosamente al lavoro in questo senso, per poter aspirare a una salvezza tranquilla e inziare a pensare al successivo step di crescita. Sì, perchè il progetto triennale del presidente Vigorito, a differenza dei piani quinquennali della vecchia Unione Sovietica, hanno una base solida e sono supporati dalle sue geniali intuizioni (vedi appunto la scelta di Foggia e Inzaghi).

E, poi, a dispetto del profilo basso scelto negli ultimi anni, l’obiettivo il patron giallorosso l’ha in qualche modo esplicitato in questi ultimi mesi: “Torneremo in Serie A e, stavolta, per restarci a lungo“. Insomma, la strada è tracciata e pazienza se qualcuno, come un vecchio grammofono in disuso, continua a pensare il contrario. A Benevento, è noto a tutti, si fa fatica a cancellare certe convinzioni, comprese quelle generate dall’amaro ma ormai lontanissimo epilogo della primavera del 1976.  Ma chi la dura la vince e il presidente Vigorito, statene certi, riuscirà a cancellare definitivamente anche queste anacronistiche reminiscenze.

L’eloquente titolo della Gazzetta: “Benevento, lezione al campionato”

“La storia del calcio è piena di fughe in vetta alla classifica. Non tutte sono uguali, soprattutto questa del Benevento. Perché arriva in uno dei campionati più incerti di sempre, con tante sfide equilibrate e nessuna squadra che prevale nettamente. Le premesse del mercato sono state azzerate dal campo, tutti sono più o meno uguali e tutti possono battere tutti. Tranne il Benevento. La squadra di Pippo Inzaghi domina, è continua e può ancora migliorare. Intanto ha ipotecato la Serie A“.

E’ quanto scrive oggi Nicola Binda sulla Gazzetta dello Sport. Per la rosea

Pippo Inzaghi ha il fuoco dentro. E’ stato uno dei più grandi attaccanti del calcio italiano e adesso si vuole imporre da allenatore. Ha avuto un solo regalo finora: la panchina del Milan. Da allora ha capito che tutto va conquistato sul campo. E dopo la sfortunata esperienza di Bologna sa anche che l’allenatore incide fino a un certo punto. E’ stato scelto (dopo la semifinale playoff persa con Bucchi) per dare alla squadra una vera mentalità vincente. E i giocatori l’hanno recepita. E’ più Conte che Sarri, ma non ha bisogno di far sputare sangue ai suoi: la squadra è forte e rende per quello che sa fare. Al resto ci pensa la società: Vigorito vede giustificati invetimenti corposi, il d.s. Foggia vede sempre più concrete le sue ambizioni. Che sono le stesse di Inzaghi”.

La Gazzetta dello Sport sonocciola poi un pò di numeri a supporto del dominio assoluto dei giallorossi e infine, a proposito della rosa, scrive:

“La squadra clamorosamente eliminata negli ultimi playoff è stata ritoccata con innesti mirati e di grande valore. Un esempio? L’infortunio di un leader come Schiattarella a pochi giorni dalla fine del mercato è stato compensato con l’arrivo di un altro big come Hetemaj. E quando il primo ha recuperato, Inzaghi è uscito dall’imbarazzo su chi lasciare fuori tra i due e Viola facendoli giocare tutti insieme. Certo, ogni volta qualche big deve stare fuori e i musi lunghi si notano: vedi Kragl. Ma la rotazione alla fine soddisfa tutti e i risultati aiutano a far tornare il sorriso anche sul volto di chi gioca meno. Se poi capita di avere un solo difensore a disposizione sui 4 in rosa e di inventarne uno senza avere compensi (vedi Gyamfi col Crotone), il gioco è fatto”.

Viola fa il marziano, il Trapani si inchina e ancora una volta è Benevento Show

Il cammino del Benevento nel campionato cadetto rischia di diventare una marcia inarrestabile verso il tanto agognato traguardo del ritorno in Serie A. Ieri sera l’ennesima dimostrazione di forza della squadra di Pippo Inzaghi che ha rifilato 5 gol al Trapani sfatando anche il tabù delle neopromesse. Ecco cosa scrivono oggi i quotidiani sportivi a proposito dell’impresa compiuta dai giallorossi.

“La capolista non fa sconti. Si regala il primo pokerissimo della stagione, scherza come il gatto col topo con il Trapani e mette in luce un Viola stratosferico, che costruisce in maniera sontuosa e segna come un goleador. Ne fa tre e si porta a casa il pallone della partita, proprio come un bomber. E’ ancora una volta una serata perfetta per la squadra di Inzaghi, che non ha alcuna voglia di lasciare spazio agli avversari. Gioca, si diverte, diverte il pubblico infreddolito che si riscalda per le prodezze dei suoi idoli”.

A scriverlo è Franco Santo sul Corriere dello Sport. Non meno entusiasmante l’attacco di Luca Maio sulla Gazzetta dello Sport:

“Una goleada dopo una prova magistrale, il Benevento festeggia così le 100 gare in B: i giallorossi strapazzano il Trapani e per una notte si godono un vantaggio record di 12 punti sulle inseguitrici. Una orchestra perfetta quella di Inzaghi, che aveva definito la sfida col Trapani la più importante del campionato, trovando una risposta entusiasmante dai suoi. Partita a senso unico grazie a una determinazione super e un palleggio delizioso ed efficace. I siciliani hanno provato a contenere la veemenza della capolista, ma hanno potuto poco”.

Infine Gianni De Blasio su Tuttosport sottolinea anche la grande prova di Nicolas Viola:

“Inarrestabile. Devastante. «Se continuiamo così non ci ferma nessuno»: il commento di Nicolas Viola, mattatore della vittoria contro il Trapani con una tripletta, dimostra la consapevolezza che il Benevento ha della propria forza. Un vantaggio di 12 punti sulle antagoniste più prossime (che ancora non scendono in campo) a questo punto del campionato non si era mai visto. I siculi del Trapani erano annunciati in ascesa (nelle ultime tre gare gli stessi punti della capolista: 7), ma oggi sono stati travolti da una squadra nettamente superiore, che sta inanellando una serie di record, aggiungendo con la cinquina di ieri sera il miglior attacco alla difesa meno perforata”.